Peter Lisicky a YSport: “Scandone, cosa serve per vincere le Final Eight”

Eric Williams cade a terra dopo un contatto fortissimo con Benjamin Eze, la gara è equilibratissima, Williams è costretto ad uscire dal campo e Peter Lisicky, che non era ancora entrato in campo tira i liberi del compagno di squadra: 2/2. Esce dal campo, la Scandone vince contro l’imbattibile Montepaschi Siena. Basterebbe questo per descrivere il ‘soldato’ Peter che in tre anni disputati ad Avellino ha espresso sempre la sua serieta, professionalità, simpatia e grande talento. Il giocatore delle piccole cose, importanti, capace sempre di strappare un sorriso ai compagni facendosi trovare pronto, sempre.

Ad anni di distanza dalla sua esperienza con la maglia della Scandone Avellino, lo abbiamo intervistato, ed è rimasto quello che conoscevamo, disponibile, ironico, simpatico.

Di seguito l’intervista integrale concessa da Peter Lisicky ai microfoni del nostro Gianmarco Abate, con la collaborazione di Margherita D’Avanzo, per Avellino YSport:

Cosa hai fatto dopo la tua ultima stagione ad Avellino nel 2009?

“Dopo la mia ultima stagione, ho pensato di tornare per un altro anno, ma ho deciso di smettere di giocare e di tornare definitivamente negli Stati Uniti. Mi sono goduto i miei undici anni di carriera agonistica, ma la mia vita ha raggiunto un punto in cui avevo bisogno di riesaminare tutto. Nell’anno successivo alla mia ultima stagione, mi sono fidanzato con la donna diventata ora mia moglie, mi sono trasferito in Arizona e ho iniziato a lavorare nel mondo finanziario”.

Chi è diventato Peter Lisicky dopo il ritiro dall’attività agonistica?

“Come ho detto, ho iniziato a lavorare nel mondo finanziario. Ora vivo a Scottsdale, in Arizona, un sobborgo di Phoenix. Sono un pianificatore finanziario certificato e assisto i miei clienti nella gestione dei loro beni, assicurazione, pianificazione immobiliare e altri argomenti in ambito finanziario. Mia moglie ed io abbiamo due bellissimi bambini di 5 e 2 anni, Charles e Cecily (in foto), che come puoi vedere dal video che vi ho inviato, sono già tifosi del lupo (ride ndr), e abbiamo un cane di nome Dexter”.

Segui ancora la Scandone?

“Faccio del mio meglio per seguire da lontano, con l’aiuto di Internet e Facebook. Quando posso guardo i risultati online e sono contentissimo di vedere come la Scandone stia conseguendo successi negli ultimi anni. È bellissimo vedere che il nostro successo nel 2008 ha avuto un continuum negli anni”.

10 febbraio 2008, ricordi questa data?

“Ovviamente, non potrò mai dimenticarla”.

A parte la vittoria della Coppa Italia, quali altri bei ricordi ti porti dietro della Scandone e della città di Avellino?

“I pasti fatti in casa con amici e colleghi della città. Ho amato il senso di comunità che tutti gli abitanti e i tifosi cercavano di trasferirci, soprattutto con noi giocatori provenienti da altri paesi. Mi mancano moltissimo gli Original Fans e le canzoni che creavano e cantavano per noi. Mi manca la lasagna verde di Avellino, la pasta alla bolognese del ristorante Pulcinella del Viva Hotel! e il pollo rosticceria al ristorante Mamma Ida. Insomma, ad Avellino si stava benissimo sia per la gente che per il cibo (ride ndr). Per non parlare della grande amicizia con Nick Ballarano e la sua famiglia a San Michele di Pratola”.

Sei stato uno dei protagonisti dell’unico trofeo della storia vinto dalla Scandone. Credi che questo sia l’anno buono per ripetersi?

“I giocatori hanno già dimostrato di avere il talento idoneo per farlo. Per vincere le Final Eight però, il talento non basta. Ci vuole anche tempismo e fortuna. È difficile vincere tre partite in tre giorni, anche se si ha la squadra più forte”.

Il giocatore preferito dell’attuale roster?

“Ho giocato contro Jason Rich quando era a Cantù, ricordo fosse un bel giocatore. Marty Leunen era molto bravo quando l’ho visto giocare per l’Università dell’Oregon. Ma il mio membro preferito della squadra è ancora Gianluca De Gennaro”.

Cosa vorresti dire ai fan di Avellino YSport e ai tifosi della Scandone?

“Qualcosa di speciale, Forza Lupi!”

Grazie Peter!

“Grazie a voi”.

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