Avellino-Giugliano: la conferenza stampa di Rastelli pre partita (Serie C 2022-23)

AVELLINO-GIUGLIANO – A poco più di 24 ore dal fischio d’inizio della prossima sfida interna, Massimo Rastelli è intervenuto in conferenza stampa per presentare il confronto tra Avellino e Giugliano, valevole per la 13a giornata della regular season di Serie C. Qui di seguito tutte le dichiarazioni rilasciate nella mattinata odierna dal tecnico dei Lupi, tornato anche sui fatti di Foggia prima di proiettarsi alla gara con la compagine di Raffaele Di Napoli.

Le dichiarazioni di Rastelli alla vigilia di Avellino-Giugliano (Serie C Girone C)

Queste le parole di mister Massimo Rastelli in vista del match casalingo con il Giugliano: “É indubbio che domani sia una partita molto importante, dopo 4 partite giocate abbastanza bene. Domani ci troviamo di fronte a due insidie: la prima é rappresentata dalle porte chiuse, quindi un passo indietro e un ritorno al passato, come in era Covid; dopo il boato al gol di Gambale contro il Catanzaro, senza il quale non credo avremmo rimontato, ci avrebbe aiutato avere vicino la nostra gente, che si è riavvicinata nell’ultimo periodo grazie all’impegno e ai risultati dei ragazzi. Dispiace, ma non possiamo far altro che accettare le decisioni che sono arrivate. L’altra insidia, chiaramente, é l’avversario, un Giugliano ben allenato, ben organizzato, che cambia sistema di gioco continuamente nel corso della partita. É un Giugliano imprevedibile, ecco perché non possiamo e non dobbiamo calare minimamente l’attenzione e la concentrazione, altrimenti andiamo incontro a brutte figure.

Affrontiamo una squadra neopromossa, che ha entusiasmo e niente da perdere. Noi dobbiamo solo essere bravi a mettere in campo quello che abbiamo preparato questa settimana, cercando di prendere il buono che abbiamo fatto vedere in queste quattro gare, con la consapevolezza che dobbiamo ancora migliorare. È un’ulteriore prova di maturità, di crescita, per tutta la squadra. Mi auguro che si riesca a fare un ulteriore passettino in avanti, dando tutto, senza assilli, ma con la voglia di uscire dal campo dopo aver dato tutto, senza alcun rammarico.

Le scelte di domani? Gli assenti dispiace non averli, ma non me ne sono mai fatto un problema. Cerco di preparare le gare nel miglior modo possibile con gli uomini che ho a disposizione, ho sempre fatto così. Credo di avere un organico completo, fatto di ragazzi che stanno crescendo tantissimo nelle ultime settimane. I ballottaggi ci sono sempre come in ogni gara, cerco di decidere dopo l’ultimo allenamento, dando fiducia anche alle mie intuizioni e a come penso andrà la partita.

Sistema di gioco? Noi lavoriamo sempre su più sistemi nel corso della settimana, proprio per non farci trovare impreparati. Abbiamo sempre delle alternative, devono esserci delle alternative, è chiaro che qualche giocatore è stato impiegato in ruoli a loro non congeniali in partenza, ma l’impegno c’è sempre stato. Per quanto riguarda il rendimento, ora bisogna pensare al bene della squadra. Non rappresenta una tragedia adattare qualcuno ogni tanto, in alcune fasi della partita. Del resto, la storia lo dimostra: quando certi giocatori hanno cambiato la loro posizione per necessità, hanno anche dato una svolta alla loro carriera in certe occasioni. Ci lavoro ogni giorno in questi ragazzi e mi stanno dimostrando tanto giorno dopo giorno.

Il campionato? Ci sono tre squadre che hanno fatto un po’ il vuoto là davanti, che forse hanno qualcosa in più rispetto a tutte le altre. Per il resto, però, non è un campionato scadente dal punto di vista tecnico, perché ci sono tutte squadre che giocano a calcio, tanti allenatori bravi, alcuni emergenti e tanti talenti molto promettenti. Ci sono tutte squadre molto organizzate e ogni partita è difficile. Noi, con l’atteggiamento avuto finora, possiamo toglierci delle soddisfazioni, lavorando giorno dopo giorno. È vero che siamo partiti in ritardo, ma il campionato è lungo e questo ci dà fiducia per il futuro, perché i ragazzi stanno avendo una crescita continua e costante. Contiamo di metterci in una posizione più consona al nostro organico, per poi tracciare una linea a fine girone d’andata e fare un girone di ritorno diverso.

