Calciomercato Avellino: la conferenza stampa di Enzo De Vito (4 febbraio 2023)

AVELLINO CALCIO – A tre giorni dalla chiusura ufficiale del calciomercato di riparazione, che ha visto concretizzarsi più di 20 operazioni in casa biancoverde (tra acquisti, cessioni e rinnovi, ndr), il Direttore Sportivo dell’US Avellino, Enzo De Vito, ha accompagnato mister Massimo Rastelli in conferenza stampa, per fare il punto sulle mosse effettuate in entrata e in uscita nel mese di gennaio. Qui di seguito le parole del dirigente irpino, a poco più di 48 ore dal big match casalingo con il Crotone.

Le dichiarazioni di Enzo De Vito in conferenza stampa (Calciomercato Gennaio 2023)

Queste le parole del DS Enzo De Vito a margine del mercato condotto nel mese di gennaio:“Abbiamo preso questi calciatori insieme al mister per cercare di fare meglio in questa seconda parte di stagione, cercando di sbagliare personalmente il meno possibile, con l’aiuto di una proprietà che non ha badato a spese soprattutto per l’attaccante. Credo che l’Avellino, visto i pochi movimenti fatti anche in B, abbia fatto il colpo più importante di gennaio con Marconi, oltre ai due centrocampisti importanti che sono arrivati, uno dei quali sempre dalla Serie B come Tounkara. Sarà il tempo e il campo a dirci quanto avremo fatto bene realmente.

La tempistica di Marconi? Solo grazie alla volontà della proprietà, del Presidente e dell’Amministratore Giovanni D’Agostino, siamo riusciti a portare a termine questa operazione difficile. Siamo andati avanti con Marconi perché è sempre stata la prima richiesta del mister, quindi abbiamo fatto di tutto per accontentarlo, fino a fine mercato. Abbiamo interloquito prima con gli agenti e poi con il DS del Südtirol Paolo Bravo, amico e collega che a ridosso di Capodanno mi disse che sarebbe stato difficile muoverlo nel caso in cui non fosse arrivato un sostituto. Così è stato fino all’ultima settimana di mercato, quando si sono sbloccate una serie di cose e la proprietà ha fatto un ulteriore sforzo per portare Marconi. Abbiamo dovuto lavorare tanto per convincerlo, vista la posizione in classifica nostra e la differenza di categoria, ma il ragazzo aveva voglia di giocare e di rimettersi in gioco. Non sbloccandosi Marconi subito, si è aperta l’ipotesi Dionisi, che era in scadenza di contratto con l’Ascoli e quindi c’era questa opzione importante che abbiamo provato a cogliere. Poi il ragazzo ha deciso di rinnovare con l’Ascoli e allora siamo tornati su Marconi, portando a termine un’operazione molto difficile.

Gli incentivi all’esodo in estate? C’era una situazione economica di default in estate. Gli incentivi all’esodo si possono dare su una parte dell’ingaggio, ma non sul totale netto e lordo, altrimenti si va in default. Anche chi è andato via a gennaio, di fatto, ha pareggiato l’ingaggio che gli spettava. Poi a gennaio sono stati presi calciatori con il quadruplo dello stipendio per lo sforzo della proprietà. In uscita, sono stati girati in prestito solo calciatori che giocano e segnano nelle squadre in cui militano attualmente, come Guadagni, Ceccarelli, Illanes e Franco. Per il resto, sono andati via solo calciatori della precedente gestione, ritenuti non idonei da due guide tecniche. Gori? Era un giocatore che avevo proposto io al mister, perché si stava creando un’opportunità, siamo andati avanti fino a quando la Triestina non ha detto: da qui in poi Gori non si muove da Trieste. A quel punto, ho ricontattato il Cittadella per Mazzocco, profilo che avevo presentato già al mister ad inizio dicembre. Penso possa dare una grande mano.

Cambio di strategia sul mercato? La differenza tra Marconi e Montalto é che Montalto sarebbe arrivato in prestito con obbligo di riscatto in caso di B, alle stesse cifre di Marconi. A giugno, senza Serie B, ci saremmo ritrovati a parlare di faccia al bomber, mentre Michele é stata una richiesta esplicita del mister ed è arrivato a titolo definitivo anche in prospettiva anno prossimo. Quando parliamo di sostenibilità, ci riferiamo al 2003 Maisto, al 2000 Ricciardi, al 2002 Moretti, al recupero e alla valorizzazione di giocatori che erano già in casa come Pane. Poi arrivano le opportunità e le scelte di mercato. Valori e valorizzazione. Poi serve l’unita di tutti, al di là di De Vito.

La presidenza della Lega Pro? Ci sono due uomini che possono rappresentare la luce della Lega Pro: il Presidente della FIGC Gabriele Gravina e il Ministro dello Sport Andrea Abodi, che conoscono benissimo le esigenze e le necessità della Lega Pro. Ci affidiamo loro, nella speranza che si faccia la scelta giusta.

Problemi personali nelle ultime settimane? So a cosa posso andare incontro, ma mi scivola tutto addosso. Mi dispiace solo che ci siano state delle turbative familiari, che nessuno vorrebbe che accadessero.”

LA CONFERENZA STAMPA DI RASTELLI

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