AVELLINO CALCIO – Si comincia. All’alba del nuovo campionato, mister Massimo Rastelli è intervenuto in conferenza stampa per presentare la sfida casalinga con il Latina di Daniele Di Donato. Qui di seguito le dichiarazioni rilasciate dal tecnico dell’Avellino alla vigilia dell’esordio dei Lupi.
Le dichiarazioni di Rastelli alla vigilia di Avellino-Latina
Queste le parole di mister Rastelli nel pre gara: “Finalmente si inizia, non vedevamo l’ora. È stato un pre campionato lungo, perché con lo slittamento del campionato non vedevamo l’ora che arrivasse questo giorno, non avendo giocato partite ufficiali. Siamo emozionati, carichi, vogliosi di partire subito con il piede giusto.
Il girone C? I derby sono sempre gare particolari, gare uniche, contro piazze e squadre storiche. Saranno tutte partite dure, tutte battaglie, nulla sarà già predisposto. Ogni gara per noi sarà un banco di prova, per cercare di far vedere che quello che abbiamo fatto in questo mese e mezzo sia un buon viatico per un campionato molto ambizioso per quelli che sono i nostri obiettivi.
Le prime gare sono sempre delle incognite, lo stiamo vedendo anche negli altri campionati, proprio perché la condizione non è ancora ottimale e i giocatori arrivano un po’ alla spicciolata. Devi essere bravo a buttarli dentro gradualmente, cercando di amalgamare il tutto, dal gruppo alla condizione fisica. Si sono accodati anche gli ultimi acquisti, li inseriremo piano piano, così da dare modo a tutti di raggiungere uno stesso livello di condizione.
Il Latina? Squadra tosta, rognosa, perché corre molto, ti pressa, ha grande aggressività, con buone individualità, giocatori veloci. Una squadra da prendere con le molle, da rispettare molto, come tutte le altre squadre. Ho sempre grande rispetto degli avversari, perché tutte ci possono mettere in difficoltà. Dovremo essere bravi a tenere botta e a giocarcela, per poi evidenziare alla lunga, se è possibile, un’eventuale superiorità tecnica.
Il mercato? Sono molto soddisfatto del lavoro svolto, devo solo ringraziare i direttori, perché sono riusciti a portare ad Avellino giocatori importanti, anche con le tempistiche giuste. Allo stesso tempo, i direttori sono stati bravi a sfoltire la rosa con i tempi giusti, per quanto possibile, e chiaramente devo ringraziare la proprietà che non ha lesinato davvero nulla per il bene di questa squadra.
La spinta del pubblico? Va alimentata, in base alle prestazioni e ai risultati. Abbiamo allestito una squadra competitiva in un girone di ferro, dove ci sono squadre forti e con obiettivi importanti. Dipende tutto da noi, perché alla fine dipende dai nostri risultati: se vinci, alimenti l’entusiasmo, se poi non arrivano i risultati è chiaro che l’entusiasmo può andare scemando. Dovremo essere bravi ad alimentare e cavalcare questo entusiasmo che arriva dai nostri tifosi.
Rizzo? Sono valutazioni che si fanno. Passano i mesi, anche i calciatori cambiano atteggiamento e rendimento, quindi sono state fatte altre valutazioni rispetto al passato. Ne abbiamo parlato con i direttori e abbiamo fatto un discorso un po’ più di prospettiva con Ricciardi, facendo andare a giocare altrove Rizzo.
Avellino più forte di sempre in Serie C? È sicuramente un Avellino molto competitivo. Non so se è il più forte, perché ho percezione solo delle squadre che ho allenato, perché le vivi dall’interno. Dal mio punto di vista non ho mai lesinato energie, c’è sempre stata la voglia di fare bene e il meglio per l’Avellino. C’è l’ambizione di fare un certo tipo di campionato. Noi diamo agli altri la palma di favorite, perché hanno giocatori che facevano la Serie A fino a pochi anni fa e inevitabilmente le metto davanti. Noi faremo il nostro, cercando di gestire al meglio le pressioni, perché Avellino è una piazza che te ne dà, essendo una piazza importante. Lo faremo andando avanti con equilibrio e continuità.
Le competitors dell’Avellino? Sempre sulla carta, direi che le rose migliori sono Benevento, Crotone e ci metterei anche il Catania, nonostante sia una neopromossa. Ha fatto un mercato importante e penso abbia una grande squadra. Credo che almeno sulla carta, insieme a noi, siano queste le quattro squadre un gradino sopra alle altre.
Perinetti? Il rapporto è ottimo, perché appena è arrivato ci siamo subito intesi. Insieme a Luigi Condò e Pierfrancesco Strano, abbiamo dettato le linee guida del mercato in entrata e in uscita. Avevo chiesto di avere la squadra, se possibile, per il ritiro di Palena e ho avuto un blocco importante su cui lavorare, quindi sono molto contento di quanto è stato fatto. Ora sta a noi e al campo.
L’ingaggio di Gori? Gabriele è un giovane, ha un’ottima fisicità, è un po’ l’alter ego di Marconi con più velocità. Più bravo ad attaccare la profondità, quindi un giocatore che sa muoversi molto bene su tutto il fronte d’attacco, perché sa fare da riferimento e muoversi negli spazi. Va a completare il reparto offensivo, con caratteristiche diverse rispetto agli altri elementi che avevamo già in rosa.
Armellino? Era quell’opzione che si poteva aprire nel finale di mercato e fortunatamente ci è andata bene, con i direttori che sono stati bravi a cogliere questa occasione. Il suo ruolo? Per caratteristiche, lui può fare un po’ tutto. Per andare a completare la batteria dei centrocampisti, lo vedo più da interno di centrocampo, ma abbiamo un gioco che richiede tanti movimenti e non può che esserci utile avere tante soluzioni, anche a partita in corso. I cambi saranno fondamentali”.
Leggi anche:
Calciomercato Avellino, Rizzo in prestito al Cerignola