Avellino Calcio, Condò: “Manca un centrale, in attacco non ci sono titolari”

Nel corso del secondo appuntamento di “Notte Ritiro”, trasmissione in onda su Prima Tivvù, il Direttore Sportivo dell’US Avellino, Luigi Condò, ha parlato della strategia di mercato dei Lupi, delle richieste di Massimo Rastelli e dei calciatori da valutare da qui alla fine del ritiro di Palena, passando per obiettivi ed ambizioni.

Calciomercato Avellino, le dichiarazioni del DS Luigi Condò

Queste le parole del DS Luigi Condò ai microfoni di Prima Tivvù: “Le sensazioni sono buone. C’è entusiasmo e voglia di lavorare; speriamo di fare bene. Siamo a buon punto con la costruzione della rosa. In linea di massima abbiamo fatto quasi tutto tranne qualcosina. Abbiamo cercato di accelerare per dare al mister un gruppo su cui lavorare e inculcare dei principi.

Le cessioni? Siamo stati chiari dall’inizio. Abbiamo avvisato subito chi non rientrava nei nostri piani. Tutti sono al corrente della situazione. Siamo riusciti già a fare un buon lavoro con le cessioni. Abbiamo dei paletti. Non diamo incentivi sproporzionati. Passerà ancora qualche tempo ma raggiungeremo l’obiettivo finale.

Il difensore centrale? È una casella che ci manca. Stiamo vagliando vari profili cercando di sbagliare il meno possibile. Cerchiamo un giocatore che abbia voglia di venire a combattere con questa maglia. Avere un difensore di piede sinistro può aiutare ma in Italia e in Europa ci sono davvero pochi esempi di questo tipo. È importante prendere un calciatore che possa darci una mano.

Lo slittamento dei campionati? Il probabile slittamento dei campionati può allungare le tempistiche in entrata e in uscita. Ripeto, abbiamo cercato di dare un gruppo pronto al tecnico. Ci siamo mossi in anticipo, poi il tempo di darà se abbiamo fatto bene o no. Quanto alle uscite, credo che i calciatori vogliano allenarsi e trovare atri stimoli.

L’attacco? Non ci sono titolari. L’Avellino ha quattro attaccanti attaccanti più Plescia che è in valutazione. Sta a loro impegnarsi e mettere in difficoltà l’allenatore per il posto. Proprio di Plescia abbiamo parlato col direttore Perinetti, decidendo di dargli un’opportunità per capire se per caratteristiche possa andare bene. Sta a lui dimostrare di voler rimanere ad Avellino. È un calciatore che è qui in ritiro con l’Avellino. Il mister dovrà capire che tipo di calciatore è. Si tratta di una valutazione che si farà a fine ritiro.

Il centrocampo? Numericamente stiamo bene così. Abbiamo un centrocampo di qualità, ben strutturato, che assimila tutte le caratteristiche. In questo momento stiamo bene così. Il mercato è ancora lungo e può succedere l’impossibile ma in linea di massima dovremmo continuare così. Maisto è un giocatore su cui puntiamo molto. Non è assolutamente in uscita. Speriamo possa darci molte soddisfazioni.

Ulteriori interventi sul mercato? Abbiamo una casella vuota nella zona centrale della difesa. Dovremmo intervenire facendo bene. A meno di clamorosi imprevisti credo potremmo andare avanti così.

L’operazione Sgarbi? È un calciatore che conosciamo, che ha grande qualità, su cui il Napoli punta forte. È un calciatore con qualità importante. Negli ultimi anni in zona gol non ha espresso il massimo del potenziale ma secondo noi puoi darci una grossa mano.

Mazzocco e Trotta sotto osservazione? Sono due calciatori importanti per noi. Bisogna capire a che punto sono gli infortuni ma sono calciatori in rosa perché l’Avellino crede in loro. Se si verificano delle catastrofi è normale che interverremo.

I giocatori in uscita? Abbiamo già fatto sette-otto uscite. La tipologia di cessione è uguale per tutti.  Non sono numeri importantissimi. Diamo quello che noi riteniamo giusto perché non è corretto che una società si debba svenare per dei calciatori sotto contratto. Diamo una mano ma non è qualcosa di spropositato.

