AVELLINO-V. FRANCAVILLA – Ad un girone di distanza dal suo ritorno in Irpinia, Massimo Rastelli si prepara ad affrontare nuovamente la squadra allenata da Antonio Calabro. Il tecnico dei Lupi, nella prima mattinata odierna, è intervenuto in conferenza stampa per presentare la sfida in programma domani pomeriggio alle ore 14.30 al “Partenio-Lombardi”.
Le dichiarazioni di Rastelli alla vigilia di Avellino-Virtus Francavilla
Queste le parole di mister Rastelli in vista di Avellino-Virtus Francavilla: “Indubbiamente veniamo da due gare dove abbiamo raccolto zero, quindi da parte nostra c’è tanta rabbia e tanta voglia di reagire a quanto successo, per recuperare quello che abbiamo lasciato per strada. Soprattutto dopo le vittorie contro Potenza e Crotone, che ci avevano fatto pensare di poter fare un altro tipo di campionato. Affrontiamo una squadra con una precisa identità, in una partita non semplice, ma tocca a noi renderle semplici attraverso il nostro atteggiamento, cercando di essere cinici e concreti, per mettere in discesa la partita.
È normale che dobbiamo pensare solo a noi stessi, cercando di vincere solo la nostra gara, per poi vedere gli altri risultati a fine giornata. Io credo sempre nel lavoro, perché è l’unico modo per superare i momenti difficili. Ad inizio settimana, il primo pensiero è stato uno soltanto: come posso aiutare questi ragazzi in questo momento? Trovare un modo che possa dare maggiori certezze ai ragazzi, facendogli capire che certi errori fanno parte del calcio e di un campionato. Nuove certezze, nuovi entusiasmi, che devono aiutare dei professionisti ad uscire dai momenti di difficoltà, senza dimenticare che ci sono gli avversari, che vogliono vincere proprio come noi. Io ho fiducia nei miei ragazzi.
È normale che quando non vinci, c’è qualcosa che non ha funzionato. Non arrivano mai per caso. Sono state due sconfitte diverse: pur soffrendo la vivacità e la velocità del Cerignola, a parte il rigore che è un episodio, non avevamo concesso granché ai nostri avversari. Nel corso dei 90 minuti ci sono stati degli errori che hanno inciso oltremodo sul risultato. Contro la Viterbese si è sbloccata subito con un errore e da lì è stato un macigno risalire. È chiaro che devo capire come posso aiutare questi ragazzi, se in un momento storico le cose non vanno come devono andare. Un allenatore deve intervenire se le cose non vanno in un certo modo.
Io vedo sempre gli aspetti positivi, anche nei momenti negativi o di difficoltà. Alleno un gruppo straordinario per impegno e abnegazione, ci sono stati pochissimi momenti in cui ho dovuto alzare la voce. Ma ci sono delle fragilità e ci sono dei momenti in cui non riusciamo a superare le cose con facilità e velocemente. Mi son reso conto che a volte riusciamo a mascherare queste fragilità, pur avendo giovani in rosa o giocatori non abituati a certe pressioni.
Russo mossa alla De Angelis? Russo può fare tutto, davvero tutto. Matera titolare? Sta bene e, se dovesse giocare, giocherebbe comunque da mezzala, perché Casarini è un giocatore prezioso e che davanti alla difesa ci dà pulizia di passaggio, facendo un lavoro oscuro che ci aiuta tantissimo.
Questa è una squadra che ha sempre fatto fatica contro squadre sulla carta abbordabili, forse soffrendo il peso di dover vincere per forza. Nella gara secca, contro avversarie più forti, la squadra rende meglio perché forse non ha il dovere di vincere. È un buon indizio o segnale in vista dei playoff, vediamola così. Io ho molta fiducia in questo gruppo, perché ha uomini e giocatori importanti in ogni reparto. Gli obiettivi sono sempre quelli di scalare la classifica il più possibile, cercando di raggiungere il miglior piazzamento playoff, passo dopo passo, e poi tirare le somme alla fine, per vedere cosa saremo stati in grado di fare alla fine del campionato.
La Curva Sud? Io sono arrivato ad Avellino nel 2004 da calciatore, poi ho fatto l’allenatore e ora sono di nuovo qui. Ho vissuto i 40.000 della finale col Napoli, ho vissuto i momenti più belli con la promozione in Serie B e quante volte ho rivisto lo stadio pieno, quando si era ricreato l’entusiasmo. Noi abbiamo bisogno dei nostri tifosi, sono essenziali, e anche domenica scorsa lo hanno dimostrato, sostenendoci dal 1′ al 90′. Hanno aiutato la squadra a riprendersi e poi la squadra ha provato in tutti i modi a riprendere la partita soprattutto nel secondo tempo, dopo essere andata sotto 0-2 in 20 minuti.
Ciò che devo dire alla squadra lo dico nello spogliatoio. Un allenatore deve capire i momenti di una stagione, i momenti di una squadra, ma i panni sporchi si lavano in famiglia. Se c’è da ribaltare un tavolino, non mi tiro indietro, statene certi.
Di Gaudio? Totò è un peccato, perché non riesco ad averlo per più di due settimane. Ha preso questa botta al quadricipite appena entrato contro la Viterbese, si è creato un grosso ematoma e non è riuscito a smaltirlo. Speriamo di averlo più avanti.
Modulo? Questa è una squadra che può fare tutto e può giocare in qualsiasi modo. È una squadra costruita per giocare a tre, al di là del mercato di gennaio, perché gran parte dei giocatori che c’erano sono rimasti. Poi, quando sono arrivato io un girone fa, era già una squadra passata a quattro dietro e non me la sono sentita di stravolgere nulla, trovando conferme nei risultati. Poi, se deciderò di cambiare, è perché penso che le cose non vadano bene e che la squadra possa recepire certe variazioni e nuove indicazioni. Abbiamo giocato finora a quattro per un motivo, ma poi se c’è bisogno di cambiare, questa squadra è pronta a cambiare.
Trotta? Croce e delizia. Deve capire, lui in primis, che la base di un giocatore è la continuità. Non può fare due partite bene e poi subito ricadere in alcuni errori o in prestazioni sottotono. È un giocatore importante e lui lo sa, ma lo deve dimostrare. Ve lo dico chiaramente qui, perché a lui già l’ho detto ovviamente. Lui sa che deve fare di più e che da lui mi aspetto molto di più”.
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