AVELLINO CALCIO – Tra chi è andato via prima del previsto e chi sembrerebbe in procinto di approdare in Irpinia, c’è anche chi non ha avuto una nuova possibilità di guidare l’area tecnica dell’US Avellino dopo l’addio anticipato di Ernesto Salvini. É il caso di Salvatore Di Somma, da sempre simbolo del club irpino, che ha deciso di rompere il silenzio per fare chiarezza su quanto accaduto nelle ultime ore.
Il profilo di Di Somma, infatti, era stato accostato con forza all’Avellino per via dei contatti avuti dal DS di Castellammare con Giovanni D’Agostino, che non ha trovato il benestare del padre, ormai orientato a mettere sotto contratto Giorgio Perinetti: “L’Avellino per me non è mai stata una questione di soldi – ha ribadito Di Somma ai microfoni de Il Mattino -. Niente e nessuno potrà mai spezzare il mio legame con la maglia biancoverde, se ne faccia una ragione chi denigra o mistifica la realtà.”
“Sembra che io viva pensando di lucrare sull’Avellino, – ha aggiunto l’ex capitano dell’Avellino, tra rabbia ed amarezza – c’è addirittura gente che pensa che io da DS dell’Avellino non abbia mai fatto nulla di buono. Nel 2019, poi, ho ricevuto la chiamata dell’Avvocato Mauriello e ho costruito una squadra con 900mila euro, firmando un contratto al minimo federale solo perché previsto dal regolamento. Questo significa speculare sull’Avellino?”.
“Sono arrabbiato perché sui social mi hanno mortificato andando sul personale, dandomi del miserabile. Il mio affetto per i D’Agostino resta immutato. Mi sarebbe piaciuto tornare per cercare di ristabilire serenità e serenità m all’interno del club”.
E, infine, non è passata inosservata una battuta sulla scelta di Giorgio Perinetti: “Io e Giorgio siamo grandissimi amici sin dai tempi di un Avellino-Roma in Serie A. Ha fatto la storia del calcio con le sue competenze e la sua signorilità. Bruno Iovino? Lo conosco da una vita e, al di là del sottoscritto, spero che l’Avellino si avvalga prima o poi delle sue competenze e delle sue qualità”.
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