Ciao Ciro.
Sì, Ciro, perché tu non sei stato solo il presidente della beneamata Scandone.
Nella città di Avellino, grazie al tuo impegno nel sociale, hai generato una realtà sportiva in grado di imprimere una spinta decisiva per lo sviluppo dello sport biancoverde.
Un carattere forgiato dallo spirito irpino, capace di portare ai vertici della pallacanestro italiana una rappresentanza avellinese. Negli ultimi anni, mi è capitato persino di venire a casa tua per aiutarti a risolvere qualche problema tecnico al computer. Ci tenevi tanto a ricevere le mail della FIP, federazione che ti ha accolto come Consigliere federale.
Non volevi fare a meno di scrivere, per inviare messaggi di supporto alle persone che hanno rappresentato la Scandone negli ultimi anni.
Sei stato in grado di far conoscere la pallacanestro a tutta la comunità di Avellino. Sei stato un padre per la Scandone, rimanendo un punto di riferimento durante tutti questi anni. Nei momenti difficili sei stato il più forte sul parquet.
La Scandone è morta due volte: nel giorno del fallimento ed oggi.
Mi auguro che qualcuno sia in grado di prendere il tuo esempio e di farne tesoro per il futuro.
Quando è fallita la Scandone, tre anni fa, uno dei primi pensieri l’ho rivolto a te.
Al dispiacere che hai potuto provare quel giorno, dopo tutto l’impegno ed i sacrifici profusi.
La rabbia che hai espresso, quando si sarebbe potuto fare qualcosa, ma non ti hanno dato ascolto.
Che sia da esempio il tuo ricordo.
La tua casa era un museo della Scandone, o meglio, lo eri tu.
Sei stato come Michael Jordan per Chicago.
Come Diego Armando Maradona per Napoli.
Ciro Melillo per Avellino.
Ogni qual volta metterò piede al PalaDelMauro, uno sguardo lo rivolgerò dove mi sedevo con mio nonno e poi mi rivolgerò a dove eri seduto tu, con tua moglie, a vedere le partite della Scandone.
Sei stato il cuore a spicchi di questa città.
Grazie per tutto quello che ci hai donato.
Ciao Ciro, ciao Presidente. Sei nella storia, sei la storia della Scandone Avellino.
G. A.
La notizia:
É morto Ciro Melillo, l’ex presidente della Scandone Avellino