Intervistato dai microfoni de “Il Pomeriggio da Supereroi” di Radio Punto Nuovo, l’Avvocato Francesco Maglione è tornato a parlare di Avellino e della deludente stagione finora condotta dal club del patron Angelo Antonio D’Agostino, prima di voltare pagina e concentrarsi sulla riforma che caratterizzerà prossimamente il calcio italiano.
“Il campionato dell’Avellino non è assolutamente finito, – ha sottolineato l’ex dirigente biancoverde – credo che non bisogna lasciare nulla di intentato. Bisogna chiudere al meglio il campionato regolare e poi giocarsi i playoff, che restano una roulette, una lotteria, nella quale anche una squadra come l’Avellino potrà sicuramente dire la sua”.
“Dal punto di vista gestionale – ha aggiunto l’Avv. Maglione – sento tanto parlare di questo famoso direttore generale, che si vorrebbe inserire nell’organigramma del prossimo anno, ma io mi sento di indicare una figura che nel calcio moderno è diventata fondamentale: una sorta di club manager, ciò che Paolo Maldini è per il Milan campione d’Italia, fondamentale per unire spogliatoio, dirigenza e proprietà. Non il classico direttore generale, non un direttore sportivo e non un allenatore manager, ma una figura quasi esterna, che intervenga solo quando c’è necessariamente bisogno. Chiaramente, deve essere sempre vicina alla squadra, ma senza avere rapporti particolari con i singoli calciatori, come magari un DS”.
E poi, ha concluso: “La riforma si farà, entro il prossimo 30 giugno verrà deliberata. Si va verso una Serie C cosiddetta d’élite, a tutti gli effetti una B2, più un’altra categoria di apprendistato e formazioni di defiscalità, ma a partire dalla stagione sportiva 2024/25. Il prossimo anno sarà di traghettamento verso la riforma, ma sempre nella logica meritocratica che contraddistingue ogni sport e in questo caso il calcio”.
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