Che gruppo sta nascendo? Sta nascendo un bel gruppo ma è passato poco tempo per dire che gruppo sarà. Per noi è fondamentale che nasca un grande gruppo perché è da lì che si vincono le partite. Per me è fondamentale ci sia un gruppo forte.

Risoluzione con Aya? Stiamo parlando col procuratore. Abbiamo un rapporto cordiale e sono sicuro si troverà una soluzione. Quale sarà la soluzione è difficile dirlo adesso. Penso che quando si lavora con chiarezza e schiettezza questo atteggiamento viene apprezzato anche dall’altra parte.

Rinnovi in vista? In questo momento siamo concentrati sulle entrate e uscite. Non è il momento di parlare di rinnovi. È importante essere chiari. Sicuramente ci sarà il tempo per affrontare questo argomento.

I trequartisti? Varela è un giocatore importante. Ha anche il gol nelle sue corde. Il direttore lo conosce molto bene, avendolo avuto anche a Siena. Crediamo tanto anche in D’Amico. Lo abbiamo voluto perché crediamo sia un giocatore che possa avere un futuro davvero importante.

Il girone C? Questo è un campionato difficile. Benevento e Crotone sono le candidate per vincere il campionato perché hanno organici da Serie B. Lo stesso Picerno, Cerignola, Pescara. Credo sia un campionato che abbia davvero poco a che fare con a Serie C. Quanto a noi vogliamo cercare di fare bene, di fare un campionato da Avellino e stiamo lavorando per questo. Poi c’è il campo che è il giudice supremo.

Il rapporto con Perinetti? Col direttore mi confronto in ogni momento. Lavorare con lui è come sostenere un esame all’università. Gli sono davvero grato. Avere Perinetti in una società è un quid in più. Parla la storia per lui. Agevola tante trattative e lo stesso giocatore quando sa che il direttore dell’area tecnica è lui è spinto a venire. Conosco il direttore da tantissimo tempo. Per me è stato un onore essere chiamato da lui e dalla società per poter lavorare ad Avellino. Ci troviamo benissimo come gruppo di lavoro perché abbiamo le stesse idee. Questa è una cosa bella e importante perché quando si lavora in un gruppo affiatato si ha un’arma in più.

L’avvio di stagione? Deve essere uno stimolo. Fosse preoccupazione non potremmo fare questo lavoro. Cercare di fare bene è per noi un grande stimolo. Siamo contenti ci sia questa predisposizione all’entusiasmo ma siamo consapevoli che è il campo ad esaltare le prime. Dobbiamo continuare a lavorare in silenzio e bene. Poi sarà il campo a decidere il nostro destino.

L’operazione Patierno? Speriamo che la sua fame continui per tanto tempo. Era il nostro primo obiettivo e la società ha fatto un grande sacrifico per prenderlo. Credo sia uno dei migliori attaccanti della categoria. Per noi è un calciatore importante, ci abbiamo creduto dall’inizio e siamo andati dritti su di lui.

Il progetto societario? Quando siamo arrivati avevamo 29 calciatori sotto contratto. Ricostruire su una base di 29 non è semplice. In questo momento non c’è nessun all-in. Stiamo cercando di ricostruire una squadra nonostante le tante difficoltà. Cercheremo di sbagliare il meno possibile e di portare ad Avellino calciatori che hanno voglia di indossare questa maglia. Se ci riusciamo quest’anno sarà un miracolo ma quasi. L’obiettivo è quello di fare un campionato importante, ma non parliamo di all-in.

Prestiti e bonus? Abbiamo un paio di calciatori in prestito. Stiamo cercando di creare un patrimonio per la società e questo spiga gli acquisti di Falbo, Palmiero e D’Amico. Questo è un compito molto difficile perché si fa negli anni ma avere diversi 2000 e 2001 in rosa è già motivo di soddisfazione.

L’affare Ghidotti? Si tratta di un prestito secco ma abbiamo delle opzioni che ci agevolano per un futuro acquisto.

Le cessioni che mancano? Ci sono diverse società con cui stiamo parlando. Non ci lasciamo andare nel facilitare l’uscita dei calciatori perché abbiamo una linea precisa che manterremo fino alla fine. Bisogna trovare la condizione giusta per entrambi per far sì che la trattativa vada in porto.

La questione Tounkara? Abbiamo qualcosa. Speriamo di trovare un punto d’incontro.”

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