In occasione del quarto Memorial dedicato a Carmine Charles Parisi e Ciappone, figure storiche del calcio serinese, mister Ezio Capuano è tornato a parlare di Avellino e del suo straordinario rapporto con Fabiano, oggi protagonista in Italia e in Europa con la maglia della Fiorentina.
“Parisi per me è un orgoglio, un figlio acquisito, al di là delle soddisfazioni e delle scelte fatte da Fabiano. Eravamo qui, del resto, anche nel giorno del passaggio dall’Empoli alla Fiorentina. Partimmo insieme e lui aveva qualche titubanza per la presenza di Biraghi lì a Firenze. Oggi è diventato un uomo, maturo, e le ultime prestazioni hanno parlato chiarissimo per lui”, ha precisato Capuano.
Il tecnico di Pescopagano ha poi proseguito: “Peccato che, magari, forse una società che lo aveva già preso ha il mercato bloccato… La Lazio, senz’ombra di dubbio, lo posso dire tranquillamente… Ma secondo me Fabiano farà benissimo anche alla Fiorentina quest’anno. Bisogna pensare che alla Fiorentina c’erano Gosens e Biraghi, ma si è riuscito a ritagliare sempre il suo spazio, in ogni ruolo e senza dire una parola. Un giocatore come lui lo vorrebbero tutti”.
Capuano conosce bene i giovani Milani e Crespi, appena presi dall’Avellino: “Milani è un classe 2005, ha frequenza di passo, mentre Fabiano per esempio ha più forza quando parte e più forte tecnicamente. Milani è più motore, sicuramente. Valerio, invece, è un giocatore che conosco molto bene, possente fisicamente, giocatore d’area di rigore. Un prospetto, un 2004, ha fatto un’esperienza in B a Cosenza, anche non giocando tantissimo, ma quando ha giocato ha fatto bene”.
Infine, una battuta su Patrick Enrici, che guiderà ancora la retroguardia dell’Avellino: “Quando ho preso Enrici, era stato scartato dal Lecco. L’ho portato a Taranto e gli feci tre anni di contratto. Quando lo cercava l’Avellino, io non lo volevo dare. Mi chiamavano tutti, ma non lo volevo dare. Enrici è un ragazzo d’oro, è stata una grande intuizione. Lui come Antonini, perché lì l’uomo supera il calciatore. Chiunque lo prende fa un affare”.