Alessandro, un lupo irpino in Polonia: passione per la Scandone senza confini

La passione per i colori biancoverdi non ha confini. Lo ripetiamo spesso, ma ogni volta che lo facciamo è per un motivo valido. Stavolta il protagonista della nostra YStory è Alessandro, il tifoso della Scandone inquadrato nel post partita di Anwil-Avellino con bandiera tricolore alla mano e cappellino, rigorosamente con logo, in testa.

Anche la pagina ufficiale della società gli ha dedicato un post sui propri canali social media. È diventato sin da subito virale nella comunità di tifosi biancoverdi. Ex arbitro di basket, è in Polonia dal 2015, dove oggi lavora. La moglie di Włocławek, papà di una bimba nata ad Avellino, Alessandro è ancora pieno di gioia per il “derby di casa” vinto contro l’Anwil.

“Per tutta l’estate ho pregato affinchè la Scandone potesse capitare contro una squadra polacca e vivendo a Danzica, la città più vicina è quella di Włocławek. Un posto molto bello della Polonia centrale. Quando sono arrivato al palazzetto di Hala Mistrzów ho cercato con lo sguardo gli OF che seguono sempre la Scandone in qualsiasi posto. Purtroppo i ragazzi hanno avuto problemi con il volo e quindi sono stato l’unico tifoso della Scandone presente al palazzetto dell’Anwil. È stato un peccato non vivere la partita con loro, sono fantastici”.

Visibilmente emozionato, a fine gara hai festeggiato insieme ai giocatori della Scandone

“La situazione è un po’ sfuggita di mano, non sono riuscito a contenere l’emozione e la gioia a fine partita. Dopo aver visto la partita contro Sassari, quando sono sceso nel periodo natalizio, ho potuto festeggiare in quella che oggi è la mia seconda casa: la Polonia. Ero lì con mio cognato (di Włocławek) lui a tifare per l’Anwil ed io per la Scandone. Per me è stato molto emozionante perchè quello è stato il mio derby di casa. Vedo molto bene la Scandone quest’anno, nonostante la partenza a fasi alterne. Sono felice di vedere che da quando Cole è andato via la squadra gioca una bellissima pallacanestro. I giocatori sono un po’ stanchi a causa delle rotazioni corte, però il quintetto più la panchina sta offrendo la migliore pallacanestro dall’inizio dell’anno. Bisogna buttare il cuore oltre l’ostacolo e stringere un po’ i denti in attesa dei rinforzi”.
Come vivi la tua passione per la Scandone dalla Polonia?
“I social aiutano molto perchè le partite le riesci a vedere su vari canali televisivi, mi informo tramite molti gruppi di tifosi avellinesi, come la vostra comunità Avellino YSport, che parlano della Scandone con commenti durante la settimana, nell’era moderna bisogna sfruttare questi canali per rimanere informato sulle vicende di Avellino, della nostra città. Alle volte capita che sono più informato io sull’Avellino che i miei genitori che vivono in Irpinia. Soffro un po’ a vivere la mia passione da lontano, la pallacanestro è sempre stato il mio sport preferito sin da quando ero bambino. È il primo sport per quanto mi riguarda. Arbitrare mi è piaciuto tantissimo e mi ha insegnato molto, mi è capitato anche in Polonia di fare l’arbitro per un anno. Non poter andare al palazzetto tutte le partite mi fa un po’ soffrire, la cosa bella dello sport è viverlo in prima persona, essere coinvolti dal vivo. Quando fecero il sorteggio dei gironi e ho letto Anwil ho esultato come sul goal di Tardelli dell’Italia dell’82. Poi ho cominciato ad aspettare che venisse questo giorno ed è stata una vittoria stupenda. 
La tua passione per i colori biancoverdi, com’è nata e com’è continuata nel tempo?

“Ho iniziato a seguire la Scandone nei primi anni ’90, quando era in B2, con mio padre. Mio papà è ancora abbonato da allora. Mi trovo molto bene in Polonia, la città è molto bella ma tornare ad Avellino è sempre bello perchè è casa mia. Mi manca la gente di Avellino, mi manca la famiglia ed i miei amici. In famiglia siamo abituati a stare lontani, ma quando si torna ad Avellino è un’immensa gioia. La casa dei miei è a pochi metri dalla sede della Vito Lepore che ai tempi era anche un po’ il punto d’incontro della squadra e tifosi. Personaggi che porto nel cuore sono Ciro Melillo, i Nevola padre e figli, ricordo la Scandone di Pasquale Di Terlizzi, poi quella di Mastroianni, Totaro. Dopo poco sono iniziati ad arrivare stranieri importanti: Mescheriakov, Steve Burtt e poi altri. Ho avuto il piacere di rincontrare Totaro il quale ha un debole per Avellino e per la Scandone. Ho arbitrato fino alla C2 ed ora sono un tifoso della Scandone grazie alla vicinanza con la Vito Lepore e dalla Scandone di quei tempi”.

Grazie, un caro saluto Alessandro.
“Grazie a voi, è stato un piacere e ricordiamolo: in tutta Europa ci siamo, la bandiera dell’Italia non a caso inizia con i nostri colori, il verde ed il bianco…”
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