Un componente del tifo organizzato biancoverde è stato arrestato dalla Polizia di Stato dopo i fatti che hanno caratterizzato il secondo tempo di Vicenza-Avellino, subito dopo il gol del raddoppio Veneto realizzato da Filippo Costa. In seguito al reciproco lancio di torce e fumogeni, tra la Gradinata Nord e il settore Distinti dello “Stadio Romeo Menti”, un supporter irpino ha scavalcato la recinzione della curva riservata agli ospiti e si è diretto in solitaria verso lo spicchio occupato dai sostenitori locali. Da lì, un primo (ma rapido) contatto con i tifosi del Lane presenti sulla balaustra e il tentativo di rubare il drappo appartenente ai Fedelissimi Lanerossi Vicenza.
Non riuscendoci, complice l’intervento degli steward, il 40enne ha fatto ritorno verso il proprio settore, spinto anche dalla Digos di Avellino, che aveva già ampiamente individuato il soggetto in questione. Il tale, si è reso “responsabile di gravi atti di intemperanza – si legge nella nota della Questura di Avellino – da cui scaturiva la sospensione per alcuni minuti della gara, tramessa in diretta sui canali Rai Sport. L’arrestato dopo aver scavalcato la recinzione, raggiunto il terreno di gioco, si portava sotto al settore occupato dai tifosi vicentini e colpendo con due pugni un tifoso locale tentava di impossessarsi di uno striscione. La sua condotta poneva in pericolo la gestione dell’Ordine Pubblico determinando momenti di forte tensione tra le rispettive tifoserie”.
L’arrestato è già trasferito alla Casa Circondariale di Avellino, ma si rischiano ulteriori provvedimenti, che potrebbero colpire altri elementi della Curva Sud. Il giudice sportivo della Lega Pro, prima di esprimersi in modo definitivo, ha chiesto ulteriori approfondimenti alla Procura Federale. Non si esclude la chiusura della Sud per la prima partita ufficiale del prossimo campionato.
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