Avellino-Brindisi 2-0: le dichiarazioni di Pazienza nel post partita

L’analisi di Michele Pazienza nel post partita di Avellino-Brindisi, terminata sul punteggio di 2-0. Qui di seguito le dichiarazioni rilasciate dal tecnico dei Lupi al termine dei 90 minuti.

Le dichiarazioni di Pazienza nel post partita di Avellino-Brindisi 2-0

Questa l’analisi di mister Pazienza nel dopo gara: “Massimo risultato con una prestazione importante, perché nel calcio non c’è nulla di scontato e non c’è nulla facile. Valori diversi in campo, ma i ragazzi sono andati a vincere una gara non scontata, contro una squadra molto più leggera di noi. Abbiamo trovato gol su situazioni che ci avevano visto in difficoltà in questo campionato, su due calci d’angolo, trovando tre punti importanti per la nostra classifica, che puntiamo a migliorare il più possibile fino alla fine. Questo l’obiettivo che ci siamo posti fino alla fine.

Fino all’ultimo minuto dell’ultima partita, cercheremo di migliorare tutto quello che possiamo e dobbiamo fare. Non è stato un Avellino opaco o poco arrembante, anche perché abbiamo trovato il vantaggio dopo 5 minuti. Abbiamo creato delle situazioni importanti, andando vicino al raddoppio con il colpo di testa di Gori, sbagliando qualche ultimo passaggio già nel primo tempo. Non ricordo situazioni in cui il Brindisi ci ha impensierito, nel primo e nel secondo tempo. Loro hanno provato a cambiare qualcosa, ma noi abbiamo trovato il raddoppio con Patierno su azione da calcio d’angolo, andando vicini al tris sempre con Patierno sul cross di Sgarbi. Il loro portiere in quel caso è stato molto bravo.

Il doppio centravanti? Abbiamo vinto a Benevento con Gori e Patierno e lì non c’era un quinto offensivo. Oggi dovevamo provare a vincere a tutti i costi la partita, così come abbiamo provato a fare nel finale a Francavilla. D’Ausilio non è un quinto di ruolo, è chiaro, ma mi aspetto molto di più da lui, sapendo ciò che può dare. Possono fare meglio anche Gori e Patierno insieme, ma non giocavano da tempo così insieme. Proprio nei meccanismi e nei sincronismi, quando si muovono. L’avevamo preparata così, perché ci avrebbero concesso quasi zero profondità, costringendoci ad andare più nel cuore dell’area di rigore. Abbiamo deciso di lavorare molto con le mezzali e con il quinto offensivo, ma anche con lo stesso Ricciardi a destra.

Il 4-3-3 finale? Avevamo bisogno delle tre punte nel finale, perché anche loro erano passati a quattro. Avevamo spazi da attaccare e quindi avere Sgarbi e Russo sugli esterni ci sembrava la soluzione più giusta per il momento della gara. Non possiamo soffermarci su un singolo sistema di gioco, soprattutto in un calcio che ha mille variabili e mille situazioni.

La freddezza della Curva Sud? C’è rabbia, lo capisco e l’ho già spiegato. Dobbiamo stare lì, lavorare per riconquistare la fiducia dei nostri tifosi attraverso i risultati. È il nostro dovere ed è ciò che ci chiedono. L’aspettativa del primo posto era altissima, quindi è normale che ci sia rabbia, ma sta a noi riconquistarli con i risultati”.

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