AVELLINO CALCIO – In attesa che apra ufficialmente la sessione estiva di mercato, i Lupi si apprestano a definire le prime operazioni in entrata, andando a rinforzare i reparti a disposizione di Raffaele Biancolino. Non c’è un attimo di sosta per il direttore Mario Aiello, responsabile dell’area tecnica dell’US Avellino, protagonista di una lunga intervista ai microfoni di Radio Punto Nuovo. Dal capitolo Under alla lista Over, passando per certezze e rinnovi, fino al sogno Demme e al piano tattico alternativo.
Tutte le dichiarazioni del ds Mario Aiello a Radio Punto Nuovo
A due mesi dalla promozione, tanti i temi affrontati dal direttore Mario Aiello a Radio Punto Nuovo. Messe da parte le emozioni, è tempo di voltare pagina in direzione Serie B: “I ricordi e le emozioni sono ancora forti e sono state ben rinvigorite da tutti i festeggiamenti. Oggi il tempo dei festeggiamenti è finito. Siamo orientati alla prossima stagione cercando di dare al popolo biancoverde nuove soddisfazioni.
Under e discorso minutaggio? Per una nostra logica non facciamo distinzione tra under e over. Per noi c’è differenza tra il calciatore forte e il meno forte. Dobbiamo fare delle scelte mirate, cercando di mettere a disposizione del mister un numero giusto di elementi. Sul minutaggio stiamo aspettando delle conferme. Quest’anno era per i 2002, la prossima stagione forse si parte dai 2004 ma potrebbe esserci una modifica. Il minutaggio all’Avellino Calcio ha un valore secondario. È importante creare il valore per calciatori futuribili. Esiste una soglia minima che ci fa accedere a una mutualità importante e per ovvie ragioni è un discorso che ha una valenza.
Modulo e piano B? L’idea di base resta il 4-3-1-2. Lo abbiamo stabilito col mister, è un modulo che ci ha dato belle soddisfazioni tra Primavera e Serie C. Come abitudine non facciamo scelte in funzione di ciò che fanno gli altri. Abbiamo idee ben precise che portiamo avanti con coraggio. Questo tipo di modulo ci affascina perché esalta i valori tecnici del singolo calciatore. C’è da dire che possono esserci delle varianti secondarie: il 3-4-1-2 o il 3-4-2-1.
Capitolo portiere? Confermo che Vismara, Sassi e Daffara sono nomi attenzionati ma abbiamo visto anche altri elementi. Alcune scelte sono determinate anche dai limiti di lista. Abbiamo Marson, se ci fossero gli estremi di non farlo partire lo faremmo volentieri ma potrebbero esserci dei problemi.
Simic per la difesa? Abbiamo l’idea di fare due innesti in difesa per un totale di cinque difensori. Tra quelli che abbiamo valutato c’è anche Simic, così come Antonini con cui ho fatto una chiacchierata col club ma siamo lontani vista la richiesta fatta. Con Simic siamo a buon punto ma stiamo cercando la migliore soluzione con la società di appartenenza, il Maccabi, che non sta vivendo un buon periodo anche dal punto di vista politico. Sono due soluzioni che ci piacciono, che stiamo portando avanti così come altri nomi che ancora non sono usciti. Tendenzialmente Simic esclude Antonini e viceversa.
La definizione degli acquisti di Milani e Gyabuaa? Le trattative della B rispetto alla C richiedono tempi più lunghi. In C il mercato si muove a zero, in Serie B qualsiasi operazione è accompagnata da un investimento di tipo economico. Da un punto di vista di gradimento reciproco ci siamo per entrambi. Le società di appartenenza hanno dato il loro benestare al trasferimento. Stiamo cercando di portare al termine le operazioni sia da un punto di vista economico che di progetto, magari prendendoli a titolo definitivo.
Il futuro di De Cristofaro? Rappresenterà il 19esimo calciatore della lista. Sarà disponibile per fine settembre ma avrà bisogno di un periodo di rodaggio. Difficilmente riusciremo ad averlo al top entro il primo semestre della prossima stagione. È stato un calciatore determinante nel nostro percorro e noi continuiamo a crederci, tanto che stiamo discutendo per il suo rinnovo.
