Massimo Maffezzoli è ufficialmente il nuovo head coach della Sidigas Avellino. Questo pomeriggio, accompagnato dal General Manager della Scandone Nicola Alberani, il nuovo tecnico della prima squadra, promosso dopo essere stato assistant coach dell’esonerato Nenad Vucinic, ha detto la sua in conferenza stampa sulla scelta della società biancoverde e sul delicato momento del roster irpino, reduce da tre sconfitte consecutive.
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dall’head coach della Scandone Massimo Maffezzoli.
“Ringrazio la società per l’opportunità e per avermi scelto già in estate. Accetto questa nuova sfida con grande entusiasmo, ma ero gratificato anche nel ruolo precedente. È la prima volta che mi viene data un’opportunità del genere, quindi sono davvero gratificato. Non mi piace tanto parlare, fare proclami, ma soltanto lavorare sul campo e far parlare il parquet. Ci sono stati dei problemi quest’anno, ma la società mi ha fatto sempre sentire importante. Quindi, ripeto, ringrazio la società per la possibilità che mi ha dato e spero di ottenere risultati importanti con la Scandone.
Dal gruppo ho ottenuto risposte importanti già dalla riunione di stamattina. Due allenamenti sono pochi per cambiare quello che è stato finora, ma credo che la risposta più importante debba arrivare dal punto di vista mentale e sotto il profilo dell’intensità. Chiaramente due allenamenti non sono tanti, ma sarà il campo a dirci se siamo stati bravi o meno a reagire alla situazione. Arriva la partita migliore o peggiore in questo caso: la migliore, perchè affrontiamo una squadra forte e andiamo incontro ad un test importante, che una squadra che vuole giocare i playoff deve saper superare già adesso; peggiore, perchè si comincia ad intravedere la mano di coach Pozzecco e andremo in casa di una squadra che non merita la classifica che ha attualmente.
È un passaggio molto importante per la mia carriera, ma già in estate c’ho messo 10 secondi per accettare la proposta della Scandone. Sono molto contento e motivato, lo ripeto. Chiaramente c’erano dei problemi, ma ora si riparte. È una squadra che ha chiuso con poca gioia ed entusiasmo questa parte di stagione, ma ora ne inizia un’altra. Deve essere un mese completamente diverso, per motivazioni, aspettative e rendimento. Chi si è sentito meno considerato o meno motivato, adesso dovrà dimostrare di meritare il campo e maggior minutaggio. Saranno 35 giorni a parte, 35 giorni in cui bisognerà vedere un gruppo vero.
Non ho approcciato parlando con i singoli, ma cercando di parlare ad un gruppo di uomini. Ho trovato grandissima disponibilità da parte di tutti, quelli di oggi sono stati allenamenti importanti per come hanno risposto i ragazzi. Sono sicuro che tutti si giocheranno le loro carte, da quelli che hanno giocato meno a coloro che hanno deluso un po’ nelle ultime settimane.
L’obiettivo è che tutti si sentano coinvolti e che tutti abbiano una possibilità, un’occasione voglio darla a tutti. Chi sarà allineato, bene. Altrimenti, abbiamo un roster ampio e ora dobbiamo trovare soluzioni nell’immediato. A Sassari faremo del nostro meglio per portare a casa una vittoria, la prima risposta che ci aspettiamo è in termini di energia ed intensità. Andiamo a fare la nostra partita, per battere una squadra in forma e che in casa tende ad esaltarsi e ad esaltare le sue qualità.
I problemi? Se c’è stato un cambio, se ci sono state dinamiche che non si incastravano bene, dobbiamo ritrovare l’equilibrio che è mancato nell’ultimo periodo. Non c’è niente di irrisolvibile, possiamo raggiungere i nostri obiettivi, ma bisogna tornare tutti, dalla società ai giocatori, a parlare la stessa lingua in campo e fuori.
Queste, invece, le parole del direttore sportivo della Sidigas Nicola Alberani.
“Tra virgolette, vi presento Massimo, visto che lo conosciamo bene e noi due abbiamo già lavorato insieme a Roma con grandi profitti. Uomo serio, professionista esemplare, che merita questa opportunità. È un gesto che facciamo con convinzione, perchè pensiamo abbia tutte le competenze necessarie per condurre la squadra in questo finale di campionato. Per questo dico che non abbiamo promosso l’assistant coach, ma un primo allenatore di tutto rispetto.
Cambio tardivo? Perdendo Vucinic, la Scandone ha perso una delle migliori persone che sia passata qui nei 70 anni di Scandone. Dispiace che il Vucinic uomo sia rimasto tra queste 4 mure, ma vi garantisco che è un professionista incredibile. Viste tutte le problematiche di quest’anno, sarebbe stato impossibile chiudere secondi alla fine della regular season, per mille motivi. Anche alle Final Eight, siamo arrivati in emergenza, senza Young e Nichols, con quest’ultimo autentico equilibratore della squadra. Ho dimostrato massima solidarietà allo staff tecnico e al coach anche per questo motivo.
Si è sempre cercato di mettere una toppa a infortuni e problemi, piuttosto che costruire un qualcosa. È vero, abbiamo incassato una brutta sconfitta a Trento, ma in generale abbiamo vinto due volte contro Varese e ottenuto altre vittorie di prestigio. La squadra non andava bene, è chiaro, ma non credo che Vucinic abbia goduto di un’extra-fiducia. Faccio fatica a dire che non ci fosse un animo nelle ultime partite, perchè abbiamo sempre avuto un rendimento sufficiente, prima di queste tre sconfitte di fila, che ci hanno spinto a dare una svolta. Abbiamo giocato senza leader come D’Ercole o Filloy in diverse occasioni, ma abbiamo trovato un ottimo Campogrande.
Il progetto con Vucinic? Dispiace aver iniziato e non aver chiuso con Vucinic il biennale programmato, perchè eravamo sicuri di quanto pianificato in estate anche con lo stesso Massimo Maffezzoli e il resto dello staff tecnico. La mia posizione dopo l’addio di Vucinic? Io credo fortemente in questo gruppo, nelle scelte fatte, quindi facciamo i conti alla fine e poi vediamo.”
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