LEGA PRO – Mancano solo due giorni all’inizio dei playoff della Serie C 2022-23, che vedranno protagonista anche il Gubbio di Piero Braglia, tecnico esperto che ha già vinto tre volte in carriera gli spareggi promozione di Lega Pro.
Nel corso di un’intervista concessa a Eleven Sports Italia, l’ex trainer dell’Avellino ha toccato tantissime tematiche interessanti, partendo dal campo e arrivando a parlare dei giovani talenti esplosi sotto la sua ala in questa stagione sportiva: “Se non abbiamo entusiasmo noi, non vedo chi dovrebbe averne, visto che giochiamo sempre con quattro-cinque ragazzi in mezzo al campo. Abbiamo vissuto un periodo difficile tra gennaio e febbraio, quando abbiamo staccato un po’ la spina e pensavamo di essere diventati troppo bravi, poi però un discorso del capitano ha fatto tornare tutti coi piedi per terra e da lì siamo ripartiti. Un po’ come a Cosenza prima dei playoff: perdemmo 0-3 in casa col Rende e da lì non ci siamo più fermati, fino a conquistare la promozione in B.
Ai playoff conta come ci arrivi, – ha aggiunto Braglia – prima ancora che la posizione raggiunta nel campionato regolare. Per vincerli, dovremo giocare 9-10 partite e questo sicuramente non è un vantaggio, ma c’è un però: chi gioca non stacca mai la spina e non perde il ritmo partita, cosa che non succede alle squadre costrette ad aspettare la fase nazionale. Il loro vantaggio, chiaramente, è quello di avere meno infortuni e meno squalifiche, oltre che una squadra più fresca atleticamente. Dipende sempre come ci arrivi, come stai fisicamente e soprattutto mentalmente. L’importante è essere bravi e fortunati nei primi due turni, poi alla fase nazionale cambiano gli occhi dei giocatori e devi parlare davvero poco, se non dei dettagli pre partita.”
Infine, una battuta sui giovani talenti del Gubbio: “Ho avuto la fortuna di allenare praticamente sempre in carriera, a parte gli ultimi tre mesi di Avellino, quindi non ho mai avuto il tempo materiale per visionare certi ragazzi, che invece il mio direttore conosceva. Lo posso solo ringraziare, perché ha scoperto e scelto dei giovani importanti, oltre al fatto che avevamo già Arena in organico e il ragazzo è stato bravo a lavorare in una certa maniera. Accende la lampadina come pochi fanno anche in Serie B, così come sono di un’altra categoria le giocate di Di Stefano. Se l’anno prossimo non giocano in B, significa che il nostro calcio va dietro ad altre cose. Non è possibile che non abbiano almeno la visibilità della Serie B questi giocatori qui”.
L’INTERVISTA DI PIERO BRAGLIA A ELEVEN SPORTS
https://youtu.be/6Km2VifYcDA?t=18
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