L’affare Demme? È un’ipotesi reale che ci è stata proposta. Stiamo valutando il calciatore e le condizioni della trattativa. Nell’ultimo anno a Napoli ha giocato molto poco, anche perché aveva davanti un certo Lobotka. Era centrale invece nel progetto di Gattuso l’anno prima. È un calciatore che per caratteristiche ha fatto dell’impegno e della serietà le sue caratteristiche principali. E solitamente calciatori di questo tipo possono dare lo stesso rendimento di un calciatore più giovane. Ha uno spessore di carattere internazionale e se sta bene non ha eguali, neppure in Serie B. Abbiamo fatto delle verifiche: all’Hertha Berlino ha sempre giocato ed è stato fermo per qualche tempo solo per un trauma cranico. Va detto che ha un mercato internazionale: in Spagna, Arabia e Turchia. In passato ha percepito ingaggi da Serie A, che non sono ripetibili in Serie B, ma c’è da dire che si è trovato molto bene in Campania. Sta mettendo al primo posto la famiglia, che è molto legata a Napoli, e potrebbe accettare di percepire un ingaggio più basso al netto di una centralità nel progetto. Se tutte queste cose combaciano allora possiamo chiudere con una cifra più bassa rispetto alla concorrenza. Percentuale di riuscita? Dico 50 e 50. Non conosco personalmente il calciatore, anche se ci ho parlato e c’è una trattativa avviata. È un giocatore di spessore che può giocare ovunque a centrocampo. Storicamente ha agito nella posizione centrale ma anche sul centrodestra come calciatore di esperienza, di palleggio e di aggressione, anche se non va a riempire l’aria, non ha l’inserimento. Potrebbe essere una valida alternativa, pensando anche alla flessibilità di Palumbo che può giocare come mezzala destra come successo a Torino. In un 3-4-2-1, a due a centrocampo, è chiaro che potrebbe trovare il suo habitat naturale.
Rinnovi e nuovi arrivi prima del ritiro? Siamo molto avanti per i calciatori che intendevano rinnovare. Abbiamo avuto la possibilità di avere un vantaggio e muoverci in anticipo. Su molte situazioni ci vorranno dei tempi ulteriori per portarli alla definizione, soprattutto per quei calciatori che hanno mercato e per cui si può creare un’asta. Su qualche giovane può esserci una valutazione da parte del club di appartenenza, magari per una A di basso profilo. Alcuni potrebbero partire per i ritiri delle squadre di appartenenza. Sarei contento se all’inizio del mercato facessimo il 60/70% del mercato in entrata. Questo non vuol dire che correremo, anzi. Se siamo attenti e vigili possiamo andare su calciatori inizialmente improponibili e che invece, col tempo, si vedono chiusi nelle loro realtà e prendono in considerazione Avellino.
Le uscite? Rispetto alle entrate per cui abbiamo avuto la possibilità di muoverci molto prima, per le uscite questo nostro vantaggio non combacia con la prontezza delle altre società. Basta pensare che fino alla scorsa settimana molte squadre non avevano ancora un allenatore. I calciatori in uscita hanno mercato in C, ci sono stati tanti sondaggi, ci vuole ancora qualche settimana. Ci auguriamo di portare qualche risultato già prima del ritiro. Alcuni hanno un mercato di prima fascia, quindi probabilmente la cessione sarà più facile. Per altri sarà un po’ più complicato, di sicuro ci sarà da lavorare. Gori? Non lo considero un problema. Il Südtirol ha deciso di non riscattarlo, ma ha un mercato molto vasto in C e, forse, anche in B. Non ci fosse stato il limite dei 18 over poteva restare qui. Per Redan c’è ancora la possibilità possa essere riscattato dal Beerschot. Ha mercato nel Girone A e un po’ di mercato estero.
Artistico e Vavassori? Per quanto riguarda Vavassori, non lo possiamo fare adesso perché Juric deve valutarlo. Qualora dovesse essere mandato a giocare dico che Avellino ha avuto il suo gradimento anche se è stato chiamato da tutte le 20 società di B anche se noi ci siamo mossi prima. Per Artistico c’è un accordo con la Lazio e i suoi agenti, ma il ragazzo ha avuto richieste da società di B di fascia alta e questa cosa qui gli sta facendo fare delle valutazioni. Vogliamo calciatori che scelgono Avellino perché sono sicuri di farlo: ci vuole grinta, anima e dedizione per giocare qui”.