Avellino Calcio, Daniele Franco: “Ambiente deluso ma con voglia di fare bene”

AVELLINO CALCIO – Il quarto giorno di ritiro porta in dote la conferenza stampa di presentazione di Daniele Franco, centrocampista arrivato dalla Turris a parametro zero e pronto ad impadronirsi della cabina di regia biancoverde. Qui di seguito le dichiarazioni rilasciate dal playmaker napoletano in quel di Mercogliano.

Le dichiarazioni di Daniele Franco in conferenza stampa

Queste le parole di Daniele Franco in sede di presentazione: “È stata una trattativa velocissima, perché io ero in scadenza con la Turris e quindi senza contratto. Appena è arrivata la chiamata del direttore De Vito, non ci ho pensato nemmeno un minuto. Ho detto subito sì, per progetti, ambizioni personali e societari. Vincere non è mai semplice, in nessuna categoria. Da quando sono qui, mi è stato subito chiesto grande senso di appartenenza, che è qualcosa di molto importante. Siamo un gruppo ambizioso, che ha voglia di fare bene e di riscattarsi rispetto allo scorso anno.

Al di là delle fatiche, abbiamo piacere a stare insieme. Questo è un contesto totalmente diverso rispetto a quello dove stavo prima, perché si percepisce l’importanza e il peso di questa piazza, di questa maglia, che ti fa sentire un calciatore importante. Il mister dialoga molto con noi, perché vuole trasmetterci i suoi concetti e i suoi principi in questa fase iniziale

Ho trovato un ambiente sicuramente deluso dall’anno scorso, ma con grande voglia di crescere e di fare bene. Siamo qui per questo. A prescindere dagli ultimi risultati, ho visto che la tifoseria è con noi. È una società che merita altri palcoscenici, quindi siamo qui per fare bene e dare il massimo, per poi trarre le conclusioni e capire se siamo carne o pesce. Questa piazza merita veramente tanto.

Che giocatore sono? Sono il classico play di centrocampo, a cui piace giocare tanto la palla, posso giocare sia a tre che a due, anche se negli ultimi due anni ho giocato sempre a due nel 3-4-3 di mister Caneo.

Gli altri gironi non li ho mai vissuti in prima persona, non ci ho mai giocato, però penso che il girone C sia davvero il più difficile dei tre. Tutte le squadre, soprattutto le medio-piccole, vogliono fare la partita della vita se ti chiami Avellino. Ogni allenatore ha le sue idee, al di là del modulo, quindi è sempre diverso anche se il modulo è lo stesso adottato a Torre del Greco.”

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