AVELLINO CALCIO – Ospite di “Zona Verde”, trasmissione in onda su Sport Channel 214, il direttore Luigi Condò ha fatto il punto sul delicato momento della squadra di Michele Pazienza, tornando sul deludente pareggio di Cerignola e proiettandosi alla sfida casalinga con il Catania. Di seguito tutte le dichiarazioni rilasciate dal ds dell’US Avellino.
Tutte le dichiarazioni di Luigi Condò
Queste le parole del ds dei Lupi Luigi Condò: “È stata una partita dove meritavamo qualcosa in più del pareggio. Il Cerignola, all’unico tiro in porta fatto, ha segnato. Noi abbiamo avuto diverse chance, nel primo tempo c’è stata una parata importante su Rigione, poi c’è stato il rigore sbagliato da Sgarbi, e dopo il pareggio, c’è stata una chance per Marconi. Appellarsi a fortuna e sfortuna è un alibi che non serve. Noi dobbiamo andare avanti, veniamo da 4 risultati utili di fila, anche se i pareggi sono come sconfitte. Dobbiamo cercare di dare il massimo fino alla fine e poi tireremo una linea.
Poca autostima? È normale che quando non si riesce ad inanellare una serie di vittorie di fila si cadi nello sconforto. A gennaio speravamo di fare un filotto, cosa che non è stata. Ora siamo quarti in classifica, dobbiamo cercare di lottare anche per il primo posto, perché per la piazza che rappresentiamo abbiamo il diritto e il dovere di provarci fino alla fine. Noi cerchiamo ogni giorno di migliorarci e di fare il massimo. La proprietà ci ha dato tutto, è una proprietà seria. Purtroppo per colpe nostre non siamo riusciti ad ottenere i risultati desiderati, quindi da qui alla fine dobbiamo cercare di vincerle tutte, lo dobbiamo ai tifosi, la proprietà e a noi stessi.
Pazienza? Il mister ha avuto sempre un grande equilibrio, partendo con tante vittorie, dove c’era una esaltazione totale verso di lui. In questo momento è normale che non lo stia vivendo nel migliore dei modi. Secondo me non è una questione di pressione il nostro problema, giocare con questi tifosi è solo un vantaggio, non bisogna nemmeno pensare a una cosa del genere. È normale che in questo momento vive i risultati come le viviamo noi, in maniera pesante. Il ruolo dell’allenatore è quello più difficile in assoluto, sei il responsabile di tutta la squadra, devi cercare di capire i momenti. Credo che il mister scelte forti ne abbia fatte, come quella di Cionek, che sta partendo dalla panchina e questo dimostra la credibilità dell’allenatore e dell’uomo. È normale che poi siamo schiavi dei risultati e quindi un uomo come Pazienza, ne possa subire, è normalissimo.
Rischio esonero? Noi abbiamo fiducia nel mister e lo stiamo dimostrando. Anche perché non dimentichiamoci una cosa, dalla seconda partita di campionato, l’Avellino ha fatto solo due punti in meno della Juve Stabia, noi ci portiamo sul groppone le prime due sconfitte, oltre poi a gare che abbiamo pareggiato oltre il 90′. Poi sono momenti, a Cerignola e Monterosi abbiamo preso gol con un solo tiro in porta degli avversari. Sono tanti gli aspetti da tenere in considerazione. Ma alla fine conta solo il risultato. I risultati ovviamente fanno cambiare umore, ma ovviamente guardiamo a una gara per volta.
Sgarbi? Parliamo di un giocatore che ci sta dando tantissimo, credo abbia giocato 23 partite di altissimo livello. Ha uno spreco di energie enormi, ha fatto 8 assist e 7 gol. Non è brillantissimo fisicamente, ma per noi è importante. Col Monterosi ha fatto l’assist per il gol di Patierno, ieri si è procurato il rigore. Ok lo ha sbagliato, ma i rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli. Prestito che influenza il rendimento? È un discorso assolutamente che non condivido. Il Frosinone l’anno scorso ha vinto il campionato di B, andando in A, con 13 prestiti. E’ ingiusto parlare di mancanza di attaccamento e che stia pensando già al Napoli. È normale che per come sta giocando, abbia potuto avere un calo, altrimenti sarebbe un extraterrestre.
