L’Avellino Calcio riparte da Salvini e Rastelli, Lo Monaco: “Necessario un DS vicino al DG”

Nelle ultime ore l’US Avellino ha deciso di ripartire dal tandem Salvini-Rastelli. La novità è chiaramente rappresentata dal direttore generale di Anzio, accompagnata dalla continuità tecnica del trainer di Pompei, nonostante lo scetticismo di questi giorni. Nel corso del Pomeriggio da Supereroi di Radio Punto Nuovo, ha commentato questa scelta anche un dirigente esperto come Pietro Lo Monaco, ex Catania e Messina tra le tante, che ha subito manifestato dei dubbi sull’eventuale assenza di un DS di ruolo.

“Il direttore generale è quello che si occupa della vita della società in senso generale – ha immediatamente precisato il direttore Lo Monaco -. Ci sono tante voci, tanti ruoli, che deve gestire il direttore generale, mentre il direttore sportivo si occupa della cosa tecnica e credo debba sempre accompagnare un direttore generale.

Rastelli allenatore manager? In Italia non c’è nessuna società con un allenatore manager. Non ce n’è una, dalla A alla C nel professionismo. Esiste in Inghilterra, ma non esiste in Italia. E poi sarebbe un clamorosissimo autogol, perché l’allenatore deve allenare la squadra. Sono bravi nella misura in cui fanno esprimere bene la squadra in campo e riescono a valorizzare il patrimonio societario. In una società professionistica si evidenziano le figure del direttore generale, del direttore sportivo e allenatore, senza voler andare oltre a figure come l’amministratore delegato o altro.

Come gestire la rosa dell’Avellino? Anche qui bisogna fare una distinzione: se una società è riuscita a strutturare un certo tipo di organizzazione, allora si punta a migliorare quella situazione; se ciò non dovesse esserci, allora il direttore generale deve occuparsi anche di questo, andando a riorganizzare il tutto. Un direttore generale può sottrarsi ad una valutazione degli eventuali danni fatti nel recente passato, così come non può non valutare la presenza di 29 contratti. È una spada di Damocle in due direzioni: dal punto di vista economico, perché i contratti pesano e diventano deleteri quando il calciatore non rientra più nei tuoi piani; e poi, sotto l’aspetto sportivo, perché con un tecnico arrivato in corsa ci saranno sicuramente dei giocatori non ritenuti idonei al gioco e alle idee dell’allenatore”.

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