Renate-Avellino: la conferenza stampa di Braglia pre partita (Coppa Italia 2020-21)

RENATE-AVELLINO – Prima conferenza stampa di vigilia per mister Piero Braglia, pronto all’esordio ufficiale sulla panchina dei Lupi. Primo turno eliminatorio di Coppa Italia che vedrà di fronte Renate e Avellino, due squadre che proveranno a recitare un ruolo da protagonista nel prossimo campionato di Lega Pro.

Le dichiarazioni di Braglia alla vigilia di Renate-Avellino (Coppa Italia)

Laezza? Ha dormito poco, non tanto per il dolore ma perché gli giravano parecchio le scatole, perché ha capito subito che l’infortunio al ginocchio era grave. Il Renate? È una squadra che gioca insieme da quando è arrivato Diana in panchina e credo sia una buona squadra, a cui dovremo stare attenti. Noi andremo lì per fare la nostra partita e cercare di vincere come sempre. Il nostro problema è che abbiamo potuto giocare poche amichevoli: ci sarebbero servite per provare delle cose e mettere minuti nelle gambe.

Il mercato? Abbiamo cercato di non sbagliare, non prendendo tanto per prendere. Di giocatori liberi ce n’erano tremila, quindi avremmo fatto in fretta a prendere tanto per prendere. Abbiamo cambiato rispetto all’idea iniziale, perché non arrivavano un certo tipo di giocatori. Credo che fino all’ultimo giorno di mercato cercheremo di prendere determinati profili, utili e funzionali al nostro gioco.

Come arriviamo ai primi impegni ufficiali? Penso di arrivarci facendo una buona gara, per altri problemi ci penserà la società. Non mi interessa di chi non c’è, io so solo che l’Avellino non può permettersi figuracce e che i ragazzi devono essere consapevole della maglia che indossano. Io penso a portare in fondo la squadra, a centrare l’obiettivo che mi è stato prefissato dalla società. Io sono tranquillo. Parisi? Chi ha preferito andar via, giusto che faccia la sua strada.

De Francesco? Può fare tutte e due le fasi, sia regista che trequartista. Miceli? Lo conoscevamo bene, lo abbiamo preso per questo. Sulle qualità e sulla personalità di Miceli, o di Di Francesco, non ho il minimo dubbio.

Riapertura degli stadi? Una partita di calcio senza tifosi sembra un allenamento. Non c’è tensione, non c’è competizione, quindi spero che si riaprano gli stadi sempre salvaguardando la salute delle persone. Ma mettere 1.000 persone in uno stadio come il Partenio, per me non ha molto senso. Va tutto proporzionato in base alla capienza di un impianto.

Dove mi ha chiesto di arrivare la società? Tra le prime cinque. Poi è chiaro che si vuole arrivare primi, è normale. Mi piace far parlare il campo, senza fare chiacchiere.

https://www.facebook.com/usavellino1912official/videos/369968647369448/

(Video: U.S. Avellino 1912)

Kerbache? Non si può giudicare un ragazzo soltanto dagli allenamenti. Ogni volta veniva fuori un problemino fisico, il pomeriggio che facevamo le partitelle invece c’era sempre… Si è fatto male prima delle due partite che abbiamo giocato e quindi non me la sento di puntare su un ragazzo che non posso giudicare. Non me la sento, anche per rispetto della proprietà, di tesserare un ragazzo che non ho visto in una partita vera. Io non faccio favori a nessuno.

Quanti elementi mancano? Noi dobbiamo essere 21-22 in rosa, con Nikolic che è un 2001 che può entrare a seconda delle esigenze. In attacco cerchiamo un giocatore con caratteristiche diverse da quelli che abbiamo al momento. Tito? Con Di Somma non ne ho mai parlato, ma non credo che il giocatore faccia al caso nostro. Pensiamo ad altri profili.

Rinuncia al minutaggio? Con la cessione di Parisi, credo che il minutaggio sia molto difficile farlo. Poi dipende dalla crescita di alcuni ragazzi, ma al momento la vedo difficile. Parisi portava tante cose importanti, mentre in rosa abbiamo un ragazzo promettente come Burgio, che è un 2001 ed è ancora molto timido, riservato. Ha qualità, ma deve crescere. Vendendo Parisi, credo che la società si sia resa conto che il minutaggio è difficile farlo.

I portieri? Il titolare è Forte, ma sono contento che sia arrivato un elemento importante e di esperienza come Pasquale Pane. Non si può creare sempre un dualismo fra portieri.”

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