Monopoli-Avellino: la conferenza stampa di Braglia pre partita (Serie C 2020-21)

A due giorni da Monopoli-Avellino, mister Piero Braglia ha parlato in conferenza stampa per presentare il prossimo impegno dei Lupi, valevole per la 30a giornata della Serie C 2020-21 (Girone C). Qui di seguito tutte le dichiarazioni rilasciate dal tecnico della compagine biancoverde in vista del match in programma sabato 13 marzo alle ore 15.00.

Le dichiarazioni di Braglia in vista di Monopoli-Avellino

Queste le parole di mister Braglia in vista di Monopoli-Avellino: Noi dobbiamo parlare del Monopoli, Ternana-Bari è un’altra partita, non me ne importa niente. Sono concentrato sul Monopoli, che è una squadra che è cambiata totalmente dal girone d’andata. Anche loro sono alle prese con il Covid e con una serie di infortunati ultimamente, ma hanno una rosa abbastanza lunga e hanno giocatori piuttosto pericolosi davanti. Poi gli altri li conosciamo tutti, li ho visti giocare contro il Bisceglie insieme al mio vice De Simone. Noi dobbiamo pensare al nostro percorso e comprendere le insidie che nasconde il prossimo impegno, perché ogni gara ha una storia a sé.

La squadra sta bene, ma non viene da una grandissima partita, parliamoci chiaro. Nel primo tempo abbiamo fatto fatica, nella ripresa un pochino meglio. Avremmo potuto far meglio in generale, ma eravamo anche un po’ stanchi e quindi dovevamo recuperare un po’ di energie. Sono rimasto soddisfatto dalla voglia di vincere dei ragazzi, perché appena sottovaluti un avversario, come si è visto da altre parti, le partite le perdi o fai delle brutte figure.

Sotto l’aspetto fisico, contro la Paganese, la squadra non mi è sembrata brillante. C’erano 5-6 che non abbiamo fatto nemmeno spogliare il giorno dopo la partita, perché avevano bisogno di riposare. È normale che, a 9 giornate dalla fine, ci sia qualcuno che abbia bisogno di rifiatare dopo aver tirato la carretta tutto il campionato. Dopo il Catania, probabilmente, faremo un solo allenamento al giorno, perché dobbiamo tener conto 

Le scelte di formazione? A centrocampo ne abbiamo cinque, più Marco Silvestri ed Errico, che aspettiamo e speriamo tornino presto. Mi dispiace perché Marco Silvestri si è fatto male nel momento in cui iniziava a stare bene. Aspetto che tornino tutti per aumentare anche la competizione, cosa che fa sempre bene ad un gruppo e mi permette di avere più scelte.

Il nostro cambio di passo? La squadra è evidente che abbia cambiato passo. La squadra ha preso coscienza delle sue possibilità e dobbiamo continuare a lavorare per poterci migliorare. Noi ancora facciamo degli errori, non siamo ancora continui come dovremmo essere nei 90 minuti. Non abbiamo mai saltato l’uomo contro la Paganese, andando a sbattere contro la loro linea difensiva. La Paganese non sarà l’unica che si verrà a chiudere qui, quindi dovremo essere bravi a cambiare qualcosa in alcune situazioni, perché cominciano a leggerci anche gli avversari.

Le condizioni di Maniero e Forte? Stanno bene da quello che vedo. Spero che continuino a stare bene.

Voci dall’esterno? Non mi dà noia se dicono qualcosa all’esterno, mi dà fastidio se c’è qualche problema all’interno. È la prima volta che mi trovo in una situazione in cui vedo tantissima gente che parla dell’Avellino. Io sono abituato in un’altra maniera, non sono abituato a parlare degli altri. Quando sto a casa o sto da un’altra parte, non parlo degli altri, non parlo mai. Ma ognuno è libero di fare ciò che vuole. Ora siamo diventati la squadra da primo posto, prima eravamo la delusione, ognuno la pensa e la vede come vuole. Io ho sempre detto: vediamo quello che siamo capaci di fare. L’unica cosa che mi dà fastidio è che gente che è stata qui parla male o parla troppo di questa squadra. Io credo che ci sia una forma di rispetto tra gli addetti ai lavori: io non mi permetto di parlare di un collega o dire cosa deve 

È un grande gruppo, ma come tutti i gruppi vincenti si vede alla fine se è vincente davvero. In questo momento non è il gruppo più forte che ho allenato perché questo si vedrà alla fine. Se vinceremo, allora lo dirò. La Ternana è ancora lontana e bisogna rimanere con i piedi per terra, perché hanno due partite da recuperare e il campionato possono perderlo solo loro. Io sono contento dei miei uomini, prima ancora dei calciatori. Questo merito va dato a chi li ha scelto, perché non li ho scelti io, ma vedo come stanno bene insieme i ragazzi. Anche chi gioca meno, dà una mano a tutti e supporta chi gioca. Dossena, ad esempio, è entrato in campo dopo tanto che non giocava ed è stato fra i migliori.

La mia squalifica? Non ero contento per la prestazione con la Paganese, ma non ho bestemmiato. Posso dire altre parolacce, le dico sicuramente, però io non bestemmio. Qualcuna mi può scappare, ma non è questo il caso. Non ho bestemmiato e mi dispiace che non ci sia la possibilità di difendersi. Ma soprattutto, me lo venissero a dire quando succedono determinate cose. Non mi aspettavo di essere squalificato sinceramente, però fa niente, per me non cambia nulla alla fine. A Potenza, quando sono stato squalificato, me l’ero presa con un fotografo che era troppo vicino e ho capito il momento in cui ho sbagliato. A me dispiace solo che non me lo vengono a dire prima di scriverlo e tutto.

La mancata convocazione di Leoni? È un ragazzo che si è messo dentro perché ne avevamo necessità, non è che abbia fatto benissimo. Così come il resto della squadra in quel periodo. Non mi piace portarmi dietro tre portieri, anche se vedo che si impegna e cerca di migliorare in allenamento. Non sono abituato a portarne tre dietro, poi le motivazioni sono queste: non mi è piaciuto quando è arrivato, non mi sono piaciute le sue prestazioni, credo debba crescere ancora tanto. Poi se ne avrò bisogno, lo porterò dietro con noi, certo.”

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