AVELLINO CALCIO – Ospite degli studi di Prima Tivvù, nel corso della trasmissione “Contatto Sport”, Alberto De Francesco ha tracciato un primo bilancio della sua esperienza in maglia biancoverde, all’indomani della cocente sconfitta casalinga con il Catania. Qui di seguito le dichiarazioni rilasciate dal regista dell’Avellino: dal secondo ko interno della stagione alle critiche ricevute sul suo modo di giocare, senza dimenticare il valore di una piazza storica come quella irpina.
Avellino Calcio, De Francesco: “La sconfitta col Catania brucia ancora, vogliamo subito rifarci”
“La sconfitta di ieri brucia, fa rosicare. Siamo arrabbiati e abbiamo già voglia di tornare in campo: fortunatamente, avremo subito la possibilità di rifarci mercoledì a Potenza, questo è il bello del calcio. Il rammarico più grande? Mah, la partita perfetta non esiste. Quando si perde non è mai bello, c’è sicuramente qualcosa da migliorare. È un anno particolare, noi siamo stati sfortunati tra infortuni e Covid, ma non possiamo e non vogliamo trovare alibi. Dobbiamo fare di più.
Il numero 10? Più che responsabilità, è il sogno di ogni bambino. La numero 10 è l’essenza del calcio: avere la possibilità di portarla, è una gioia, ti dà sicurezza e ti fa sentire tranquillo, perché è quello che uno sogna sin da quando è bambino. Liti nello spogliatoio per averla? Assolutamente no, perché la 10 non la devi pretendere, ma sono i compagni a doverti dare fiducia e a consegnartela.
Che piazza ho trovato? Non la scopro di certo io. Purtroppo, ad oggi, non ho avuto ancora il piacere e l’onore di viverla completamente. È una situazione talmente particolare che percepisci un centesimo di quello che è realmente. Spero davvero si possa tornare presto alla normalità, proprio per vivere al massimo questa realtà, con tutti i tifosi allo stadio.
Il rendimento casalingo? Ci deve far riflettere, dobbiamo farci un esame di coscienza e cercare di migliorare. Non sta andando come vogliamo, ma l’unico segreto è il lavoro quotidiano. Soltanto così si può migliorare e fare risultati importanti. Dobbiamo pensare soltanto a lavorare duro e a crescere.
La reazione finale col Catania? Ci siamo svegliati tardi, è un dato di fatto. Non è andata come volevamo, quindi dobbiamo ripartire da mercoledì.
Le assenze? Le difficoltà aumentano, soprattutto per l’allenatore, perché magari ha in mente determinate cose e poi non può farle per alcune defezioni. Noi dobbiamo fare soltanto il nostro lavoro, cercando di attaccare questa situazione sfortunata, invece di subirla. Dobbiamo aggredirla, perché altrimenti le difficoltà possono solo aumentare. Non la viviamo solo noi, quindi dobbiamo soltanto attaccarla.”
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