Antonio Calabro su Patierno: “Adatto ad Avellino, il migliore che ho allenato”

Dopo aver chiuso le trattative con Cancellotti, Mulé e Varela, l’Avellino definirà in questi giorni anche l’acquisto di Cosimo Patierno, centravanti della Virtus Francavilla che ha già detto sì ai Lupi. L’ultimo tecnico ad aver allenato il bomber di Bitonto è stato mister Antonio Calabro, intervenuto ai microfoni di Radio Punto Nuovo nel corso del “Pomeriggio da Supereroi”.

“Se parliamo dell’aspetto caratteriale, penso che sia il giocatore adatto alla piazza di Avellino – ha subito precisato l’ex trainer del Francavilla -. So cosa vuol dire allenare e giocare in determinate piazze, non tutti possono allenare e giocare in piazze dove c’è anche una pressione esterna, com’è giusto che sia a differenza di altri tipi di piazze. Chicco è l’attaccante perfetto, ha grossa personalità e grossa sicurezza dei propri mezzi, grossa responsabilità. A livello caratteriale, è uno che si prende sempre le sue responsabilità e vuole sempre la palla per incidere nelle partite.

A livello tattico, – ha proseguito Calabro – penso sia l’attaccante migliore che ho allenato. In area di rigore, per movimenti e per come vede la porta, è un giocatore forte tecnicamente, ma è uno che si sacrifica anche quando la squadra non ha la palla. Si fa sempre ben volere, anche per questo, dalle tifoserie e dalle piazze per cui gioca.

Tandem con Marconi? A Francavilla non sono riuscito ad accoppiarlo con Maiorino, che non era una punta vera e propria, ma credo che Patierno possa stare bene con qualsiasi tipo di attaccante come partner. Se gioca con una punta vera e propria, ha la capacità di spaziare, di andare in profondità e di adeguarsi agli spazi a disposizione. Se gioca come punto di riferimento, è bravo a venire incontro, a raccordare e a far giocare bene la squadra.

Esplosione tardiva del calciatore? Sì, ma ha 32 anni soltanto di anagrafe. È molto integro fisicamente, ha sempre giocato e soltanto nella partita di Avellino sentì un piccolo risentimento muscolare. Lui ha una salute fisica che gli consente di rincorrere gli avversari anche al 90′, quindi fai fatica a tirarlo fuori dal campo. Lui non ti dà l’input di abbassare il livello fisico, ecco perché dico che ha 32 anni soltanto sulla carta d’identità. Lui è sempre riuscito a garantirmi la pressione sugli avversari e i movimenti in zona offensiva anche oltre il 90′”, ha concluso Calabro.

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