PAGELLE AVELLINO-FOGGIA – Va in archivio la prima di Michele Pazienza sulla panchina biancoverde, nella serata dedicata alla 3a giornata del campionato di Serie C. L’analisi della prestazione dei Lupi attraverso le pagelle e i voti che hanno meritato i calciatori irpini al termine dei 90 minuti del “Partenio-Lombardi”.
Le Pagelle dell’Avellino
GHIDOTTI (Voto 6): Graziato nel primo tempo da Garattoni e Beretta, è attento sulla prima conclusione nello specchio di Rizzo. Ordinaria amministrazione nella seconda frazione.
BENEDETTI (Voto 6,5): Dirottato sul centro-destra, è costantemente impegnato da Rizzo e dall’imprevedibilità di Schenetti. Tiene botta, al pari di Rigione e Cionek, e limita i danni. Prova a staccarsi palla al piede più di una volta, per rompere la monotonia della manovra biancoverde, ma senza particolare successo.
RIGIONE (Voto 6,5): Rientra da squalifica e fa il suo esordio con la maglia biancoverde. Attento in copertura, ma spesso in affanno nel primo tempo, complice un centrocampo troppo lento nel contribuire alla fase difensiva. Oggi, possono bastare esperienza e senso di posizione.
CIONEK (Voto 6,5): Smaltito qualche acciacco che ha caratterizzato la sua settimana, stringe i denti e va in campo come braccetto di sinistra, contenendo e ripartendo con la cattiveria che lo contraddistingue. Travolgente in alcune situazioni, prova a dare la sveglia ai suoi. Poco prima del 90′, da segnalare un paio di errori che sarebbero potuti costar caro alla retroguardia avellinese.
CANCELLOTTI (Voto 5,5): È costretto agli straordinari nei primi 20 minuti del primo tempo, durante i quali viene schiacciato dalle continue sortite offensive di Rizzo e dalla mobilità del solito Schenetti; dal 78′ D’AMICO S.V.
DALL’OGLIO (Voto 5): Non è ancora il giocatore che abbiamo potuto apprezzare in Serie B con altre maglie. Condizione fisica rivedibile e in balìa dei diretti avversari in fase di non possesso. Allo stesso tempo, è l’unico dei tre centrocampisti a farsi vedere con una certa continuità a ridosso dei 16 metri pugliesi. Ancora impreciso e non in linea con le sue potenzialità, nonostante una discreta crescita nei secondi 45 minuti; dal 78′ SANNIPOLI S.V.
ARMELLINO (Voto 4): All’esordio da titolare con la casacca biancoverde, appare sorpreso dalla freschezza atletica degli avversari e dalla frizzantezza di Schenetti, uomo a tutto campo dei satanelli. Interpreta il ruolo di play con eccessiva prudenza, ma resta troppo basso e gira a vuoto, navigando nella terra di nessuno. Gamba da ritrovare, in fretta; dal 60′ PALMIERO (Voto 6): Mette ordine in mediana, senza strafare e toccando molti palloni. Perde una palla sanguinosa nel finale, ma Peralta lo grazia.
D’ANGELO (Voto 4): Lezioso in più di un’occasione nella prima frazione, appare sulle gambe quando è chiamato a condurre una delle poche ripartenze concesse dal Foggia di Cudini. Assente e lontano dal miglior Sonny.
TITO (Voto 5): Torna a fare il quinto di centrocampo, nel 3-5-2 disegnato da Pazienza, ma soffre maledettamente Garattoni, che lo costringe a rimanere basso per gran parte dei primi 45 minuti. Una diagonale sullo stesso Garattoni, però, è tanto preziosa quanto decisiva, a pochi passi da Ghidotti. È necessario fare di più; dal 70′ FALBO (Voto 5,5): Il suo ingresso non incide particolarmente sull’andamento del match.
PATIERNO (Voto 5): Unico a salvarsi in un primo tempo assolutamente scialbo. Ci mette cuore, pressing e spirito di sacrificio, ma non basta. Nel finale, si fa ipnotizzare da Nobile, ma il bomber pugliese avrebbe potuto fare decisamente meglio a pochi passi dall’estremo difensore rossonero. L’insufficienza è figlia della clamorosa palla gol gettata al vento al 95′ a tu per tu con Nobile: destro appena fuori e pioggia di fischi da parte del “Partenio-Lombardi”.
MARCONI (Voto 4): Con il cambio di guida tecnica, non è cambiato il body language e il modo di giocare del centravanti toscano, abulico e fuori dal gioco anche nella serata odierna. Patierno corre per due e l’ex Sudtirol viene di fatto annullato dal pacchetto arretrato foggiano; dal 60′ GORI (Voto 6): Senza dubbio più dinamico del suo predecessore, si ritaglia un paio di occasioni per calciare verso la porta di Nobile, ma senza particolare consistenza.
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