Avellino Calcio: la conferenza stampa di presentazione di Eziolino Capuano

È il Capuano Day in casa Avellino. Al termine della seconda seduta d’allenamento odierna, è stato presentato ufficialmente alla stampa il neo tecnico dei Lupi, scelto dalla società biancoverde per sostituire l’esonerato Giovanni Ignoffo. All’orizzonte, una serie di partite a dir poco impegnative: nell’ordine, Bari, Ternana, Reggina, Catanzaro, senza dimenticare i successivi incontri con Potenza e Casertana.

Avellino Calcio: le dichiarazioni di Capuano nella conferenza stampa di presentazione

L’Avellino visto a Pagani? Credo che non sia stato un calo soltanto fisico, ma un calo figlio di uno stato mentale non ideale. Faccio i miei complimenti ad Ignoffo e vi garantisco che ho trovato una squadra pronta a lavorare e ad interpretare i miei dettami.

È senza dubbio una squadra in difficoltà, perché reduce da 4 sconfitte nelle ultime 5 partite. È una squadra che ha bisogno di acquisire autostima. Io ho voluto fortemente Avellino, volevo questa panchina dal 1996 e, con massima onestà, vi dico che oggi mi sento un allenatore importante. La volevo e mi sento davvero orgoglioso. Ritengo il parco giocatori attuale buono per l’obiettivo che dobbiamo raggiungere.

Ho 812 panchine in carriera, quindi credo di avere l’esperienza per intervenire in una situazione del genere. Quando dicevo che non voglio vedere tiki taka in allenamento, intendo la partenza palla a terra da dietro. Abbiamo visto alcuni video del Bari e ho detto ai ragazzi che il tiki taka possiamo lasciarlo a loro. Il Bari è una squadra che non ha nulla a che fare con codesta categoria. La lavagna tattica? Credo sia fondamentale.

Capuano bisogna conoscerlo. Io dico che la mia carriera l’ho distrutta un po’ da solo. Il mio modo istintivo di dire ciò che penso, la mia libertà, non ha sempre pagato in passato. Io sono stanco di girare, io vorrei aprire un ciclo ad Avellino, il mio sogno è portare l’Avellino in Serie B e rimanerci su questa panchina. Voglio dare una gioia ai miei figli, perché dicono papà è bravo ma allena sempre in C. Questo non fa altro che darmi ancora più responsabilità.

Credo che i risultati collezionati da me negli ultimi sei anni siano sotto gli occhi di tutti. Sono qui per dare tutto per l’Avellino, sono qui per questo. Di Somma? Ha contato tantissimo nella mia scelta.

La figura dell’allenatore? Più è bassa la categoria, più può incidere un allenatore. Più è alta la categoria, più un allenatore deve essere bravo nella gestione.

Il calendario difficile? Non ho paura e nemmeno la squadra ha paura. Grandissimo rispetto. Domenica giochiamo con la squadra più forte in assoluto del girone, senza dimenticare quelle dopo, ma alla squadra un allenatore deve trasmettere certezze. Non ho mai pensato di rifiutare Avellino soltanto per il calendario che ci attende.

Come conquistare questa piazza? Attraverso il lavoro, la serietà, la moralità e poi i risultati. Io una cosa la posso promettere a tutto il popolo avellinese: potremo anche perdere tutte le partite, ma noi andremo oltre la fatica, fino all’ultima goccia. Mi dovrete contestare se questo non dovesse accadere.

La famosa esultanza a Castellammare? Prima di quella partita giocammo con la Ternana, dove si giocò in 17 contro 5 e finì 1-1. Misero le bombe allo stadio e ci fecero a giocare a porte chiuse al “Menti”. Vincemmo contro l’Avellino, segnando al 93′ contro la squadra più forte del campionato. Nel post partita, salì su quella macchina e di quell’esultanza oggi me ne vergogno. Ma ora, dimostratemi con i fatti se mi avete sentire urlare al coro Chi non salta è di Avellino. Ora me lo dovete dimostrare.

Cosa faccio se ci salviamo? Nulla, perché dalla tifoseria non mi devo far perdonare nulla. Io darei due litri di sangue per l’Avellino.

Le caratteristiche del giocatore ideale? Non rinuncerei mai all’aspetto temperamentale, ma è chiaro che non vanno dimenticati i valori tecnici e l’intelligenza tattica di un giocatore.

3-5-2 come modulo? Io cercherò di schierare la squadra più equilibrata. Ho ancora 5-6 allenamenti, quindi cercherò di schierare chi mi dà più garanzie, contro una squadra forte come il Bari. Nei primi due allenamenti, credo di averli variati tutti, cambiando in continuazione. Credo che questo sia una squadra costruita per il 3-5-2, quindi mi sembrava inopportuno cambiare improvvisamente le carte in tavola al primo allenamento.

L’Avellino di Capuano avrà una caratteristica fondamentale: i giocatori indossano una maglia non storica, di più, quindi chi va in campo dovrà superare il limite della fatica. Spero di mettere in campo una squadra capace di offendere quando ci sarà da attaccare e in grado di ottemperare al gioco avversario in fase difensiva.

I giocatori in rosa? Tra quelli presenti, ho già allenato De Marco. In Serie C, non credo che ci sono giocatori indispensabili. Micovschi credo che possa arrivare a giocare ad alti livelli, un po’ come Maistro, che ho visto l’altro giorno in Under 21.

Alfageme? Mi sembra ingeneroso definirlo un difensore della squadra avversaria. Credo sia un giocatore importante, ma è chiaro che qualcosa non è andato nelle ultime settimane. Dobbiamo trovare le soluzioni migliori per mettere gli attaccanti in condizione di segnare. Alfageme è un mio giocatore e ora, per me, i giocatori dell’Avellino sono meglio di Messi. Dovremo cercare anche di speculare sul gioco avversario, in un certo senso, cercando di fare da esca per far uscire gli altri, prima di aggredirli e andare a far male in gioco offensivo.

Io non vado a giudicare come Ignoffo preparava le partite. Il mio Avellino presserà dappertutto e, se rinuncerà, lo farà come esca per gli avversari. Mi danno del difensivista perché le mie squadre difendono bene, ma non vedrete mai la mia linea difensiva scappare, perché avrò sempre il quinto a rompere nel mezzo.

Il ruolo di Cinelli? Fa parte dello staff, è un ragazzo eccezionale. Non nego che gli ho chiesto diverse cose sul gruppo e sulla squadra, perché è qui da più tempo. Non l’ho visto più staccato dal resto del gruppo. L’allenatore sono io e le indicazioni le devo dare io, i collaboratori fanno i collaboratori. 

I miei Lupi saranno affamati, sbraneranno tutti, ve lo assicuro. Ai tifosi non devo dire nulla, perché quest’anno hanno fatto addirittura più abbonamenti della Serie B. Questo dimostra l’amore che loro provano per l’Avellino e per la maglia biancoverde. Li ho visti cantare ininterrottamente a Pagani per 100 minuti, li conosco bene i tifosi dell’Avellino. Sono sempre voluto venire ad allenare qui, ve lo assicuro”.

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