Avellino Calcio, Ciancio: “Dispiace per Burgio, Baraye ci darebbe una grossa mano”

AVELLINO CALCIO – Ospite degli studi di Prima Tivvù, nel corso della trasmissione Contatto Sport, Simone Ciancio ha tracciato un primo bilancio della sua esperienza con la maglia dell’Avellino, che si appresta a tornare in campo in quel di Teramo.

Queste le parole di Simone Ciancio nel corso della serata: “Mi trovo bene con il mister e, soprattutto, con il modulo che stiamo adottando. Speriamo di fare sempre meglio. Sono arrivato che il ritiro era già iniziato ed eravamo ancora pochi a Sturno. Poi è iniziato il campionato e siamo riusciti a vincere a Viterbo, inanellando una serie di risultati positivi. Cosa mi aspetto dal 2021? Mi aspetto che sia sicuramente migliore dell’anno appena trascorso.

La situazione sanitaria? Continuiamo a fare tamponi, ne abbiamo fatti tantissimi, ma così bisogna fare per stare sicuri e dare sicurezza ai nostri cari. Speriamo vada via questo virus il prima possibile, perché non ce la facciamo più. La mia positività? Dopo una settimana, sono risultato positivo al Covid, ma credo fossi un falso positivo. Non avevo alcun sintomo e quando ho fatto il sierologico successivamente non avevo nemmeno gli anticorpi.

Gli altri positivi in squadra? Fabio Tito è stato proprio male, faceva fatica a respirare e ha avuto male ai polmoni. Pasquale Pane, invece, non sentiva odori e sapori, quando è risultato positivo la prima volta. Il vaccino per noi giocatori? Sarebbe una cosa positiva per il mondo del calcio, ma preferirei che lo facessero prima gli operatori sanitari e le fasce più deboli.

Cosa è stato il Covid per noi? A novembre siamo stati proprio decimati, perché ci sono stati momenti in cui eravamo pochissimi e ci allenavamo 7 contro 7, solo grazie a 4-5 della Primavera. È stato difficile, anche perché poi la partita la devi sempre preparare.

La chiamata dell’Avellino? Quando ti chiama il Direttore Di Somma, ti chiama l’Avellino, è una combo a cui non puoi dire di no. Non è stato un ritiro facile, sicuramente. Ancor di più per me, che sono stato fermo 15 giorni causa Covid. Piano piano abbiamo iniziato a conoscerci e a diventare un gruppo in vista del campionato.

La trasferta di Palermo? Quella partita l’abbiamo preparata veramente bene durante la settimana, mettendoli sotto per un’ora di gioco, lasciando loro solo qualche piccola occasione nel finale. È stata davvero una bella vittoria e una partita importante.

Il pareggio con la Turris? Quella è stata una partita strana, dove Pasquale (Pane, ndr) ha fatto l’unico errore della sua stagione, un infortunio che non gli è mai capitato nemmeno in allenamento. Quella di Riccardo (Maniero, ndr) fu una sciocchezza che si accetta meno, ma ha chiesto scusa, gli abbiamo tirato le orecchie ed è finita lì.

Lo striscione dei tifosi dopo la batosta col Bari? Avevano ragione, giusto così. Eravamo entrati bene in campo, creando 2-3 occasioni clamorose. Poi, 20 minuti di black-out totale, errori su errori. Almeno li abbiamo fatti tutti nella stessa partita, il bonus ce lo siamo giocati. La reazione dei giovani? È normale che ti scuota un po’ una cosa del genere, siamo in una piazza importante e non tutti hanno avuto l’opportunità di vivere situazioni simili. E siamo ancora senza tifosi allo stadio, perché se ci fossero i tifosi presenti qui sarebbe tutta un’altra storia… È normale che in un contesto così ti possono dare tanto, ma ti possono anche togliere se non dai tutto.

L’addio di Burgio? Per essere un 2001, ha delle doti che forse neanche lui sa di avere. Fisicamente è un cyborg, ma qualcosa non ha funzionato: ha sofferto un po’ la pressione della piazza, del mister, poi è stato pagato anche tanti soldi se non sbaglio. Ti trovi comunque in una situazione in cui ci giochiamo tutti il pane, non siamo tutti giovanissimi e lottiamo per portare qualcosa a casa: mors tua vita mea, insomma. Lui lo capirà col tempo, è giovane e crescerà. Io poi ho un rapporto speciale con lui, mi dispiace che sia andato via. Ma è andato comunque in una squadra che lotta per la promozione.

Noi più anziani cerchiamo di trasmettere responsabilità e voglia di allenarsi, anche perché abbiamo un mister che non ammette rilassamenti, che tu sia Maniero o Burgio. Io leader dello spogliatoio? Non devo dirlo io, ma sono sicuramente uno di quelli che parla nello spogliatoio, se devo dire qualcosa la dico senza filtri. Poi c’è anche il capitano, ma ce ne sono tanti.

Per fortuna, ho fatto piazze belle, piazze importanti e calde, come questa. Speriamo di portare Avellino dove merita, perché questa categoria non la merita proprio. Obiettivo playoff? Come minimo.

Il possibile arrivo di Joel Baraye? Lo conosco bene, è un giocatore forte. Tecnicamente un buon giocatore, fisicamente è un animale. Grande facilità di corsa, insomma, se viene ci può dare una grossa mano. Ci ho giocato due anni fa a Catania, ha giocato anche a 4, non solo come quinto. È vero che aveva delle lacune difensive a volte, ma penso che in due stagioni sia anche migliorato.

Carriero ad Avellino? Beh, se la società l’ha preso è sicuramente un grosso acquisto. È molto forte fisicamente, non tira mai indietro la gamba e ci potrà dare sicuramente una mano.

Le maggiori alternative? Toccherà al mister decidere con che modulo giocheremo, se lui ha più possibilità di scegliere, può sicuramente lavorare meglio. Questione modulo? Abbiamo quasi tutti una certa esperienza e abbiamo fatto quasi tutti i moduli in carriera, chi più e chi meno. Riusciamo ad adattarci insomma, in base a ciò che chiede il mister. Non lo sappiamo neanche noi con che modulo giocheremo con certezza.

Errico? Si è allenato poco con noi tra Covid e infortuni, però dal tocco palla e da alcune giocate ti accorgi delle doti tecniche che ha. Lo aspettiamo tutti a braccia aperte.”

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