Avellino-Casertana: la conferenza stampa di Pazienza pre partita

In vista di Avellino-Casertana, derby valevole per la 27a giornata della regular season di Lega Pro, mister Michele Pazienza è intervenuto in conferenza stampa per presentare il prossimo impegno dei Lupi, senza dimenticare le difficoltà del momento e il beffardo pareggio di Potenza.

Le dichiarazioni di Pazienza alla vigilia di Avellino-Casertana

Queste le parole di mister Pazienza nel pre gara di Avellino-Casertana: “È un derby, molto sentito, una partita tra due squadre che sono lì nella zona alta della classifica. Due squadre ben costruite, noi ci arriviamo con lo spirito e la voglia di rivalsa, perché vogliamo risolvere il momento che stiamo vivendo. Senza nasconderci. Noi, lunedì, abbiamo la possibilità di affrontare il problema che stiamo vivendo e sta creando tanti malumori, danneggiandoli e facendoci male. Abbiamo la possibilità di affrontarlo, perché giochiamo davanti ai nostri tifosi e dobbiamo centrare la vittoria.

Ghidotti? Stiamo vivendo e affrontando un problema che riguarda me in prima persona, soprattutto, senza nasconderci e senza non dircelo. Non penso che questi risultati dipendano da un singolo giocatore. Dopo la partita di mercoledì, non vedo responsabilità da parte di Ghidotti, ma è una questione di squadra. La responsabilità non è di un singolo giocatore. Ci sono più errori, anche sul primo gol preso. Li abbiamo rivisti, proprio per evitare che si ripetano, cercando di analizzarli con lucidità.

Modulo? Con il 4-3-3 abbiamo fatto molto meglio nel secondo tempo, è vero, ma non possiamo dimenticare i 45 punti fatti con il 3-5-2. 45 punti che non sono tantissimi, per l’obiettivo che abbiamo, ma neanche pochi. Non dobbiamo dimenticare le certezze che abbiamo costruito, dobbiamo mantenerle, poi con il lavoro cercheremo di trovare anche altre soluzioni.

I singoli? Dal punto di vista fisico, qualche acciacco fisico c’è. Tito avverte ancora qualche problema all’adduttore. Varela ancora out, dovremo capire il da farsi. Poi c’è qualche altro acciacco da valutare in questi due giorni, ma scenderà in campo chi è al massimo della condizione. Quando non sei tranquillo a livello mentale, non riesci a fare tutto nel migliore dei modi, perché ti senti bloccato, tirato, ma devi affrontare tutto questo con la voglia giusta e il giusto rispetto, soprattutto.

Appello ai tifosi? È il momento in cui, più di sempre, abbiamo bisogno della nostra gente. È il motivo per cui abbiamo spostato il riscaldamento pre gara direttamente sotto la Curva Sud, così da avere sin da subito l’abbraccio dei nostri tifosi. Poi, a fine partita, vedremo quel che sarà il risultato ed eventualmente ci prenderemo fischi o applausi sotto la curva.

Rocca? È entrato benissimo già contro il Messina. Lui, così come Frascatore e D’Ausilio, sono riusciti a spostare un po’ gli equilibri nella gara di mercoledì. Questo è un aspetto che mi fa ben sperare e che mi porta a pensare possano giocare anche dall’inizio lunedì. D’Ausilio sta crescendo molto, così come Rocca, quindi sono giocatori che ci possono dare la spinta giusta a partita in corso e da inizio gara.

Spogliatoio? Io, con i leader, ci parlo continuamente. Nello spogliatoio ci entro poco, perché credo ci debbano essere delle responsabilità nella gestione e io mi affido all’esperienza di determinati giocatori, che devono dare sempre qualcosa in più, nel dare l’esempio e facendo capire cosa significa giocare qui. Ma vi garantisco che problemi non ce ne sono mai stati.

La Casertana? Squadra costruita con nomi importanti, una squadra che viene da una vittoria ottenuta nei minuti finali, quindi arriverà con fiducia e autostima. Pur conoscendo Cangelosi e il suo credo tattico, non dà punti di riferimento, perché ha cambiato per l’ennesima volta sistema di gioco nelle ultime settimane. Stanno variando, nell’arco della stessa partita, 3-4-3 e 4-3-3, quindi non danno molti punti di riferimento. Ma le caratteristiche dei giocatori sono quelle.

Sgarbi? È un giocatore importante, con determinate caratteristiche. È chiaro che gli avversari ci studiano e studiano i suoi movimenti, quindi lo vanno a prendere e chiudere, limitando alcuni suoi movimenti. Il calo fisico è fisiologico dopo aver spinto tanto nel girone d’andata, ma questo aspetto fisico può essere superato solo mantenendolo in campo. Poi, sono le aspettative che cambiano il giudizio rispetto ad un giocatore che ha fatto benissimo nelle primissime uscite.

Le critiche? Le vivo come uno stimolo, perché se la gente non è contenta qualcosa in più bisogna darla. In una delle prime conferenze, dissi che avevo anche la possibilità di rimanere dov’ero (a Cerignola, ndr), ma avevo bisogno di qualcosa che accendesse una scintilla, un qualcosa dentro di me e qui ho trovato ciò che cercavo. Condivido e vivo allo stesso modo la passione di questa gente e di questa piazza”.

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