Se ci fossimo comportati al Partenio come accaduto fuori casa, saremmo stati primi. I problemi li abbiamo avuti al Partenio, è chiaro. Perché una squadra che vince a Benevento, Crotone, Catania, Caserta, Foggia, è una squadra forte. Il problema qual è? Ci sono tanti discorsi, certamente non è la pressione dei tifosi. Gli obiettivi? Dobbiamo pensare a una partita alla volta e pensare di fare il massimo ogni gara, poi dopo l’ultima giornata tireremo una linea.
D’Ausilio? Se il problema fosse D’Ausilio, sarebbe semplice fare un 3-5-2 e metterlo come quinto, a piede invertito, come fatto l’anno scorso a Cerignola. Il cambio di modulo non è dovuto a quello, io penso che non sia una questione di numeri, l’allenatore che li allena ha il polso della situazione.
Pochi gol su palle inattive? Vero, anche noi, per la struttura fisica della squadra, ci aspettavamo qualche gol in più su palle inattive. Palle inattive che inoltre sono sempre il 60% e 70% dei gol.
La pressione? Per uno che gioca a calcio non deve esistere. Non penso che il nostro sia un problema di pressione. I tifosi sono un valore in più per noi. Ci incitano sempre. Per chi fa questo mestiere, se avverti la pressione, devi cambiare. Le aspettative forse sì, sotto l’aspetto mentale, può incidere qualcosa. Io posso garantire che in questo gruppo di lavoro c’è gente che ci tiene al suo lavoro, c’è attaccamento alla maglia.
Gori? Io penso che la concorrenza debba fare bene. È normale che tutti vogliano giocare e questo porta competitività nel gruppo. Gori si è allenato sempre bene, al 100%, poi le scelte le fa il mister. Le condizioni di Patierno? Ha avuto una elongazione, per fortuna non ha avuto lesioni, ma è un punto delicato. Rientro? Non lo so, domani vediamo un po’.
Mercato? Palmiero ha vinto 2-3 campionati, ha giocato in B, non penso sia secondo a nessuno. Pezzella ha caratteristiche differenti, è più giovane ma è un giocatore forte. Llano ha fatto una buona partita da mezz’ala, in un ruolo non suo. Liotti ci dà diverse soluzioni in più ruoli, l’anno scorso era alla Reggina in Serie B, poi è stata un’occasione importante. Sta recuperando il ritmo partita e si vede anche.
Poco spazio per Pezzella? È vero, è uno dei pochi, forse l’unico, che non ha avuto tante opportunità di dimostrare il suo valore. Il mister ha voluto tenerlo a gennaio, perché ha caratteristiche importanti. È un giocatore in cui crediamo. Ha qualità, poi sono delle scelte del mister.
La condizione del gruppo? Quando arrivano i risultati, tutto va veloce. È una questione anche veloce. È normale avere un calo, dipende. Non credo che in questo momento siamo messi male fisicamente, corriamo, magari corriamo male, ma fisicamente e atleticamente stiamo bene. In questo momento l’unica cura sono le vittorie.
Big deludenti? Non credo sia giusto andare sui singoli, l’Avellino ha giocatori importanti per la categoria, in tutti i ruoli. È una squadra ricostruita per il 60, 70%, e sono stati presi giocatori di personalità e di carattere. Io credo che questo sia il campionato più difficile da vincere in assoluto in Italia. Sicuramente la furbizia, la cattiveria agonistica, la determinazione, su questo possiamo e dobbiamo migliorare.
Il Catania? Credo che verrà molto carico ad Avellino, come tutte le squadre che incontrano l’Avellino. È come se giocassero la finale di Champions League ogni domenica. Verranno per provare a vincere e rilanciarsi. Hanno ottenuto al 90% la qualificazione ai playoff, devono evitare solo i playout. Avranno una carica importante, ma noi dobbiamo averne più di loro.
Futuro? Spero che sia quello che ci meritiamo, noi, la società, i veri tifosi dell’Avellino. Sono convinto e spero che sarà un ottimo finale di campionato per noi e spero, insieme a Perinetti, alla squadra, di regalare quel sogno a tutti”.
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