Ad una settimana dal derby campano Giugliano-Avellino, che si disputerà a porte aperte tra le mura del “Partenio-Lombardi”, il Direttore Sportivo gialloblù Antonio Amodio è intervenuto ai microfoni di Radio Punto Nuovo per tracciare un primo bilancio della stagione dei Tigrotti, per poi avvicinarsi al confronto con i Lupi e toccare la questione stadio.
“È un campionato davvero difficile per tutti, – ha ribadito il DS del Giugliano – soprattutto se anche squadre attrezzate come l’Avellino stanno facendo fatica. Questo la dice lunga su quello che è il girone C. Sappiamo di affrontare una squadra forte, ma prima avremo un’altra gara difficilissima contro la Juve Stabia, che aprirà un trittico importante che deciderà il nostro futuro.
La questione stadio? È stato sicuramente penalizzante non giocare nel nostro stadio, perché abbiamo una tifoseria importante e soprattutto in questo girone di ritorno la cosa ci sta creando problemi. Nel girone d’andata c’era entusiasmo e quindi si è sentito meno, poi qualcuno forse non ci ha voluto e gli ultras del Giugliano hanno iniziato a venire in minoranza ad Avellino. Ma non mi sembra corretto parlarne…”, ha aggiunto Amodio.
“Abbiamo trovato un accordo con la società Avellino, che ci ha ospitato per tutto il campionato, anche se sono uno che parla chiaro: poteva ospitarci anche in modo migliore, ma è capitato e ci hanno fatto un piacere alla fine. Adesso, ci siamo venuti incontro e siamo venuti incontro alle necessità nostre e a quelle dell’Avellino, con loro che giocheranno in casa praticamente. Ovviamente, spero nello stesso risultato dell’andata.
Seguo l’Avellino, sono simpatizzante perché mio padre ha giocato e ha fatto la storia dell’Avellino. Per me si son portati dietro errori e problemi da inizio anno, perché succede questo quando cambi tanto in estate. Poi sei costretto a farlo anche nel mese di gennaio, soprattutto se cambi allenatore del resto. L’Avellino ha un grande allenatore e un direttore sportivo che è di Avellino, quindi non penso che vada contro la sua città. I risultati poi non vengono, ma non sono i direttori ad andare in campo alla fine. Poi tutti dovranno sedersi e capire cosa è successo. Credo si sia cambiato troppo, andando anche dietro ai tifosi. I tifosi devono fare i tifosi e la società deve ragionare con una propria testa sempre. Poi, per la rosa che ha l’Avellino, può anche arrivare decima e giocarsela lo stesso ai playoff.”
Leggi anche:
Avvocato Francesco Maglione: “Consiglio un club manager all’Avellino Calcio”
Le strategie di mercato e la gestione Vivarini: come ha fatto il Catanzaro a dominare il campionato