AVELLINO CALCIO – Osservato il turno di riposo nell’ultimo weekend, così come tutti i tesserati biancoverdi, il DS Salvatore Di Somma è già concentrato sulla prossima sfida casalinga con il Catanzaro, che vedrà i Lupi aprire un tour de force che caratterizzerà l’intero mese di novembre.
Avellino terzo in classifica in compagnia di Turris e Bari, ma con due partite da recuperare rispetto alla capolista Ternana, attualmente distante 4 lunghezze: “Con la Turris siamo stati un po’ superficiali, un po’ disattenti e l’abbiamo pagata cara. Siamo stati un po’ penalizzati dalle assenze, perché ci mancavano dei giocatori importanti, complice il rinvio. Dispiace per la reazione di Maniero, perché la sua espulsione ci ha fortemente penalizzato, senza dubbio. L’errore di Pane ci può stare, sto leggendo tante critiche su di lui, ma stiamo parlando di un portiere al livello di Forte. È un ragazzo e un giocatore importante, massima fiducia in lui.”
Mercato più che soddisfacente per la società irpina: “Rosa molto ampia? Abbiamo 22 elementi, quasi tutti dello stesso livello. Giocatori che possono interscambiarsi e non abbassare il livello dell’undici. Errico? È un ragazzo che seguivo da tempo, conosco molto bene il suo procuratore. All’ultimo giorno di mercato, pensavamo di averlo perso, perché sembrava dovesse rimanere a Frosinone. Poi si è sbloccata questa situazione e abbiamo colto la palla al balzo: purtroppo da quando è arrivato, non lo abbiamo potuto ancora apprezzare sul campo, ma vi assicuro che è un giocatore che ci mancava all’interno dell’organico. Ha grandi qualità e lo dimostrerà.”
Momento amarcord in vista di Avellino-Catanzaro: “La prima vittoria dopo il terremoto, proprio contro il Catanzaro, la decise Juary se non sbaglio. Sono sempre state partite toste contro il Catanzaro, sfidammo anche Piero Braglia, con il quale ci siamo beccati più volte in campo. Lui era ed è un toscanaccio, quindi non le mandavamo a dire. E ci becchiamo anche adesso, tutto normale (scherza, ndr).”
Di Somma, a proposito del rapporto con Braglia, ha poi aggiunto: “Ad oggi, c’è un rapporto splendido con mister Braglia, un rapporto che si è consolidato ai tempi della Juve Stabia. Fuori dal campo è tutta un’altra persona, perché scherza, ha sempre la battuta pronta, ci si parla amabilmente, mentre in campo diventa una persona molto esigente e seria.”
Nel finale, delle bellissime parole per il gruppo allenato da Piero Braglia: “Non pensavo di creare un gruppo così, sinceramente: un insieme di ragazzi che hanno un entusiasmo incredibile, una voglia di sacrificarsi e di aiutare il compagno in ogni partita. Sono tutti ragazzi per bene, umili, così come lo devono essere fuori dal campo. Ho cercato di costruire un gruppo simile a quello che riuscimmo a creare ai tempi della Serie A, perché fu proprio quello il segreto negli anni ’80.”
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