Avellino Calcio: la figuraccia di Terni un film già visto, ora testa al Bari

Amara come un uovo al cioccolato extra-fondente. Così è stata la Pasqua di tutti i tifosi dell’Avellino, che hanno ancora negli occhi la figuraccia di Terni. Approccio disastroso, piano gara saltato dopo appena 20 secondi e Ternana superiore sotto tutti i punti di vista. Le Fere volano meritatamente in Serie B, proprio nel giorno dello “scontro diretto” contro la seconda forza del Girone C di Serie C, decimata (ad onor del vero) nel settore nevralgico del campo.

Complici le assenze di Carriero e De Francesco, ancora positivi al Covid e in attesa di un nuovo tampone di controllo, e il forfait di Sonny D’Angelo, in panchina solo per “obbligo di firma”, Braglia ha deciso di reinventare il centrocampo con Luigi Silvestri al fianco di Salvatore Aloi, sperando che il palermitano ex Potenza potesse reggere il confronto uomo contro uomo con il talentuosissimo Cesar Falletti.

Neanche il tempo di metabolizzare il fischio d’inizio dell’arbitro Colombo e l’Avellino è già sotto. La scena è emblematica: Luigi Silvestri si perde Falletti, rincorrendolo invano. Francesco Forte (in giornata No, ndr) e la difesa fanno il resto, completando la “frittata”. All’intervallo sarà 3-0 per i padroni di casa, con la B già in tasca. La ripresa, invece, rappresenterà poco più di un’amichevole, arricchita soltanto dai gol di Partipilo e Dossena (il secondo in campionato per lui, ndr).

Un triste dejavù per i Lupi di Piero Braglia, che hanno visto riapparire i fantasmi del “San Nicola” di Bari, dove (guarda caso) maturò il medesimo risultato, figlio di una prestazione ingiustificabile. Ingiustificabile proprio come la figuraccia del “Liberati”. Infortuni e positività al Covid, per quanto alibi reali e di assoluto valore, non possono “oscurare” l’approccio di Maniero e compagni in casa della capolista. L’incidente di percorso di Catania, evidentemente, ha insegnato ben poco ad una squadra che, talvolta, pecca di superbia insieme al suo allenatore.

Detto ciò, non è oro tutto ciò che luccica, ma non è neanche tutto da buttare. L’Avellino, ad oggi, è ancora secondo in classifica, con 4 lunghezze di vantaggio sul Bari, prossimo avversario dei Lupi allo “Stadio Partenio-Lombardi”. Al di là dei problemi, è la sfida giusta al momento giusto. È il confronto di cui il Lupo ha bisogno per riscattarsi immediatamente, per consolidare la seconda piazza e invertire il trend negli scontri diretti con le compagini “nobili” del raggruppamento centro-meridionale.

Un ottimo test in ottica playoff, in cui l’Avellino di mister Braglia dovrà necessariamente recitare un ruolo da protagonista. Proprio in vista degli “spareggi” promozione, una vittoria contro i rivali pugliesi consentirebbe agli irpini di gestire con maggiore serenità il vantaggio sulle due inseguitrici (Catanzaro e, appunto, Bari, ndr) e di affrontare con consapevolezza e autorevolezza le ultime con Vibonese, Teramo e Cavese.

Mai più figuracce come quella di Terni, l’Avellino non è quello visto sabato. Testa al Bari. Questa sì che è la partita più importante della stagione.

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