Devin Michael Smith, ex cestista della Scandone Avellino (allora Air Avellino con la proprietà Ercolino), è stato probabilmente il giocatore più forte ad aver indossato la casacca biancoverde. A pochi giorni dalla palla a due delle Final Eight 2018, la redazione di YSport ha avuto il piacere e l’onore di avere ai propri microfoni il cestista statunitense.
Devin Smith si è ritirato lo scorso anno dopo aver vinto praticamente tutto nella sua carriera durata oltre un decennio: ex giocatore di Treviso e Maccabi Tel Aviv, club israeliano con il quale ha vinto anche l’Eurolega nel 2014 al Forum di Assago, nella tana dell’Olimpia Milano.
Giocatore dotato di un talento pazzesco, classe infinita, definito da molti calciofili come lo “Zidane” del basket, passo felpato, tanta difesa ed una pulizia di tiro da far venire i brividi.
I brividi, a noi, son venuti per davvero nell’intervistare una leggenda del basket come Devin Smith ed abbiamo avuto la possibilità di regalarvi questa splendida intervista (a cura di Gianmarco Abate).
Ciao Devin, sono trascorsi dieci anni da quando la Scandone Avellino vinse la Coppa Italia a Bologna, come hai vissuto quell’esperienza?
Quel week-end a Bologna è stato emozionante, portare il primo trofeo nella città di Avellino è stato speciale, ricordo quei momenti meravigliosi molto bene.
Il tuo palmares recita 9 trofei vinti, 4 premi individuali qual è stato il trofeo più importante per te?
Il trofeo più importante è stato vincere l’Eurolega nel 2014. Sicuramente il primo trofeo con Avellino è stato qualcosa di unico e speciale, ma vincere l’Eurolega è stato il momento più bello ed emozionante della mia carriera.
Ormai sei alla soglia dei 35 anni, non sei così vecchio per essere un ex giocatore, il tuo ritiro è una scelta definitiva? Avellino ha sognato più volte un tuo ritorno, verrai a trovarci come semplice tifoso?
La decisione del mio ritiro dal basket giocato è senza dubbio la mia scelta definitiva, non tornerò a giocare a basket. Ho raggiunto un punto in cui il mio corpo non è più in grado di reggere stress fisici così elevati. Mi piacerebbe molto venire a fare visita ad Avellino, probabilmente vi farò una sorpresa.
Sei un giocatore che ha avuto la fortuna di viaggiare tanto, allenatori di grande esperienza, qual è il posto in cui ti sei trovato meglio? E qual è l’allenatore al quale sei rimasto più legato?
È vero sono stato molto fortunato, in ogni Paese in cui ho giocato mi sono sempre trovato molto bene. Gli allenatori che ho avuto sono stati di grandissimo livello: Tanjevic, Blatt ed altri allenatori molto bravi che mi hanno aiutato a crescere come persona e come giocatore.
Per molti tifosi della Scandone Avellino tu sei stato il giocatore più forte di tutti i tempi ad aver indossato la maglia della Scandone. Cosa ricordi con piacere del pubblico di Avellino?
Una delle cose più belle che ho notato del pubblico di Avellino è quella di riuscire a sostenere i giocatori anche nei momenti più brutti. Questa cosa è molto difficile da trovare in altre piazze, indubbiamente il loro sostegno durante le vittorie è stato straordinario. Il ricordo più bello è quello di Bologna, in quel palazzetto io ed i miei compagni ci siamo sentiti a casa, la partita contro Bologna come per magia si era trasformata in una gara casalinga.
Raccontaci la stagione 2008 di Devin Smith.
La stagione del 2008 è stata speciale per molti motivi, la cosa più bella è stata quella di aver fatto gruppo, in quell’anno ho sentito il bisogno di stringere amicizia con tutti i ragazzi di quella squadra. Sono grato ad Avellino ed a quella squadra perchè è grazie a loro se ho fatto un passo in avanti come giocatore. Ringrazio tutti i fans di Avellino per il sostegno continuo che sono riusciti a dare a me e che continuano a dare ancora oggi.
Con quali giocatori della Scandone 2008 ti continui a sentire e mantieni ancora oggi un rapporto di amicizia?
Con Green ho un’amicizia molto stretta, mi tengo in contatto anche con un altro ex della Scandone 2008, Peter Lisicky, è un ragazzo speciale.