JUVE STABIA-AVELLINO – A due giorni dalla partita in programma allo “Stadio Romeo Menti” di Castellammare di Stabia, mister Piero Braglia (ex di turno, ndr) ha parlato in conferenza stampa per presentare il primo dei tre impegni ravvicinati che attende il suo Avellino. Qui di seguito le dichiarazioni rilasciate dal tecnico dei Lupi in vista del derby campano con la Juve Stabia.
Le dichiarazioni di Braglia in vista di Juve Stabia-Avellino
Queste le parole di mister Braglia alla vigilia di Juve Stabia-Avellino: “Andiamo ad affrontare una squadra che all’andata ci ha messo in difficoltà, una squadra che sta bene, ha vinto a Francavilla e viene da tre risultati positivi. Erano partiti anche loro per arrivare fra le prime cinque, poi hanno avuto dei problemi, quindi dobbiamo stare molto attenti.
Ho già giocato contro la Juve Stabia, c’ho vinto e c’ho perso, quindi conosco le difficoltà che andiamo ad affrontare. Al di là del fatto che sei stato bene in un posto, come sto bene qui ad Avellino, devi pensare a fare bene il tuo lavoro e provare a vincere la partita. Mi fa piacere tornare a Castellammare, mi fa piacere ritrovare certe persone, ma poi devo pensare a fare il bene dell’Avellino insomma.
L’assenza di Illanes? Non dovrebbero cambiare grandi cose, sarà sostituito da un collega. Abbiamo cambiato modo di giocare solo quando abbiamo trovato squadre che giocavano con i tre davanti. Loro stanno giocando, ultimamente, con due punte in attacco e Orlando a supporto. Se poi dovessero schierare Fantacci dal primo minuto, allora potremmo cambiare qualcosa anche noi. Altrimenti andiamo avanti per la nostra strada.
Ciancio? Ha avuto un problemino, ma dovuto soltanto alla fatica insomma. Ieri si è allenato regolarmente, quindi non vedo problemi. Può giocare anche lui al posto di Illanes, mentre Dossena lo vedo più come alternativa a Miceli. Rocchi, invece, come braccetto al posto di uno tra Silvestri e Illanes.
Errico come Falletti della Ternana? Potrebbero esserlo, ha le caratteristiche per esserlo. Viene da un periodo brutto, parliamoci chiaro. Sta cercando di ritrovare una propria tranquillità più che altro. Viene da un periodo in cui ha avuto degli infortuni, è un ragazzino, non si sa gestire. Deve ritrovare una certa tranquillità per potersi esprimere ai suoi livelli, sta a lui. Credo sia passato anche il giusto tempo dall’infortunio, ora sta solamente a lui. Vediamo nei prossimi due allenamenti, noi monitoriamo la sua crescita e i suoi miglioramenti, ma deve ritrovare un po’ di serenità a livello mentale.
La conferenza di presentazione di Carrera a Bari? Non vado a vedere quello che dice il Bari, tantomeno quello che dice il Presidente e quello che dice l’allenatore. Se non ci hanno nominato ieri, evidentemente sono sicuri di poter riprendere un certo tipo di discorso. Beati loro.
Il tandem d’attacco? Tenendoli impegnati tutti e comunque, penso che ce li ho sempre pronti, concentrati. Se ne tengo fuori due per 4-5 domeniche, credo che ottengo il risultato contrario. Penso che stiano facendo bene tutti, chi più chi meno. C’è Bernardotto, ad esempio, che quando non gioca per due partite, la terza non la sbaglia quasi mai. Quando ne gioca due di fila, la seconda spesso la sbaglia. Ci sarà sicuramente una rotazione, che vi piaccia o no.
Il mercato della Juve Stabia? Ha cambiato tanto, soprattutto davanti. Sono passati a giocare con il 3-5-2, con un centrocampo che era già forte prima, a mio parere. Hanno messo Orlando dietro le punte, hanno gente forte. Penso che possano arrivare tra le prime 5-6 in classifica, è una squadra attrezzata per competere. Non penso che cambino ogni settimana, poi ognuno fa quel che vuole a casa propria.
D’Angelo e Aloi? È vero che hanno tirato la carretta dall’inizio, perché hanno avuto pure il Covid 10 giorni e al 12° giorno erano in campo. Ma a volte penso che è meglio non rompere certi equilibri, perché si rischia di fare un danno doppio. Credo che Sonny abbia fatto una buona partita anche contro il Palermo, la sua presenza si è sentita, ma è chiaro che può e deve fare meglio. Ci sta che qualcuno possa essere un po’ più stanco, ma a volte si riesce ad andare anche oltre a quello.
Cambio modulo? Le disposizioni tattiche, più o meno importanti, alla fine le fanno i risultati. Ci sono tante considerazioni da fare: quanto sono alti loro, quanti ne vengono a saltare, quanto siamo alti noi, quindi ci sono tante valutazioni da fare. La Juve Stabia ha diversi colpitori di testa bravi, ha chi tira bene le punizioni, quindi dobbiamo stare attenti e considerare tante cose. Sperare che i ragazzi vadano in campo e facciano una buona partita, perché come noi guardiamo gli altri, gli altri guardano noi.
Io non parlo degli altri perché non conosco le altre situazioni. Io conosco la situazione dell’Avellino e mi dà fastidio quando gli altri parlano dell’Avellino. E qui ce ne son tanti che parlano dell’Avellino, questo mi dà fastidio inevitabilmente.
L’umore nello spogliatoio? Fanno i bischeri come sempre, stanno bene insieme, si sono allenati bene. Non mi interessa dei risultati delle altre, perché a me interessa la serenità del mio spogliatoio. Da me non sapranno mai un risultato delle altre squadre, ma al giorno d’oggi sanno tutto prima di tutti. Quindi è lo stesso. Non ho intenzione di mettergli ulteriore pressione addosso, perché poi sono loro che devono andare in campo e fare un certo tipo di cose.
I nostri margini di miglioramento? Secondo me, possiamo ancora migliorare. Siamo legati a qualche giocatore che non sta rendendo al meglio e alle alternative che devono venir fuori, perché devono venir fuori e dare il loro contributo. In primis Errico. Se arrivano anche queste cose, allora possiamo dire la nostra fino a fine stagione. A Cosenza vinsi i playoff dopo una sconfitta molto netta, ma io ero certo che li avremmo vinti, perché vedevo l’atteggiamento, gli inserimenti senza palla e la corsa dei ragazzi. Sapevo che li avremmo buttati tutti di sotto, come dissi a Trinchera. Per quanto riguarda noi, c’è ancora poca gente che riempie l’area e che potrebbe accompagnare di più, per essere più pericolosi. Possiamo migliorare ancora.”
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