AVELLINO CALCIO – Conferenza stampa di presentazione per il primo dei nove acquisti della sessione estiva dei Lupi, finora scatenati sul mercato. Tocca a Tommaso Cancellotti, terzino destro classe ’92 arrivato a parametro zero dopo l’esperienza al Pescara. Qui di seguito le sue prime dichiarazioni in maglia biancoverde.
Le dichiarazioni di Tommaso Cancellotti in conferenza stampa
Queste le parole di Tommaso Cancellott in conferenza stampai: “È stata una trattativa molto veloce, conoscevo le ambizioni dell’Avellino, la voglia di far bene e la voglia di rivalsa che c’è da parte della società e della squadra, per il campionato che è stato svolto l’anno scorso. È stata una trattativa molto molto veloce, molto semplice, perché da parte mia c’è una forte volontà di fare un campionato importante, in una società che punta a fare bene. Proprio in questi primi giorni di ritiro, ho avuto la possibilità di giocare ed allenarmi con calciatori molto bravi, questo è motivo di grande stimolo per me.
Rastelli? Con il mister mi sto trovando bene, ci sta dando i primi input che poi dovremo riportare in campo. È una fase in cui c’è tanto da lavorare, perché ci sono molti giocatori nuovi e bisogna metabolizzare prima possibile quello che ci chiede il mister.
Il mio carattere? Sono un tipo taciturno perché sono una persona che inizialmente fa fatica un po’ ad aprirsi. Poi, piano piano, mi aprirò con compagni e staff, mi imbarazzo un po’ all’inizio. Poi vado in campo e questa parte di me si elimina. L’età mi ha portato ad avere determinate certezze e sicurezze, che poi cerco di trasmettere ai miei compagni, soprattutto ai più giovani. Cerco di essere una spalla in determinate situazioni, mettendomi a disposizione nel miglior modo possibile.
Obiettivo? È una possibilità importante, perché c’è voglia di rivalsa e l’obiettivo è fare il meglio che si può. Bisogna concentrarsi sul lavoro e quello che verrà sarà frutto di tanto lavoro e sacrificio.
Lo spogliatoio? Conosco ovviamente Luca Palmiero, conoscevo già Jacopo Dall’Oglio con cui giocavo a Brescia, quindi inserirsi in questo contesto è stato più semplice.
Come mi sono lasciato a Pescara? Molto bene personalmente, ho un bel rapporto con tifosi e società lì a Pescara. Soprattutto in Serie C, le società fanno le loro valutazioni in base ad una politica societaria ed economica. Ne prendo atto, sono scelte che vanno rispettate. Sono felicissimo di essere qua. Il fatto che possano cambiare girone, lì a Pescara, può essere un bene per loro, però alla fine conta solo lavorare e cercare di essere all’altezza. In tutti i gironi escono sempre rivelazioni e sorprese, quindi sono tutti gironi molto difficili in Serie C.
L’Avellino ha l’ambizione di fare un campionato importante, un campionato di vertice. Non mi importa parlare del passato, oggi si apre un nuovo capitolo e ho avuto sin dal primo giorno bellissime sensazioni. Sappiamo di essere in una società che ha delle ambizioni importanti e dovremo dare il meglio di noi per stare lì in alto e rimanerci.
La dirigenza mi ha trasmesso subito la voglia di far bene, la voglia di rilanciare questa società e questa squadra. Mi hanno trasmesso l’ambizione di voler far bene e la responsabilità di dover far bene. Differenza Rastelli-Zeman? L’anno scorso ho avuto due allenatori che mi hanno dato tanto, come Colombo e Zeman, ma sono convinto che mi darà tanto anche un allenatore esperto come mister Rastelli. Nell’arco di una carriera si prende un po’ da tutti gli allenatori e cercherò di prendere il meglio anche da Rastelli in questa esperienza.
Aneddoti sull’Avellino? Ho giocato tante volte contro l’Avellino, non sono certo io a scoprire la storia del club e della tifoseria dell’Avellino. L’ho sempre rispettata molto. Non ho aneddoti particolari, ma sono sempre state partite molto intense e molto toste. Mi dava sempre l’idea di una tifoseria importante, di una società importante, ho giocato qui ad Avellino con la maglia del Brescia, c’erano tantissimi tifosi.
Alternanza con Ricciardi? Ho conosciuto Manuel, è un ragazzo molto bravo, un ragazzo perbene. C’è un aspetto competitivo, ma deve essere una competizione sana, perché in una squadra che punta a qualcosa di importante c’è bisogno veramente di tutti. Non si può guardare soltanto all’aspetto del singolo. Abbiamo un ottimo rapporto e siamo normali compagni di squadra.”
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