Evento We are in Playoff, Giovanni D’Agostino: “Il brand Avellino non è solo la prima squadra”

AVELLINO CALCIO – A 6 giorni dall’esordio nei playoff della squadra di Carmine Gautieri, Giovanni D’Agostino ha fatto il punto della situazione sul momento della compagine biancoverde, concentrandosi sui traguardi raggiunti dalle formazioni giovanili e sul clima che sta accompagnando Maniero e compagni in questa post season.

Tutte le dichiarazioni di Giovanni D’Agostino

“Siamo qui per festeggiare un risultato storico per il nostro club, – ha esordito Giovanni D’Agostino – perché non era mai successo che tre formazioni giovanili raggiungessero i playoff nella medesima stagione. Non posso dire che me l’aspettavo dopo appena 2 anni di lavoro, però ero convinto di aver scelto le persone giuste, dal responsabile Giuliano Capobianco agli allenatori, fino ad arrivare al coordinatore Nando De Napoli. Siamo arrivati ad un punto epocale, ma è solo l’inizio di un progetto che abbiamo iniziato poco più di 2 anni fa. Il brand Avellino non è rappresentato soltanto dai risultati della prima squadra, anche se io sono il primo ad esserne condizionato quotidianamente.

A breve partiremo con il progetto Academy, che abbiamo recentemente lanciato sui nostri canali social ufficiali. Poi c’è il progetto Cantera, che si sposa con l’Academy, perché fonda le sue radici nel nostro territorio. Poi c’è il progetto Youth, al quale si aggiungerà l’Under 14 l’anno prossimo, oltre ad U15, U16, U17 e Primavera3. Il tutto, senza dimenticare il progetto Wolf Woman, dove abbiamo raccolto grandi soddisfazioni con due formazioni, lanciando alcune giovani ragazze verso il panorama nazionale.

Ieri, andare al club Lupi del Vallo di Lauro mi ha aiutato a risollevare il morale, perché i risultati della prima squadra mi avevano profondamente deluso e non ero dell’umore giusto. Mi è servito molto. I risultati del settore giovanile sono l’ennesima dimostrazione che quando si lavora bene si ottengono risultati importanti e si raggiungono traguardi di un certo livello”, ha concluso l’Amministratore Unico dell’IDC.

È stato un fallimento chiudere al quarto posto, – ha tuonato Giovanni D’Agostino – perché quando si costringono delle ambizioni la delusione, quando arriva, è ancora più forte. Abbiamo visto le persone disinnamorarsi dell’Avellino, non siamo stati capaci di avvicinare la gente alla squadra attraverso il gioco e attraverso i risultati, che poi sono quelli che contano.

Martedì abbiamo fatto una riunione molto importante a Montefalcione, ha parlato il Presidente, oggi assente perché impegnato a Roma. Il Presidente è stato molto molto duro con tutti i tesserati della prima squadra. Il Presidente non è uno abituato a prendere in giro, forse abbiamo sbagliato nella comunicazione e nell’essere sognatori, sin dai primi passi in estate. Adesso la realtà è questa e dobbiamo alimentare la fiammella di speranza, che poi non è una fiammella, che ci rimane. Alimentarla scendendo in campo da Lupi, avendo rispetto per la proprietà e per tutti coloro che lavorano e supportano questa squadra. A volte è venuto meno questo. Alcuni hanno ammesso di aver fallito, di aver sbagliato, di aver deluso, forse dimenticandosi dove giocano e per chi giocano, o da dove vengono. E questo è molto grave, chiaramente.

Dal giorno dopo, però, abbiamo visto una reazione importante da parte dei nostri calciatori, che ci è piaciuta tantissimo. I ragazzi hanno visto una versione pragmatica del Presidente, che non guarda in faccia nessuno in questi casi ed è molto categorico. Ho visto il Presidente anche molto deluso e questa è la cosa più brutta, ma va supportato soprattutto in questi momenti.

Le partite dei playoff? Queste partite sono gestite dalla Lega, però lunedì pomeriggio abbiamo una riunione telematica con i vertici della Lega e abbiamo già proposto di mettere i biglietti al prezzo più basso possibile, per avere nuovamente il Partenio pieno al 100% della sua attuale capienza. Il calcio, in Irpinia, è la cosa più trasversale che esista, perché unisce generazioni e avvicina gente di tutte le età. Stiamo pensando anche di avvicinare ulteriormente le persone della provincia, con una particolare scontistica per l’anno prossimo, perché basta alimentare una fiammella per avere gente a fiumi allo stadio.

Le scelte iniziali? Sono state fatte scelte sbagliate e i responsabili hanno pagato poco più di due mesi fa. Tutti hanno fatto degli errori, chiaramente, altrimenti non avremmo parlato di fallimento al termine della regular season. I nostri calciatori dovrebbero dimostrare quello che guadagnano, questo è quello che ha detto anche il presidente. I giocatori hanno riconosciuto di aver sbagliato e sanno di dover dimostrare di essere seri, professionisti e attaccati a questi colori”.

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