AVELLINO CALCIO – Alla vigilia della trasferta di Pescara, il DS Enzo De Vito è intervenuto in conferenza stampa per fare un resoconto del calciomercato estivo.
Queste le parole del DS Enzo De Vito in conferenza stampa: “Era previsto che dovessimo fare un resoconto del mercato, oggi era l’unico spazio disponibile. Si è lavorato sui dettami tecnico-tattici del mister, si è operato facendo una rivoluzione, battendo come tempi e come ruoli, dalla porta all’attacco. Sarà il tempo e il campo a dire se sono state operazioni giuste o meno, ma secondo me siamo riusciti a fare un ottimo lavoro, anche a detta del mister. Poi, è chiaro che sarà solo il tempo a darci ragione o meno.
Non siamo favoriti, questo può essere per noi un vantaggio, perché abbassiamo i fari e la pressione. Si è guardato più alla fame che al curriculum, lo abbiamo ribadito più volte. Abbiamo portato comunque giocatori che hanno vinto campionati in C e anche in B, ma non guardiamo a questo, ma soprattutto alla voglia di fare bene. Poi è chiaro, ci sono reparti con giocatori più esperti e altri con ragazzi meno esperti. Non sempre con l’esperienza si ottiene il risultato desiderato, ci sono tantissimi esempi in tal senso.
Lo striscione della curva? Il tifoso ha sempre ragione, quindi non c’è nessun tipo di commento. Io ritengo di lavorare nel calcio come lavoravo quand’ero avvocato. La legge è lenta ma arriva, così è stato per le uscite quest’estate. Così come ho fiducia nella legge, ho fiducia nel mio lavoro. Ho la fortuna di avere una grande amicizia con Gravina e sapete cosa dice con continuità, insieme a Ghirelli: bisogna cercare di costruire società sostenibili, senza passi indietro, ma lavorando con raziocinio. Iniziare a lavorare con società importanti come l’Inter, per quanto riguarda un ragazzo come Moretti, oppure andando a prendere un ’98 come Gambale. Poi, modi e tempi passano sempre dal campo e dalla pazienza che si ha nell’operare. Se si vuole spandere e spendere, si fa subito. Se si vuole cercare di evitare una fuoriuscita eccessiva, bisogna avere pazienza e fare delle valutazioni. Poi tutto passa dal campo e dai risultati, perché poi diventano parole senza pensiero. Tuttora, abbiamo tre giocatori in esubero, che restano a libro paga della società e sono tre giocatori bravissimi. Ma c’è una lista di 24 che va rispettata.
Io penso di aver lavorato anche in altre società, ma il presidente non è il responsabile tecnico, bensì il responsabile economico-finanziario. Per noi non c’è stato nessun tipo di limite. Per evitare collassi economici, io ritengo sia giusto agire in questo modo. Non c’è nessun tipo di embargo da parte della società nel prendere questo o quest’altro giocatore. Io gestisco le aziende cercando di evitare di essere il Caronte dell’Avellino, ovvero non portarla dove non deve andare. Non so dove possiamo arrivare, ma tempo e campo ce lo diranno. È una squadra che ha valori e se il tempo ci darà ragione, potrà togliersi delle soddisfazioni. Abbiamo impostato la squadra con l’obiettivo di arrivare dove dobbiamo arrivare. È un dato oggettivo: abbiamo dovuto far uscire giocatori in punta di diritto, ma questa non deve essere un alibi. È chiaro che qualcuno è più pronto di altri, ma è normale che sia così. La linea da seguire è quella del basso profilo. Poi, potrei dire che si sta costruendo un muro di cemento che al moment
Trotta? È stato scelto perché può rappresentare il nostro spirito, il nostro carattere, ma non mi aspetto questo solo da Marcello. Me lo aspetto da tutti, perché Trotta da solo non va da nessuna parte.
Io non faccio il direttore generale, io sono un direttore sportivo e lavoro come tale. Io ho valutato i contratti che avevano i giocatori dell’Avellino e ho cercato di evitare bagni di sangue alla società. Abbiamo fatto operazioni come lo scambio Aloi-Illanes, abbiamo eccellenze, per me, come Murano e Tito. Poi magari mi sbaglio o mi sbaglierò. Il tifoso ha sempre ragione, il tifoso deve criticare me e Taurino, non il contrario. Unica cosa: non mettiamo in dubbio questa società, non ci manca niente.
Rinnovo Kanouté? Ricordo il mio primo anno con 18 giocatori in scadenza. Anche io sono in scadenza, ma a me hanno insegnato che le cose vanno sudate e guadagnate sul campo, con i fatti. Momo è un ragazzo straordinario con qualità immense, dal quale Taurino si aspetta tantissimo, quindi ha tutto per far parte della nostra famiglia anche in futuro. Troveremo la quadra, premettendo che noi abbiamo una linea, che intendiamo seguire e che pensiamo il ragazzo abbia compreso.”
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