Dopo aver festeggiato una meritatissima promozione in Serie B, il Catanzaro del presidente Floriano Noto si trova di fronte al nodo stadio, da sciogliere in tempi brevi per non mettere a rischio l’iscrizione al campionato cadetto 2023-24. Lo scorso lunedì sono ufficialmente iniziati i lavori di adeguamento al “Nicola Ceravolo”, ma adesso è necessario trovare una sistemazione provvisoria da segnalare alla Lega B, a cui vanno consegnati documenti e autorizzazioni legati all’impianto che ospiterebbe le Aquile in attesa del completamento dello stadio di casa.
La dead-line del 20 giugno, infatti, riguarda anche i club della seconda serie italiana. Dopo attente valutazioni, la società calabrese ha a disposizione quattro soluzioni: al Sud, al momento, le opzioni sono rappresentate dal “Via del Mare” di Lecce e dal “San Nicola” di Bari, ma si attende un ultimo ok dalle rispettive amministrazioni e dai club di riferimento, con la consapevolezza che i Galletti di Mignani saranno in campo fino all’11 giugno per giocarsi la A; spostandoci verso Nord, invece, sono stati presi in considerazione il “Renato Dall’Ara” di Bologna e il “Nereo Rocco” di Trieste.
La proprietà giallorossa e il DG Diego Foresti, per ovvi motivi, spingono per gli stadi pugliesi, ma nulla è ancora deciso. Il Sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, ha rassicurato tutti ribadendo che i lavori del “Ceravolo” saranno completati entro il 26 agosto, quando inizierà il campionato, ma intanto il club deve necessariamente opzionare un impianto sportivo provvisorio. Il tempo stringe e si rischia di veder giocare una squadra del Sud a centinaia di chilometri dalla sua sede sociale.
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