Picerno-Avellino: la conferenza stampa di Rastelli pre partita

PICERNO-AVELLINO – Giornata di vigilia per Trotta e compagni, impegnati allo “Stadio Donato Curcio” di Picerno per riprendere la propria corsa in campionato e dimenticare la pesante sconfitta interna con il Giugliano, che ha nuovamente relegato l’Avellino ai margini della zona playout del girone C. A poco più di 24 ore dal fischio d’inizio del match, mister Massimo Rastelli é intervenuto in conferenza stampa per presentare l’incontro di domani, senza dimenticare quanto fatto in Coppa Italia contro il Catanzaro mercoledì scorso.

Le dichiarazioni di Massimo Rastelli alla vigilia di Picerno-Avellino

Queste le parole di Massimo Rastelli nel pre gara: “La classifica parla chiaro: quello di domani è uno scontro diretto per la salvezza. Non possiamo permetterci di pensare a qualcosa in più in questo momento, perché il momento è questo e gli ultimi risultati dicono questo. Dobbiamo rimanere umili, andare in casa di una squadra che si deve salvare con lo stesso carattere visto nelle ultime partite, cercando di lottare su ogni pallone e portare a casa punti.

Le assenze? Perdiamo Ricciardi e riguadagniamo Garetto rispetto alla gara di Catanzaro. Per il resto siamo quelli, in difesa, a centrocampo e in attacco, in attesa della rifinitura di oggi. È chiaro che in difesa e a centrocampo ci sono ragazzi che saranno costretti a fare gli straordinari, ma siamo convinti di aver lavorato bene in questi giorni per recuperarli al 100%.

Il pericolo può essere che tu sai di essere l’Avellino e non sei abituato a stare in Serie C in quella posizione di classifica. La realtà, però, è questa e ne siamo consapevoli. È chiaro che c’erano e ci sono dei problemi, altrimenti non sarei mai arrivato qui. Abbiamo fatto delle buone prestazioni e portato a casa dei punti, ma non abbiamo fatto il balzo in classifica che ci aspettavamo. La cosa che più mi ha sorpreso è stata la reazione caratteriale del gruppo e della squadra, perché altrimenti non rimonti cinque gol al Catanzaro in due partite, non ribalti di nuovo la partita con il Francavilla, dove i due gol degli avversari potevano ucciderti moralmente. L’atteggiamento è sempre stato ottimo, questo voglio dire.

Murano? Io sono stato attaccante e non ho mai avuto un periodo di astinenza così lungo. Quindi, penso non fosse neanche preparato ad esultare… Ho visto proprio la reazione di un calciatore che non era pronto ad esultare e che non era più abituato a farlo. Ma lui, vi garantisco, ci tiene tantissimo all’Avellino, ci tiene tantissimo a questo gruppo e a fare bene con questa squadra. Ho piena fiducia in lui, così come tutto lo spogliatoio ha piena fiducia in lui.

I gol presi con il Catanzaro? Innanzitutto, per almeno un’ora di gioco, abbiamo giocato contro una formazione titolarissima, perché in campo c’era gente che ha fatto la Serie B come Cinelli e Pontisso, c’era Cianci che è un giocatore importante per la categoria, c’era Iemmello, Vandeputte, poi è entrato Biasci. Gli Under li hanno inseriti per i supplementari, così come noi siamo stati costretti a gettare nella mischia Sbraga e Scognamiglio, che non giocavano da 6-7 mesi. È lo stesso discorso, quindi è chiaro che io devo guardare il bicchiere mezzo pieno, cercando di lavorare per nascondere i difetti di questa squadra e cercando di darle anima, al di là degli errori dei singoli. Poi è evidente che ci siano dei limiti strutturali, ma noi dobbiamo essere bravi ad andare oltre.

