Lorenzo Sgarbi continua a macinare numeri e prestazioni di ben altra categoria con la maglia dell’US Avellino, come testimonia il gol arrivato ieri al “Francioni” di Latina, in occasione dell’1-0 che ha spianato la strada alla goleada biancoverde. A non passare inosservata, però, non é stata soltanto la facilità con cui l’attaccante bolzanino ha depositato il pallone in fondo al sacco, ma anche l’esultanza e il sentito abbraccio con uno dei componenti della panchina.
Il ragazzo di proprietà del Napoli, dopo aver finalizzato al meglio l’assist di Palmiero, ha percorso tutto il campo in orizzontale per andare a festeggiare con tutti i compagni e, in particolar modo, con Michele Marconi, a cui ha dedicato la rete realizzata in terra pontina. Un abbraccio molto significativo, che nasconde una duplice chiave di lettura: in prima battuta, si potrebbe pensare alla classica frase “se oggi segni, vieni ad abbracciarmi”. Cose da spogliatoio, non certo sorprendenti per chi ha vissuto almeno una volta nella vita un ambiente calcistico.
Ci sono poi le questioni extra campo e le voci di mercato che caratterizzano inevitabilmente il mese di gennaio, sempre difficile da gestire per gli allenatori. Nella settimana che ha visto venir fuori il nome di Ernesto Starita, attaccante del Monopoli accostato all’Avellino, é partita la caccia al possibile “escluso” dal reparto offensivo biancoverde, con Russo e Marconi sulla bocca di tifosi e addetti ai lavori, guardando alle condizioni fisiche di uno e allo scarso minutaggio concesso da Pazienza all’ex Pisa. Per quest’ultimo, infatti, appena uno spezzone nel finale di partita contro il Taranto, ma relegato in panchina con Benevento, Crotone e Latina.
É qui che viene fuori la forza del gruppo, l’intelligenza dei singoli e il rapporto d’amicizia che può crearsi tra due elementi della rosa. Con Patierno e Gori avanti nelle gerarchie, per il ruolo di prima punta, Sgarbi ha voluto lanciare un segnale, manifestando la sua vicinanza al classe ‘89, così come accade spesso sui social: il gesto con la mano (fasciata) a chiamare a raccolta i compagni e un semplice abbraccio per far sentire Marconi ancora “coinvolto”, al centro del progetto e, soprattutto, dello spogliatoio. Il suo momento arriverà, salvo sorprese sul mercato.
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