AVELLINO CALCIO – A pochi giorni dall’esordio nei playoff, in attesa di conoscere l’avversario del primo turno della fase nazionale, il DS Salvatore Di Somma ha parlato dell’attuale stato psico-fisico della squadra allenata da Piero Braglia, prima di tracciare un bilancio della Regular Season condotta dai Lupi e delle mosse di mercato portate avanti dalla società biancoverde.
Tutte le dichiarazioni di Salvatore Di Somma in conferenza stampa
Queste le dichiarazioni rilasciate dal DS Di Somma nel pomeriggio odierno: ”Procede bene, oggi c’è stata la ripresa degli allenamenti. La squadra si è allenata con intensità, con entusiasmo, ci stiamo preparando a questa manifestazione nella speranza di arrivare più lontano possibile.
Le dimissioni di Orrù? Con grande onestà e trasparenza, al di là di queste situazioni la squadra si sta allenando serenamente e con grande intensità. Per quanto riguarda il preparatore, è stata una sua scelta andare via, non c’era neanche venerdì scorso. È andato da Giovanni D’Agostino e ha detto che quello sarebbe stato il suo ultimo giorno nell’Avellino. C’era la moglie che lo aspettava fuori e parlava con 7-8 calciatori, non so perché. 10-15 giorni fa, riunii la squadra e tutto lo staff tecnico per dire che in ritiro non avrei voluto nessuno, né amici né familiari, né procuratori. Evidentemente, qualcuno si è risentito di questa situazione. L’Avellino non ha esonerato nessuno, è stata una scelta solo del preparatore.
L’addio di Esposito? Abbiamo da sempre il responsabile dello staff medico che è Bianco, che ha dei collaboratori come il Dott. Esposito e il Dott. Ciarimboli. Era già programmato: uno si occupa della prima parte di stagione, uno della seconda. Ora è il turno di Cerimboli. Incomprensioni con Esposito? Nessun chiarimento, ora c’è Ciarimboli. E abbiamo anche un altro valido collaboratore come Giuseppe Matarazzo (omonimo del Team Manager, ndr), quindi possiamo dire che abbiamo uno staff medico di prim’ordine.
Le ultime partite? Dopo la vittoria con il Bari, importantissima, c’è stato inconsciamente un calo psicologico, che ci ha portato a Vibo Valentia a fare una figuraccia, nonostante qualche episodio arbitrale a nostro sfavore. Una sconfitta che ci ha portato in questa situazione, perché poi abbiamo pareggiato contro una squadra importante come il Teramo e alla fine ci siamo giocati il secondo posto contro la Cavese, per una disattenzione generale nel finale di partita. Lì abbiamo perso il secondo posto.
Sicuramente ci penalizza questa attesa, questi continui rinvii, ma ci dà anche la possibilità di recuperare qualcuno infortunato. Il modulo? Dico sempre che i numeri lasciano il tempo che trovano, perché i sistemi non fanno la differenza, ma l’atteggiamento, la condizione, il saper soffrire e correre più degli altri, quello sì che fa la differenza.
La scomparsa di Viscido? Lo conoscevo solo di vista, ma quando ho saputo della notizia sono rimasto sconvolto e mi è dispiaciuto tantissimo. Ho visto un video stamattina e ho visto questa bambina (la figlia di Pippo, ndr) correre verso la tribuna per ritirare questa sciarpa e questa maglia per il padre, senza rendersi ancora conto di quello che le è successo. Ho pianto, mi sono commosso molto, perché sono molto sensibile quando vedo certe cose.
Le certezze dalle quali partiamo sono quelle che abbiamo dimostrato di avere dopo il periodo caratterizzato dal Covid. Abbiamo messo dietro squadre come Bari e Catanzaro per un intero girone, ma a me in ottica playoff preoccupano squadre come Virtus Verona, Matelica e Juventus U23. Anche perché dalla prima squadra della Juve, scenderanno sicuramente diversi giocatori e la renderanno una squadra fortissima almeno sulla carta. Ci sono squadre come il Bari che ti costringono a rimanere concentrato e pronto anche solo per il blasone.
Capitolo rinnovo? In questo momento, io e Braglia rimaniamo concentratissimi sui playoff che andiamo ad affrontare. Per eventuali discorsi, ne parleremo più in là. Ne abbiamo parlato col Presidente, ma gli abbiamo chiesto di aspettare che finiscano i playoff.
Non mi aspettavo assolutamente di arrivare dove siamo arrivati ad inizio stagione, a maggior ragione se fossimo arrivati secondi. Era impensabile inizialmente. Quanti tasselli in caso di Serie B? Sono meridionale e sono super scaramantico, penso solo ai playoff. È una corsa molto lunga.
Il nuovo stadio? Feci una battuta al Presidente: ora buttate giù il Partenio, io mi identifico in questo stadio, è la storia. È troppo importante per la nostra città. Ma il nuovo stadio è una struttura importante, moderna, che sarà qualcosa di importante una volta completata.
Sostituto del preparatore atletico? Abbiamo Vito Barberio, si è integrato bene e quindi continuiamo con lui. Sta lavorando bene. L’aspetto fisico non mi preoccupa, da domenica a mercoledì si recupera.
Faccio molto affidamento su Maniero e Fella, due calciatori, due attaccanti che hanno dato tantissimo, ma da cui mi aspettavo molto ma molto di più. Spero che mi facciano ricredere e trascinino l’Avellino più lontano possibile. Avversario da evitare? La corsa la facciamo su noi stessi, dobbiamo pensare solo a noi, non temiamo nessuno.
Braglia? Sta bene, è tranquillo e sereno, consapevole. Ha affrontato tante volte questa competizione, come me, quindi sa cosa chiedere e come motivare i suoi calciatori.”
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