Avellino Calcio, D’Agostino: “Questione Stadio? Il Comune ha scelto un’altra strada”

L’US Avellino protagonista dell’asta benefica organizzata dall’Associazione “Per la Storia”, che ha messo in palio le maglie autografate dai calciatori biancoverdi, utilizzate nell’ultima di campionato contro l’Altamura. È stata anche l’occasione per confrontarsi nuovamente con il presidente Angelo Antonio D’Agostino, reduce dai continui confronti a Palazzo di Città sul fronte stadio “Partenio-Lombardi”.

Tutte le dichiarazioni del presidente D’Agostino

Così il presidente D’Agostino a margine dell’evento in scena all’Hotel de la Ville: “Stasera siamo qui per una causa importante. Il calcio deve servire anche a questo, a fare beneficenza per i più bisognosi. Sono contento di dare il mio contributo. Ringrazio l’Associazione Per la Storia. Ho ascoltato, ho letto, ho visto un po’ dopo la settimana di lavoro con la sindaca. Bene così, l’importate è raggiungere l’obiettivo. Noi abbiamo protocollato tutto quello che ci siamo detti. Loro hanno la pec e sanno il nostro progetto. Se loro riescono a rispettare i tempi ben venga.

Noi non è che eravamo volenterosi di spendere soldi ma era per risolvere il problema. Se c’è un’altra soluzione ben venga. Anche la Provincia poteva dare il suo contributo ma in tanti si sono messi in questa storia e alla fine è andata così. Spero ci sia la disponibilità immediata anche perché entro il 15-20 luglio dobbiamo avere tutto pronto per avere le varie autorizzazione. E quando dico tutto pronto, non significa solo terreno di gioco. Abbiamo la Coppa Italia tra l’8 e il 10 agosto e non so se riusciamo a farla qui, ma quello è il minimo. L’importante è avere l’omologazione, entro il 22, per la Serie B. È tutto un insieme: ci sono una decina di punti da rispettare che noi abbiamo trasmesso nella pec. Mi auguro si riescano ad accelerare le procedure. Siamo stati una settimana a colloquiare per accelerare questo processo, alla fine si è stabilito di trovare una soluzione.

Le tempistiche? Sono loro a stabilire i tempi. Adesso c’è solo un indirizzo di delibera. Non c’è un decreto: bisogna capire quando sarà pubblicato e la disponibilità di fondi per poter appaltare. La prima opzione era quella che noi avremmo fatto i lavori a nostre spese e poi avremmo scorporato dal canone. Era la cosa migliore perché si poteva partire nell’arco di pochissimi giorni. Adesso non so come faranno, faranno le procedure applicando la norma. Noi avevamo proposto la legge sugli stadi che prevede questo tipo di soluzione. Fino a lunedì pomeriggio stavamo discutendo proprio di questo. Poi nella nottata sono cambiate un po’ di cose.

Il clima di incertezza? Per noi oggi non avere la certezza è una grande incognita. Noi non sappiamo chi farà i lavori, quando li farà, come li farà. Chi li farà dovrebbe avere la stessa sensibilità che avremmo avuto noi perché eravamo interessati a fare tutto velocemente. I tempi sono quelli che sono.

Lo scorporo dei costi? Non so quale linea vogliono adottare: se fare un unico appalto o spacchettare. Spacchettare agevola nei tempi ma non c’è uno che coordina. Questo è il nostro lavoro e sappiamo come funzionano le cose. Ci sono diversi interventi da fare: bisognerebbe trovare persone specializzate per ogni settore e poi un coordinatore che si prende le responsabilità. Bisogna correre.

Ipotesi vendita dello stadio? Non lo so. Loro hanno ipotizzato questa soluzione e durante il percorso stavamo ragionando anche sulla vendita. A noi interessa giocare a calcio e preparare lo stadio in maniera adeguata. Non dobbiamo avere questo fiato sul collo o avere paura di essere promossi.

Incontro con Biancolino e Aiello? È da programmare. Adesso c’è l’ultima partita poi dalla settimana prossima faremo incontri tecnici per capire come muoverci. Qualche idea c’è ma ancora dobbiamo discutere. Ne parleremo nei prossimi giorni”.

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