La fase difensiva? Dobbiamo essere concentrati, dobbiamo lavorare su determinate situazioni e leggere meglio certe situazioni difensive, perché bisogna sapersi anche adattare ad alcune circostanze. Rimanere compatti e concentrati, stando attenti alle uscite e alle coperture preventive, cercando di limitare gli errori individuali. Noi stiamo cercando di costruire un’identità e di avere un atteggiamento diverso da quello di inizio stagione. L’equilibrio ce l’abbiamo, perché non abbiamo preso gol in contropiede, ma sempre con squadra e difesa schierata.

Franco? È un giocatore che ha un bel piede, ha grandissime geometrie, deve migliorare su alcune cose che gli chiedo, ma con me sta comunque giocando con continuità. Sono sicuro che da qui a dicembre ci potrà dare una grossa mano. Maisto? È un ragazzo che sta mostrando grandi doti, soprattutto di maturità, perché è un 2003 che non sembra un 2003. In Coppa Italia l’ho fatto giocare, così come giocava con Taurino, l’ho fatto esordire a Foggia, poi ha fatto una grandissima partita a Catanzaro per 120 minuti, quindi è un giocatore da tenere in serissima considerazione.

Noi siamo una squadra che non può pensare di imporre il gioco come vorrei, in questo momento. Devo capire che squadra ho e chi ho a disposizione, per impostare al meglio determinate partite. È quello che stiamo facendo. Domani incontreremo un’altra squadra che deve salvarsi, che lotterà su ogni pallone, quindi devi essere bravo a metterla sullo stesso piano, con umiltà e con carattere, per uscire quanto prima dalle sabbie mobili e non ritrovarsi in una zona pericolosa della classifica. Dobbiamo essere umili e dimostrare sul campo di avere delle qualità in più rispetto ai nostri avversari.

Un mediano davanti alla difesa? Di Arini ce n’è uno. Chi gioca in quella zona di campo, deve essere il nostro giocatore sentinella, il giocatore che copre certe zone di campo, come il dischetto o il limite dell’area. Guarda caso, proprio le zone in cui stiamo prendendo più gol in questo momento. Chi gioca lì deve essere bravo nella costruzione, ma deve essere soprattutto attento a leggere certe situazioni e a capire certe dinamiche in fase di non possesso.

Il Picerno? Ho visto tantissime partite degli avversari e anche lo stesso Picerno ha individualità importanti nonostante la posizione di classifica. Ha Reginaldo, lo stesso Esposito che è squalificato, ha Golfo, quindi ha giocatori importanti per la categoria.

Illanes? Non è cambiato il mio rapporto con lui, assolutamente. Ha preso un’espulsione ingiusta contro il Catanzaro, gli ho fatto fare due gare con la Primavera proprio perché ci tengo a lui. Nella mia testa doveva giocare a Catanzaro, ma io faccio l’allenatore e se vedo o percepisco certe cose, devo fare delle scelte sempre per il bene della squadra. Giulio, come lo chiamo io in italiano, resta un giocatore importante e domani sarà di nuovo dei nostri.

Dall’Oglio, Zanandrea e Marcone rientrano in gruppo a partire da martedì. Aya dovrebbe rientrare in gruppo dopo Taranto, mentre Ricciardi dobbiamo valutare giorno per giorno. Per domani recuperiamo solo Garetto.

La crescita del movimento calcio? Siamo tutti responsabili, tutti abbiamo delle colpe per non aver dato i giusti mezzi a certi ragazzi per andare ai Mondiali. L’ultima qualificazione è figlia di due rigori sbagliati, non per dare la colpa ad un singolo, ma perché erano due calci piazzati che avrebbero cambiato il corso della storia. Visto che non c’è l’Italia e giochiamo noi, non avrò molto tempo e molto interesse per il Mondiale.

Io alleno la squadra allo stesso modo sia in casa sia in trasferta, la mentalità è quella. La mentalità vincente è quella. Non è cambiare in base alle partite in casa o in trasferta. Pur chiamandoci Avellino, dobbiamo essere realisti. Dobbiamo tornare da Picerno con un risultato positivo, ne siamo consapevoli, perché è una partita importante. Di sicuro non puoi perdere, devi portare a casa almeno un risultato positivo.”

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