AVELLINO CALCIO – Dopo aver ascoltato formalmente Claudiu Micovschi, avvicinato da un gruppo di tifosi dell’Avellino nei pressi di una stazione di servizio non lontana dallo “Stadio Partenio-Lombardi”, la Digos ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari per tre supporters del tifo organizzato dell’US Avellino.
IL COMUNICATO
In mattinata, nell’ambito di un’attività indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Avellino, personale della Digos della Questura di Avellino ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di tre persone appartenenti alla tifoseria organizzata dell’U.S. Avellino, un ventiduenne e due trentenni, tutti già destinatari in passato di provvedimenti di Daspo, in quanto ritenuti gravemente indiziati, allo stato delle indagini, del delitto di rapina aggravata, perché, in concorso e riunione tra loro, oltre che con una donna, allo stato non identificata, con violenza e minaccia, costringevano un calciatore dell’U.S. Avellino a spogliarsi e a consegnare la tuta ufficiale, perché ritenuto indegno di indossarla.
I fatti risalgono alla sera del 4 maggio scorso, quando presso lo stadio Partenio Lombardi di Avellino si è svolto l’incontro di calcio tra l’U.S. Avellino 1912 e il Foggia. L’incontro terminò con la vittoria della squadra ospite e determinò l’eliminazione dell’Avellino dalla fase dei play off di serie C, motivo per il quale frange di ultras si assembravano all’altezza della “Tribuna Terminio”, per tentare di raggiungere la porta carraia dello stadio e contestare i calciatori all’uscita, proposito non realizzato per effetto dell’attività di mediazione posta in essere da personale della Digos. e della contestuale presenza delle Forze dell’Ordine. Allontanati tutti i tifosi, i calciatori potevano lasciare lo stadio alla spicciolata a bordo delle proprie autovetture. Poco dopo il personale della Digos apprendeva che un calciatore dell’Avellino, mentre rincasava con la propria autovettura, aveva subìto un’aggressione fisica da un gruppo di ultras. Venivano immediatamente avviate le prime indagini che permettevano di riscontrare la fondatezza della notizia e di ricostruire, seppur sommariamente, i fatti.
Nei giorni successivi, la visione delle immagini del sistema pubblico di videosorveglianza del luogo in cui è avvenuto l’episodio criminoso e le successive investigazioni consentivano di ricostruire l’esatta dinamica della vicenda e di identificare compiutamente 4 soggetti del tifo organizzato che, unitamente ad altri ancora da identificare, avrebbero deciso di organizzare una vera e propria spedizione punitiva, conclusasi con la rapina della tuta sportiva con i colori della squadra di calcio dell’Avellino.
Vittima dell’azione Claudiu Micovschi, che, mentre viaggiava alla guida della sua auto insieme con un compagno di squadra, veniva affiancato da un’auto con a bordo tifosi ultras, cui se ne univa subito un’altra dal senso opposto di marcia, che lo costringevano a fermarsi. Seguivano fasi concitate con pesanti offese, minacce e violenze fisiche, all’esito delle quali gli ultras si impossessavano della tuta indossata dal calciatore, che rimaneva pressoché nudo.
Nell’ambito delle indagini è emerso anche che quella notte, in altro luogo, anche un altro giocatore dell’Avellino era stato inseguito da una delle autovetture in uso ad uno dei destinatari delle misure.
Nei confronti dei 4 soggetti identificati, la Procura della Repubblica ha emesso un decreto di perquisizione locale e personale, che, eseguito dal personale della Digos lo scorso 14 maggio, ha portato al rinvenimento di significativi elementi di riscontro.
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