All’indomani della scadenza del contratto con l’US Avellino, torna a parlare mister Roberto Taurino. Esonerato lo scorso 15 ottobre, dopo l’1-1 casalingo con l’Audace Cerignola e 8 punti in 8 partite, il tecnico salentino é ora libero di accasarsi altrove.
Intervistato dai colleghi di Orticalab, Taurino ha riavvolto il nastro per raccontare quanto accaduto nella passata stagione. Dal controverso ritiro di Mercogliano al mercato condotto nell’estate 2022, fino ad arrivare al rapporto con i singoli calciatori e ai risultati: “In partenza c’era tanta voglia di fare bene ma molti aspetti non sono andati nel modo che, io e il mio staff, avevamo immaginato. Le problematiche sono state tante, a partire da una complessa fase di mercato estiva e un ritiro pre campionato in Irpinia che non ha pagato come ci saremmo aspettati. Un gruppo squadra profondamente rinnovato come il nostro aveva bisogno di tempo per trovare la giusta chimica. Nel calcio, i risultati sono fondamentali per acquisire consapevolezza, viceversa viene messo in dubbio tutto il lavoro svolto. Poi è chiaro che le responsabilità e le colpe, quando le cose non vanno bene, andrebbero distribuita equamente. Peccato, sono convinto che avremmo potuto disegnare una stagione completamente diversa.
Il ritiro? Probabilmente, Mercogliano non è stata la scelta migliore. Era stata opzionata per un obiettivo chiaro: quello di ricreare un clima di serenità tra il pubblico, sempre caloroso, e la squadra. Purtroppo si è rivelata un boomerang – ha ammesso l’ex Francavilla -. La contestazione ad alcuni calciatori non ha consentito di creare un clima armonico che, di fatto, non c’è mai stato. Un altro aspetto che ci ha penalizzato profondamente è stato quello di avere tanti calciatori con la valigia in mano e altri che arrivavano alla spicciolata.
Rimpianto? Sicuramente non son riuscito a creare quell’animo di squadra necessario per lavorare con una certa tranquillità e migliorare nell’idea di gioco. In carriera ho sempre avuto un buon rapporto con i calciatori e difficilmente ho avuto incomprensioni. Nella breve esperienza di Avellino ho capito che l’uomo Taurino non è arrivato appieno a tutti i ragazzi. Da alcune dichiarazioni che ho letto ho capito di non essere stato bravo a farmi capire da tutti (riferimento a Dall’Oglio, ndr) e, sinceramente, mi è dispiaciuto. Faccio autocritica. Non c’è squadra senza alchimia. Società e tecnico indicano la strada, poi lo spogliatoio ha bisogno del suo tempo.
Il ricordo di Taurino? Penso che i tifosi si siano già dimenticati di mister Taurino. Chi si ricorda di me avrà apprezzato sicuramente la chiarezza e la sincerità. A me resta la consapevolezza di aver allenato in una grande piazza dove c’è un attaccamento viscerale verso quella maglia e quei colori”.
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