LEGA PRO – Dopo l’istanza di fallimento presentata dal Procuratore della Repubblica di Pordenone lo scorso 24 maggio, a tre giorni dall’ingresso nei playoff dei Ramarri di Mimmo Di Carlo (poi sconfitti dal Lecco, ndr), il club neroverde è ormai ad un passo dal baratro. Tutto ruota intorno alla fatidica data del 20 giugno, dead-line prevista per l’iscrizione al campionato di Serie C e giorno in cui andrà in scena l’udienza davanti al giudice delegato alla Procura fallimentare.
Considerando che alla famiglia Lovisa, oggi al timone del Pordenone Calcio, serve trovare in pochissime ore 3 milioni e 200mila euro per rimanere nei Pro, si va verso una sorta di “auto-retrocessione” in Serie D, pur di non perdere il titolo e tutti i ragazzi del settore giovanile. A confermarlo è stato lo stesso Sindaco della cittadina friulana, Alessandro Ciriani, intervistato dai microfoni de Il Gazzettino: “Se la prospettiva è quella di andare in serie D si tratta comunque di una soluzione decisamente migliore rispetto a quella del fallimento, – ha ribadito il primo cittadino – e in ogni caso consentirebbe quasi certamente al presidente Lovisa e ai suoi collaboratori di tentare di radunare attorno a loro un progetto meno stressante rispetto a quello della C di adesso, il tutto per ricostruire un percorso positivo e andare avanti. Consentirebbe di sistemare le cose un pezzettino alla volta, ampliando la compagine di soci, sostenitori e sovvenzionatori.
Penso che questa sia l’unica strada possibile e percorribile, – ha aggiunto Ciriani – perché consentirebbe di mantenere viva la società, il marchio e magari un ottimo settore giovanile come quello che c’è ora. Siamo tutti in attesa che questa possa essere la prospettiva rispetto a quella funerea di ripartire dalla Seconda categoria a causa di un fallimento”.
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