Nella giornata odierna, mister Eziolino Capuano ha concesso un’intervista in esclusiva ai microfoni di FanPage.it, uno dei portali più visitati in Italia. Il tecnico dell’Avellino ha parlato del “personaggio Capuano”, della sua esperienza sulla panchina biancoverde e della possibilità di ripartire o sospendere definitivamente il campionato di Serie C 2019-20.
“Al mio arrivo ad Avellino c’era questa storia di Castellammare di Stabia, – ha ricordato mister Capuano – dove io salto su una macchina ma non ho mai offeso nessuno nella mia vita. Avevamo giocato a porte chiuse e avevamo appena battuto la squadra che stava per salire in B. Avellino l’ho sempre voluta ma per tanti anni non sono riuscito ad andarci e quando sono arrivato non ero ben visto da gran parte dei tifosi, oltre ad una situazione societaria drammatica. Nelle partite precedenti al mio arrivo, le cose non erano andate benissimo e il calendario che avevo davanti era più che impegnativo: Bari, Ternana, Reggina e Potenza, tutte da affrontare di seguito. Uno che valuta tutte queste variabili ci pensa due volte a fare una scelta del genere ma come dissi alla prima conferenza stampa ‘Quando conoscerete Capuano, mi amerete’. Ed è stata la mia vittoria più bella.”
E poi ha aggiunto: “Sento il calore dell’intera Irpinia e non tradirò mai l’Avellino. Da un fallimento alle porte è arrivato il cambio di società che ci permette di valutare un progetto a lungo termine. Mi fa piacere leggere i commenti positivi ma non mi illudo né del contratto né del consenso popolare. Ho conquistato tutto questo con il lavoro, il sacrificio e mangiando un panino tra un allenamento e un altro il mercoledì. Ho lavorato sui video mentre la squadra andava a pranzo, giustamente, o arrivando all’alba al campo e cercando un ingresso libero. Allenare o fare il dirigente ad Avellino è il desiderio di tutti ma il privilegio di pochi. L’entusiasmo che c’è oggi è impensabile ed è una delle mete più ambite per i calciatori della terza serie. Posso assicurarvelo.”
Capuano, un veterano della Serie C con un sogno nel cassetto: “La Serie A? È un obiettivo che mi prefiggo di raggiungere in breve tempo. Un sogno sarebbe arrivarci con l’Avellino, se mi verrà data l’opportunità. Quello che ho fatto negli anni è sotto gli occhi di tutti e penso di avere le qualità di poter arrivare a certi palcoscenici. Io ho iniziato la mia carriera a 24 anni, quando subentrai a Pietropinto in Interregionale, e allenavo giocatori di 30/32 anni. Se avessi iniziato ad un’età diversa tante cose sarebbero state diverse. Ho fatto tanti errori anche dovuti all’età, che oggi non farei mai, ma queste situazioni poi le paghi negli anni.
Sul suo futuro, ha detto: “Io mi vedo solo ad Avellino per ora. Lo ribadisco in maniera forte. Credo che ogni allenatore vorrebbe i giocatori più forti, quindi direi Juventus, Lazio, Inter, PSG e via discorrendo. Mi ritengo un “sacchiano”, perché Sacchi è stato l’unico che è riuscito a dare equilibrio e spettacolo. A me piace quel calcio lì, il divertimento per me non va a braccetto col calcio. Se dovessi sceglierne una squadra in Italia al momento direi Lazio perché mi piace molto il connubio di calciatori di classe con gente che sa fare la legna”.
Infine, una battuta sulle soluzioni vagliate dalla Lega Pro in caso di sospensione definitiva: “Sorteggio playoff? La vedo una cosa impraticabile, perché il calcio è sempre stato uno sport meritocratico e quindi credo che sia il campo a dover emettere i verdetti finali. Ovviamente, ci adatteremo a qualunque decisione dovesse arrivare, ma io vorrei finire il campionato sul campo, se ci sono i presupposti.”
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