Memorial Serino 2022, Capuano: “Qui per Charles Parisi, Fabiano è un top”

MEMORIAL SERINO – Nel giorno dell’evento dedicato ai compianti Carmine Charles Parisi e Francesco De Feo (per tutti “Ciappone”), mister Eziolino Capuano si è recato allo “Stadio Mariconda” di Serino per rendere omaggio al papà di Fabiano Parisi, ragazzo consacratosi alla corte del tecnico di Pescopagano in Serie C.

“Sono qui in memoria di Charles Parisi, – ha precisato mister Capuano – l’ho conosciuto in un periodo molto breve ma molto intenso. La mia presenza è dovuta al padre, non al figlio. Poi è chiaro, è un momento di aggregazione, sempre importante per la comunità. Posso raccontare un aneddoto: ho fatto ricoverare Charles ad un ospedale di Pescopagano, dove c’è un pneumologo bravissimo, e lui mi chiese se Fabiano potesse arrivare in Serie A. Io gli dissi che sarebbe arrivato in Nazionale nel giro di due anni. Fabiano era un predestinato, i giocatori bisogna vederli prima.

Ricordo ancora una riunione tecnica con la società dell’US Avellino negli uffici del Presidente D’Agostino: il patron mi disse che aveva un’amicizia con Preziosi e mi chiese di segnalare un paio di giovani del Genoa per l’Avellino. Io feci i nomi di Rovella e Cambiaso, due che poi sono esplosi e abbiamo visto in Serie A quest’anno. Alcuni dissero, guardando il computer, che erano troppo giovani… Va bene così.

Parisi in Nazionale? Dopo lo stage, penso non sia tornato in Nazionale A soltanto per un incrocio di impegni con l’Under 21, ma ormai Fabiano fa le cose con una naturalezza incredibile, come se giocasse Serino-Solofra. Fabiano ha un orologio diverso dagli altri, ma io l’ho detto anni fa, non adesso.

L’Avellino del presente? Stiamo parlando di una società importante, che ha risorse importanti, con un direttore sportivo forte, in un campionato in cui si bisogna provarci assolutamente. Penso che l’Avellino se la giocherà con il Catanzaro, in attesa di capire cosa farà il Crotone, ma sicuramente dovrà fare un campionato d’alta classifica. L’inserimento di giovani importanti non rappresenta certo un ridimensionato, però è chiaro che non puoi fare una squadra di tutti giovani, servono sempre quei 5-6 esperti che fanno da traino e siano da esempio. De Vito è un ragazzo intelligente e saprà sicuramente cosa fare. È normale che non puoi fare una squadra di soli giovani ad Avellino, perché ti mangiano.

Il salto di categoria di Vincenzo Garofalo? Questo l’ho creato davvero io e con lui è stato fatto qualcosa di abominevole calcisticamente, lasciandolo andare al minimo federale. Veramente non lo spiego, considerando che ha fatto due grandi campionati anche senza Capuano in Serie C. Evidentemente il ragazzo aveva un valore e ora giocherà in Serie B con il Brescia, ma l’Avellino deve veramente mangiarsi le mani in questo caso”.

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