AVELLINO CALCIO – Archiviata la vittoria nel derby con il Benevento di Auteri e dell’amico Oreste Vigorito, il presidente dei Lupi Angelo Antonio D’Agostino è stato ospite degli studi di Sport Channel 214, in occasione del nuovo appuntamento della trasmissione “Zona Verde”. Tanti i temi trattati, tra presente e futuro: dalle emozioni del “Partenio-Lombardi” al rush finale di campionato, con un occhio ai playoff, alla capienza dello stadio e all’obiettivo finale.
Tutte le dichiarazioni del presidente D’Agostino
Queste le parole del patron D’Agostino all’indomani di Avellino-Benevento, tra presente e futuro: “Futuro? I nostri piani non sono cambiati, passo dopo passo, come dice Pazienza. Le emozioni di ieri partono dallo scenario del Partenio che è veramente molto suggestivo, mia moglie si è messa addirittura a piangere, vedendo tutto questo valore. Poi, la partita è iniziata e ho visto i ragazzi molto motivati, hanno giocato un’ottima gara. Sapevamo di affrontare una squadra di tutto rispetto, ma i ragazzi hanno capito l’importanza della partita. I ragazzi vogliono sempre vincere e hanno sempre sudato la maglia, anche quando si è perso. Il calcio è molto strano. Abbiamo ragazzi seri, giocatori bravi, con cui ci confrontiamo continuamente. Io preferisco motivarli, ma in modo cauto. Poi le cazziate non mancano, sicuramente.
Le decisioni del giudice sportivo? Avevo chiesto ai tifosi di evitare l’accensione di materiale pirotecnico e di avere un comportamento consono, come hanno sempre quando vogliono. E sono molto contento. Lo sfottò ci sta, quello è il sale del calcio, finché si fa tutto in maniera civile e corretta.
Vigorito? Non l’ho incontrato dopo la partita, non ho avuto modo di parlarci. Sarà il campo a dirci la verità. Ieri sera l’ho cercato dopo la partita, ma non l’ho beccato, era già andato via. Lo ha incrociato solo Giovanni nel pre partita. Per il resto, è stato uno spettacolo veramente bello, un entusiasmo incredibile, tra foto e sorrisi di tutti i tifosi. È ciò che ci gratifica di più e che va al di là dei risultati.
La capienza dello stadio? Abbiamo già ampliato la capienza nel recente passato, però non so se ci sono le condizioni per ampliarlo ancora. Faremo una verifica, proprio in virtù dei playoff. Ci auguriamo di vincere il campionato, di vincere questi playoff. Sicuramente siamo sacrificati, siamo stretti, faremo una verifica. È importante aumentare, perché più ne siamo meglio è.
Biglietti per i playoff? A breve ci riuniremo per organizzare il tutto, non ci siamo ancora visti, ma faremo in modo di agevolare un po’ gli abbonati.
Premio promozione? Sì, anche depositato in Lega. Siamo abituati a rispettare gli impegni, quindi pretendiamo che anche gli altri diano il massimo. Anche nel calcio, come nella vita, si possono rispettare gli impegni e le regole. D’altronde, se si vuole fare un progetto di ampio respiro e arrivare dove vogliamo arrivare, bisogna per forza ragionare in questo modo, altrimenti non si va da nessuna parte.
Sgarbi? Gol bellissimo, un gran tiro, poi Fabio Tito è stato veramente bravo nel servirlo.
La Curva Nord? C’è un problema strutturale, non solo di adeguamento. Se fossero problemi relativi a seggiolini e tornelli, sarebbero lavori fattibili, mentre è diverso quando il problema è strutturale. Ma è uno stadio che va buttato giù perché non è più possibile tenerlo in piedi, anche perché dobbiamo andare in B e dopo la B c’è la A. E se poi vai in A, non puoi certo giocare in un impianto in queste condizioni. Per il nuovo stadio, bisogna aspettare un anno da oggi, per muovere le prime cose e iniziare i lavori. La dichiarazione di pubblica utilità è stata già fatta ed emessa dall’amministrazione uscente, ora c’è tutta la trafila burocratica con la regione e tutto il resto. È un progetto importante, quindi al di là di chi ci sarà da giugno, resta un progetto di pubblico interesse per la città. Ho già speso un milione di euro per il progetto stadio, ad oggi. Per il resto, il comune non ci darà un euro per il progetto del nuovo stadio, sono tutti soldi che arrivano dalla società. Non ci sono soldi pubblici come a Salerno, dove il Governatore vuole investire 100 milioni per lo stadio della Salernitana. Qui, i soldi ce li metto io perché ho la squadra, sono l’Avellino e vogliamo fare uno stadio modello, perché la partita non si vede più bene ormai in questo impianto. Credito sportivo? Parliamo comunque di prestiti e di accordi che si stipulano con le banche, anche quei 3-4 milioni che ti danno, poi li devi comunque restituire. Non ci sono soldi a fondo perduto. Poi, dipende tanto dalla categoria: perché se giochi in Serie B, puoi chiedere una deroga per avere almeno 6-7.000 spettatori, ma se vai in Serie A devi per forza andare a giocare da qualche altra parte. Non so, a Napoli o in qualche altro stadio vicino.
La cavalcata, quest’anno, mi sta emozionando sempre di più. È un po’ come un vizio, è una droga, perché è una cosa di cui non possiamo fare a meno. La sento sempre più mia, ci stiamo affezionando sempre di più. Per quelli che erano gli investimenti iniziali, all’alba del campionato, mi aspettavo qualcosina in più, anche per come è andato il campionato alla fine. Con tutto il rispetto per chi ha vinto. Ora siamo secondi e ci vogliamo giocare questi playoff al massimo. Poi se non dovesse andar bene, siamo sempre pronti a migliorare la squadra e ad andare avanti. Il campionato di quest’anno ha dimostrato che non vince chi spende di più, perché la Juve Stabia era partita per salvarsi. Hanno vinto, quindi complimenti a loro, merito a loro. I secondi sono anche i primi degli sconfitti, lo dico sempre. Ma stiamo costruendo qualcosa e puntiamo ancora a qualcosa di importante. Quello che dico sempre è che non servono giocatori di Serie A se giochi in Serie C. L’importante è fare acquisti mirati e trovare il giusto equilibrio tra investimenti e risultati”.
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