Avellino Calcio, la conferenza stampa di presentazione di Roberto Taurino

AVELLINO CALCIO – A quasi due mesi dall’annuncio ufficiale sui canali social del club biancoverde, mister Roberto Taurino è stato presentato alla stampa locale attraverso la conferenza di rito allo “Stadio Partenio-Lombardi”, a poche ore dal primo allenamento della pre-season di Mercogliano.

Le dichiarazioni di Roberto Taurino in conferenza stampa

Queste le parole di mister Roberto Taurino in conferenza stampa: “Cercheremo di ripagare la fiducia dei tifosi nel miglior modo possibile. Penso che il miglior modo per ripagare la fiducia del tifoso è quello di dare l’anima sempre, questo deve essere il nostro obiettivo costante. Non dobbiamo pensare ad obiettivi troppo a lungo termine. Da questo pomeriggio, dal primo allenamento, l’obiettivo è dare il massimo, dare tutto. I risultati sono figli di un percorso e se lavoriamo tutti insieme possiamo raggiungere quello che vogliamo.

Il mio staff è composto da mister Piero Sportillo, dai preparatori atletici Paolo Rizzo e Pietro La Porta e mister Angelo Pagotto, a cui si aggiunge Gianmarco Funaro, match analyst. Una squadra invisibile, quelli che voi vedete meno, ma che saranno fondamentali per il raggiungimento di grandi risultati alla fine di una stagione.

Il calcio è fatto di due fasi: le squadre che riescono a raggiungere grandi risultati sono quelle che hanno un equilibrio. Noi sappiamo di avere un nome importante, una storia importante, una tifoseria importante, ma questo non deve essere per noi un ostacolo o una spada di Damocle. Deve essere un valore aggiunto per noi, perché la squadra deve incarnare lo spirito di un popolo, con la consapevolezza di avere una grande città alle spalle e di non poter sbagliare nulla. La perfezione non esiste, le squadre imbattibili non esistono, ma noi dobbiamo puntare e aspirare alla perfezione, per cercare di arrivare sempre il più vicino possibile al massimo. Noi faremo questo.

C’è sicuramente un pizzico di emozione oggi, non posso negarlo. Negli anni ’80 ero un ragazzino, ma quando avevo l’album delle figurine l’Avellino era in Serie A, quindi conosco bene la storia. La percezione che ho avuto, da quando sono stato annunciato ad Avellino, è stata di forte impatto: mi hanno chiamato davvero tutti, ma tutti tutti. Perché in linea generale, al di là della categoria, Avellino è vista all’esterno come un punto di arrivo per un giovane allenatore.

Mercato? Ci siamo confrontati tanto con il Direttore, volevamo una squadra fresca, con dei giovani importanti, che in passato Avellino ha sfornato, anche grazie al Direttore De Vito. Per questi giovani, ad Avellino, può essere una tappa fondamentale, perché fare bene ad Avellino può significare tanto per un calciatore. Abbiamo un’idea molto chiara, che stiamo seguendo al meglio con il Direttore. Siamo molto fiduciosi.

Sono consapevole che si vogliano sentire subito grossi proclami e quella parola magica. L’idea del tifoso è giusto che sia quella, perché il tifoso deve sognare. Noi dobbiamo fare in modo di costruire qualcosa in grado di far sognare questa piazza, cercando di riempire la Curva e lo stadio, come in passato.

Trasferimenti? Arriveranno sicuramente giocatori importanti, il mercato è ancora lungo, ma è giusto avere anche pazienza sotto certi punti di vista. È giusto essere cauti, senza cedere a ricatti o situazioni che possono minare alla sostenibilità di una società, soprattutto in questo periodo storico. Io ho firmato per un anno, perché Avellino si accetta e basta, anche solo per un anno. Mi piacciono le sfide, con la consapevolezza di doverci guadagnare tutto sul campo. Non tutti hanno l’onere e l’onore di venire ad Avellino.

Le pressioni della stampa? A casa sono abbastanza allenato, perché mia moglie è una giornalista. Giusto che ci sia attenzione, pressione, aspettativa. Se uno vuole stare sereno, va a fare l’impiegato. Se fai l’allenatore, sei consapevole che vieni giudicato ogni giorno per ciò che fai e per ciò che dici. Se vogliamo costruire un percorso che ci porti lontano, bisogna passare anche attraverso alcune situazioni, perché vincere non è facile e non lo è mai.

Modulo? Abbiamo studiato un sistema di gioco di riferimento, ma abbiamo preso e prenderemo calciatori in grado di interpretare più ruoli e più moduli, per cambiare e cercare di fare qualcosa di diverso in corso d’opera. Non sono molto fossilizzato sul modulo, ma il filo conduttore di tutto è il gioco. I giocatori si vedono, si studiano, ma soprattutto si allenano e si conoscono sul campo. Sul campo, come dice Darwin, vince la specie che si adatta meglio. Non vogliamo alibi e non ne cerchiamo. Il nostro sarà un lavoro di insieme, non sono un accentratore, mi piace lavorare con tutti e sfruttare le qualità dei miei collaboratori. Poi è chiaro, gli attori principali sono sempre i calciatori. Poi ci devono dare una mano tutti, ma ai tifosi non si chiede, si dà e basta. Il tifoso vive di emozioni e noi dobbiamo cercare di assecondare quelle emozioni. È per questo che vogliamo solo calciatori che vogliono Avellino e che stanno bene ad Avellino, con tutti questi tifosi alle spalle.

Micovschi? È un giocatore che incarna alla perfezione il nostro spirito. È un ragazzo giovane, di talento, che è voluto rimanere a tutti i costi nonostante alcune situazioni. Siamo contenti di averlo con noi.

Cosa mi ha detto il Presidente? Quando ci siamo incontrati, ha fatto parlare più me, per conoscermi meglio. Ho capito subito che è un Presidente tifoso, che è molto attaccato al territorio e a questi colori. Spero di vederlo felice e con il sorriso a maggio.

Paragone con Antonio Conte? Mi sembra un paragone un po’ pesante, conosco bene la persona e il profilo dell’allenatore, che si sta confermando e affermando ancora oggi. Evitiamo questi paragoni.

La situazione dell’anno scorso? Sono dinamiche del mercato, non credo ci sia bisogno di esasperare questa situazione. Chi non vuole rimanere ad Avellino, è giusto che vada via. Noi dobbiamo pensare al presente, senza partire con il piede sbagliato. Sappiamo di avere una grande piazza alle spalle, ma questo non deve essere una responsabilità. A Viterbo e Francavilla ho vissuto due situazioni molto diverse, ora sono ad Avellino e non vedo l’ora di iniziare a lavorare, per conoscere la piazza e soprattutto i miei calciatori. Faremo del nostro meglio”.

Leggi anche:

Avellino Calcio, Enzo De Vito: “Scambio di documenti per Silvestri e Ciancio”

Calciomercato Avellino, definite le cessioni di Ciancio e Silvestri

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *