AVELLINO CALCIO – Intercettato dalle frequenze di Radio Punto Nuovo, il Presidente Angelo Antonio D’Agostino ha tracciato un nuovo bilancio della sua esperienza in sella all’U.S. Avellino 1912, ad un anno dal suo insediamento.
Un anno di proprietà D’Agostino caratterizzato dalla pandemia, dagli stadi chiusi e da alcune difficoltà iniziali, poi superate brillantemente dalla squadra di Braglia: “Quest’anno ci ha insegnato che se si fanno le cose in un certo modo, si riescono ad ottenere gli obiettivi prefissati. Basta avere la testa sulle spalle, cercando di lavorare sodo. Chiaramente, un anno fa, non avrei mai pensato di vivere 12 mesi del genere, caratterizzati dalla situazione che si è venuta a creare. Un anno di partite a porte chiuse, con questa pandemia che è scoppiata e ci ha fatto vivere qualcosa di assolutamente inaspettato.
L’Avellino oggi? Un anno fa, quando abbiamo formalizzato l’acquisizione, c’era tutta l’euforia per aver acquistato la squadra, poi ci siamo subito immersi nella costruzione della squadra. Abbiamo lavorato per comporre una rosa in grado di fare un campionato buono, abbiamo avuto qualche problema all’inizio, ma poi lo abbiamo superato brillantemente. Forse potevamo stare anche un po’ più in alto, ma tutto sommato va bene così.
Il progetto stadio? Credo che per il 20 marzo presenteremo la nostra idea alla città di Avellino. Da quel momento in poi, considerando che abbiamo già lavorato molto a livello progettuale, il tempo di realizzazione dipende dall’iter organizzativo che ci vuole. Quello non dipende strettamente da noi, ma dal Comune in primis. Vediamo come si muoverà l’amministrazione e solo dopo avremo la possibilità di fare qualche pronostico sui tempi.
Le voci Sidigas? Per quanto riguarda questa situazione, noi non la teniamo proprio in considerazione. Ritengo che sia qualcosa di impossibile. Gli atti non si possono annullare, ma soprattutto ci tengo a chiarire e precisare una cosa: noi non abbiamo acquistato dalla Sidigas, ma abbiamo acquistato da un’altra società, abbiamo acquistato da Circelli e company. Non c’entra niente con la Sidigas. Pure se ci fosse qualcosa di sbagliato o non fatto bene, noi non c’entriamo nulla. E a quanto mi risulta, l’Avellino è stata venduta a Circelli e Izzo da Gianandrea De Cesare. Poi capisco che tutto fa brodo quando si tratta di amplificare determinate situazioni, ma noi abbiamo acquistato la società dall’IDC e ci sono atti depositati in tribunale che lo dimostrano.
Rinnovo Braglia? Ad oggi, così come con il DS Di Somma, non avrei nessun problema a prolungare il contratto del mister. Adesso, però, abbiamo un obiettivo ed è quello di arrivare più in alto possibile. Ai ragazzi, quando vado a motivarli, dico sempre che devono pensare di poter arrivare primi, nonostante le difficoltà e il rendimento della Ternana. Dobbiamo affrontare le partite che rimangono come abbiamo fatto negli ultimi due mesi. Poi a fine anno tireremo le somme.
Gli sponsor per la Primavera? Siamo contenti ed orgogliosi di aver aggiunto altri due partner importanti, non tanto per l’aspetto che economico quanto per il prestigio di sponsor come Pasta Armando. È bello vedere che determinate realtà siano vicine all’Avellino, è uno dei nostri obiettivi sin da quando ci siamo insediati.
La partita con il Catanzaro? Oggi vedremo cosa succederà tra Bari-Foggia e Catanzaro-Ternana, poi andremo a Catanzaro per fare la nostra partita, sperando di affrontarla come le ultime 10. È ciò che ho chiesto ai ragazzi: li ho visti abbastanza bene alla ripresa, ma spero di vederli ancora meglio mercoledì prossimo. Andremo su un campo difficile contro una squadra forte, quindi dovremo essere attenti e concentrati. Poi, se la Ternana inizia a perdere qualche punto, dovremo essere bravi a farci trovare pronti.
Riforma dei campionati? Settimana prossima abbiamo un altro paio di riunioni del Consiglio Direttivo di Lega Pro, se ne sta parlando e Gravina ha messo al centro del suo mandato questa riforma dei campionati. Credo che a fine anno si avrà un nuovo regolamento e un nuovo format, perché c’è proprio la necessità di intervenire, perché ogni anno ci saranno nuove squadre che non si iscriveranno al campionato. La Serie C non esisterebbe più, vorrebbero fare questi due gironi, per poi dare spazio al semiprofessionismo. In questo momento, la Lega Pro ha gli stessi oneri della Serie B, ma non ha nessun introito rispetto alla cadetteria. C’è proprio la necessità di fare qualcosa.”
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