Le porte chiuse? È una cosa che ci è molto dispiaciuta, perché in ognuno di noi c’era la soddisfazione e la voglia di giocare di nuovo con lo stadio pieno, per quella che era la capienza. La voglia e la speranza era quella, poi le notizie che si sono succedute hanno portato a tale decisione. Ci è dispiaciuto, ma dobbiamo fare in modo che scatti un’ulteriore scintilla, per dare una soddisfazione a tutti i nostri tifosi. Dispiace perché sono stati penalizzati anche altri settori e altri tifosi, che sarebbero potuti entrare tranquillamente. Dobbiamo accettare questo tipo di scelta, possiamo non essere d’accordo, ma dobbiamo accettarle, perché ci sono persone al di sopra di noi, addette a questo tipo di decisioni.

Per poter fare risultati e diventare una squadra difficile da battere, devi sempre rimanere aggrappato alla partita per 95 minuti. Ci stiamo provando in ogni occasione, con la consapevolezza che anche a Foggia avremmo potuto fare meglio in alcuni frangenti, quando ci siamo schiacciati un po’ troppo e ci hanno creato qualche problema dietro. Si doveva dare qualcosa in più. Il Giugliano, come detto, non ha 17 punti per caso ed è una squadra spensierata, che ha l’entusiasmo della neopromossa e servirà una grande prestazione. Hanno attaccanti esperti come Nocciolini e Piovaccari, hanno Rizzo che è un attaccante imprevedibile, quindi bisogna stare attenti a tanti aspetti.

Gli attaccanti? Tutti devono essere deputati a far gol. Quando segna una mezzala, un difensore, un centrocampista, sono l’uomo più felice al mondo, perché non è solo l’attaccante ad essere deputato a far gol. Tutti devono partecipare, tutti devono avere la responsabilità di andare a far gol, se si trovano nella posizione e nella situazione per poter far gol. Sto conoscendo i ragazzi giorno dopo giorno, stiamo lavorando su alcuni principi che devono portarci a far gol, poi è chiaro che davanti serve la giocata individuale, la giocata del singolo, un pizzico di fantasia. Proviamo tante cose in allenamento, è ovvio, ma poi alla fine serve la giocata per avere qualcosa in più degli avversari e sorprendere le difese.

Rizzo? Agostino, insieme a Ricciardi, mi ha fatto subito vedere delle ottime doti, con caratteristiche diverse da Manuel chiaramente. Poi vedo le cose in allenamento e in base alle mie sensazioni, faccio le scelte. Micovschi? È un giocatore che mi piace tantissimo, un giocatore che ha pagato tantissimo sotto l’aspetto psicologico quanto successo nella passata stagione. Ha caratteristiche fisiche e tecniche che ci possono dare una grande mano, sia nel suo ruolo naturale sia in un’altra posizione. Lo sto provando, al di là dell’ultimo problema muscolare, e le risposte sono state molto positive. Di qui in avanti ci potrà dare un grosso contributo.

La conoscenza della rosa? Da quando sono arrivato, ho cercato di lavorare soprattutto su chi conoscevo di meno, sui giocatori meno di nome insomma. Ci sono tanti calciatori bravi, molto esperti, da Di Gaudio allo stesso Kanouté, che hanno qualità importanti e ci possono dare una mano in vari momenti della partiti. Momo è rientrato bene, Antonio spero rientri presto, perché ha caratteristiche utili per scardinare le difese e sovvertire certe situazioni.

Il mercato che verrà? Mi sto concentrando solo sui ragazzi che ho a disposizione al momento, senza pormi il problema di quello che verrà. Per quello c’è un direttore sportivo e ci sarà modo di parlarne. Scognamiglio e Sbraga? Sono due professionisti esemplari, che sono sempre con noi, ma il regolamento ci consente di fare al massimo un reintegro senza poter tornare indietro. Non giocando da 4-5 mesi, è chiaro che non è facile, salvo infortuni gravi o che ci tolgono giocatori fino a dicembre. Di gennaio, per il resto, non parlo. C’è un direttore sportivo, io devo pensare a domani.”

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