AVELLINO CALCIO – Nelle ultime 24 ore, Giorgio Perinetti e i suoi collaboratori hanno mosso i loro primi passi in Irpinia, incontrando per ben due volte il patron Angelo Antonio D’Agostino e iniziando a programmare immediatamente il futuro dell’US Avellino. Per mettere da parte gli errori del recente passato si attende la famigerata conferenza stampa, che dovrebbe andare in scena lunedì 19 giugno, ma intanto è necessario costruire solide fondamenta per la stagione sportiva 2023/24, individuando le priorità e completando alcuni passaggi previsti dalla Lega Pro.
Il futuro di Massimo Rastelli
Tanto, forse tutto, passa dalla permanenza di Massimo Rastelli. La posizione del trainer di Pompei appare salda, e non da oggi, complice un contratto piuttosto vincolante. Più che dell’effettiva conferma del tecnico, infatti, Perinetti si occuperà della clausola “anti-esonero” presente all’interno dell’accordo firmato ad ottobre 2022, con l’obiettivo di eliminarla e/o sostituirla con una sostanziosa buonuscita in caso di sollevamento dall’incarico. Una soluzione comunque dispendiosa, eventualmente, ma un impedimento senza dubbio meno importante.
Rastelli, del resto, ha già incassato una conferma “ufficiosa” da parte della proprietà durante la “toccata e fuga” di Ernesto Salvini, ancor prima di partire per le sue vacanze greche. Ora, però, risulterà dirimente il confronto approfondito con la nuova équipe dirigenziale, prima in video call e poi nell’ambito di un colloquio in presenza al suo ritorno ad Avellino.
La strategia di mercato e il modulo indicato da Rastelli: i primi profili sondati
Dalla conferma di Rastelli alla scelta del sistema di gioco, che condizionerà inevitabilmente la strategia e le scelte di mercato. Nonostante il 3-5-2 abbia spesso rappresentato il marchio di fabbrica dell’ex allenatore di Pordenone e Cagliari, si va verso una difesa a quattro e una mediana a tre, almeno in partenza. Riassunto: 4-3-1-2 o 4-3-2-1, un modulo che possa garantire qualità in zona offensiva ed equilibrio in fase di non possesso, sfruttando le caratteristiche dei 15-16 calciatori che rimarranno e dei nuovi innesti concordati con il direttore Perinetti.
Un portiere al posto dell’insicuro Marcone, un centrale difensivo che vada a sostituire il partente Aya, un terzino destro di categoria, un mediano e un paio di elementi offensivi di spessore, in grado di muoversi sulla trequarti e al fianco di Michele Marconi, punto di riferimento avanzato anche nella prossima stagione. Queste le priorità, tenendo conto dei giocatori e delle caratteristiche presenti in rosa attualmente: sei pedine da andare ad inserire nel possibile undici titolare.
È ancora presto per parlare di trattative concrete, ma i primi sondaggi sono stati già formulati: occhio al profilo di Nicola Leali per la porta, con l’estremo difensore ex Juve in scadenza con l’Ascoli e in cerca di una nuova sistemazione, e attenzione al talentuoso Marco Spina, fantasista classe 2000 esploso quest’anno con la maglia del Gubbio di Piero Braglia e vecchia conoscenza del DS Luigi Condò (ai tempi della Vibonese, ndr). L’operazione andrebbe intavolata con il Crotone, detentore del cartellino del ragazzo.
La “grana” Partenio-Lombardi: allenamenti e partite, dove giocherà l’Avellino?
E arriviamo al capitolo stadio, non certo di secondaria importanza. Tutt’altro. Le parole del Sindaco Gianluca Festa hanno fatto scattare l’allarme all’interno dell’ambiente biancoverde, ma la proprietà resta convinta di aver fatto la scelta più opportuna, non partecipando al primo ed unico bando (finora) indetto dall’Amministrazione. Al momento, però, il club biancoverde è senza stadio e nel giro di 24-48 ore deve ottenere dal Comune di Avellino la licenza d’uso (anche temporanea) del “Partenio-Lombardi”, da presentare obbligatoriamente sulla scrivania della Lega Pro entro e non oltre giovedì 15 giugno. In tal senso, la disponibilità è massima e l’Avellino non pare rischiare cattive sorprese.
Una volta iscritta la società al campionato di Serie C 2023/24, D’Agostino dovrà scegliere un campo sul quale fare allenare i suoi in settimana, se non si dovesse trovare un accordo a breve-medio termine con Palazzo di Città. Lo “Stadio Ambrosini” di Venticano, il cui sintetico ha ospitato in più occasioni le formazioni giovanili dell’US Avellino, è un’opzione ampiamente percorribile, mentre il Mercogliano Stadium rappresenta l’unica soluzione irpina qualora lo staff tecnico esprimesse una preferenza per un campo in erba naturale. In quest’ultimo caso, si andrebbe avanti ad allenamenti a porte chiuse fino alla costruzione di tribune in grado di poter ospitare regolarmente stampa e pubblico.
Come di consueto, la proprietà avrà fatto le sue valutazioni sul rapporto costi/benefici, ma nella tanto attesa conferenza stampa programmatica andrà chiaramente spiegata la ratio di tale decisione.
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