Avellino Calcio, Gigi Castaldo: “Squadra non da primato, la società riparta da zero”

AVELLINO CALCIO – Dalla delusione dei tifosi biancoverdi alla voglia di riscatto di una società reduce da due stagioni al di sotto di ogni aspettativa, passando per gli errori commessi e una rosa da ricostruire, in attesa di sciogliere le riserve sull’allenatore. Di questo e tanto altro ha parlato bomber Gigi Castaldo, intercettato nel pomeriggio odierno dai microfoni di Radio Punto Nuovo.

Il centravanti originario di Giugliano, come di consueto, non ha usato mezze misure: “I tifosi è normale che siano delusi dopo una stagione così, ma loro hanno sempre fatto la loro parte. Ci vorrebbe un po’ di chiarezza in più da parte della società, perché ad inizio anno avevo precisato che l’Avellino non era la squadra più forte, ma sicuramente poteva raggiungere un buon piazzamento playoff. Credo che bisogna essere più chiari, perché è una piazza che non va presa in giro e merita una squadra al livello del Catanzaro per intenderci.

Lo spogliatoio? Non so cosa sia successo di preciso quest’anno. Per quel che mi riguarda, ho sempre detto che il calciatore deve fare il calciatore, senza pensare a chi arriva a gennaio o ai contratti degli altri. Conta lo spogliatoio e uno spogliatoio unito, compatto, ti porto almeno 10 punti in più. Non credo che i giocatori dell’Avellino potessero pretendere rinnovi o adeguamenti quest’anno, poi sono sempre i risultati che portano a determinate cose. Io, come altri miei compagni, sono andato a chiedere qualcosa soltanto quando c’erano i risultati, le vittorie, ma mai nei momenti difficili. Io ho vissuto anche spogliatoi in cui c’era qualcuno che non andava d’accordo con qualcun altro, ho visto squadre vincere campionati con lo spogliatoio spaccato. Una cosa è lo spogliatoio, una cosa è il campo, dove bisogna essere squadra e bisogna darsi una mano l’un l’altro, se si vuole raggiungere lo stesso obiettivo.

I contratti pesanti? È una patata bollente tra le mani della società. Al di là dell’allenatore e del direttore sportivo, il problema sarà della società. Il problema è il contratto e tanti hanno un contratto economicamente importante. Non vedo società che vanno a prendere e pagare contratti del genere, quindi spetta alla proprietà dell’Avellino decidere se tenere o meno un calciatore, a cui va pagato il contratto in ogni caso. Sicuramente il calciatore non farà il primo passo e rispetterà il contratto.

Il futuro? La società adesso deve ripartire da zero. Bisogna partire con i piedi per terra, cercando di essere chiari con la piazza, con la consapevolezza che la tifoseria vuole puntare ad un campionato di vertice. Poi, chiaramente, bisogna cercare di prendere i calciatori giusti, provando a sbagliare il meno possibile. I tifosi non faranno mancare mai il loro apporto, basta essere chiari con loro su tutto”.

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